La fotografia è diventata la sua forma di riscatto. Un modo per dire a tutti, soprattutto a chi in passato l’aveva giudicata per qualche chilo di troppo, chi era diventata Rebecca Rosenthal, per tutti “Rebecca Virgy Rose”. Con i suoi scatti, sensuali e mai volgari, ha saputo conquistare il popolo dei social e i tanti fotografi che sparsi per la Lombardia con lei hanno collaborato o lo vorrebbero fare. La sua arma in più è la semplicità, unita alla passione per il make-up e a colori che rendono il suo viso un concentrato di brillantezza ed energia. E il risultato finale, naturalmente, è da lasciare senza parole. Difficile davvero immaginare che, fino a pochi anni fa, il rapporto col suo corpo era complicato. E che, spesso, quelle forme un po’ troppo accentuate erano motivo di scherno fra coetanei. A vederla oggi, c’è da rimanere senza parole per come attraverso la fotografia ha saputo esprimere femminilità e sensualità, con quel pizzico di malizia che non guasta mai. Studentessa in Accademia come aspirante Estetista specializzando in Make-up dopo aver già conseguito una qualifica, diplomata alberghiera, Rebecca Rosenthal punta in alto e dalla sua Saronno non ha nessuna intenzione di fermarsi.
Com’è iniziato il tuo rapporto con la fotografia?
Mi sono buttata, da una parte grazie alla spinta di una carissima amica, dall’altra per superare il problema del rapporto col mio corpo. Ho avuto un’adolescenza difficile, volevo mostrare al mondo che ero cambiata completamente. Per farlo, ho deciso di puntare anche sul lato estetico, di mostrarmi per come ero diventata.
Una bellezza abbinata al… trucco.
Se sei curata, la tua presenza diventa migliore. Fai notare che tieni a te stessa, di conseguenza avrai cura anche di tutto quello che ti circonda. Gestire il proprio Make-up è essenziale, per questo ho scelto di studiare in questo campo. L’apparenza conta, inutile negarlo.
Ed ecco che su questi due elementi è iniziata la tua strada in campo fotografico.
Sono stata incoraggiata ad andare avanti, avevo tante proposte e ne ho accettate alcune. Ho scattato in esterna, con outfit scelti e preparati da me, ho abbinato la mia figura a paesaggi straordinari come può essere quello del Lago di Como. Ho scoperto un mondo affascinante.
Cos’è diventata per te la fotografia?
Sul set riesco a liberare la parte più nascosta di me, ho modo di condividere con gli altri la mia creatività. L’importante è che dietro ogni fotografia ci sia un progetto vero, concreto, reale. In caso contrario, preferisco non scattare.
Gli shooting sono andati via via aumentando.
Ne ho realizzati una decina, altri sono in fase di organizzazione. Devo dire grazie a Romy Valenzuela, Jay Flores e Edwin Rioveros. I loro scatti sono semplicemente stupendi. E anche grazie a loro ho coltivato la passione verso la fotografia, permettendomi di aumentare la mia autostima e dare una svolta alla mia vita.
Si diceva all’inizio: la fotografia come strumento per… cambiare.
Ho potuto mostrare la ragazza che ero per davvero, oltre a mettere in campo il mio animo interiore. Non sono più la stessa di prima, lo ripeto. Con le mie foto mostro il lato boudoire, so che non scatto in modo volgare e sono orgogliosa di quello che faccio.
Con queste fotografie hai cancellato il tuo passato complicato.
È vero, uno degli obiettivi era proprio questo. Ora chi guarda le mie foto vede una ragazza con un proprio stile, che con eleganza non ha problemi a mostrare le sue forme.
Quanto conta il make-up?
Nel quotidiano così come sul set, è essenziale. È una forma artistica, la possibilità di creare qualcosa che prima non c’era. Ci si trucca in base all’umore, alla giornata, agli impegni, ma è fondamentale darsi sempre una personalità. La gente vede e non potrà che apprezzare. Mi piace l’idea di questa trasformazione.
E Rebecca Rosenthal anche sui social si sta facendo notare.
È uno strumento di comunicazione importante, va gestito e seguito. Certo, mi piacerebbe che alcuni brand si avvicinassero alla mia persona: sarebbe un ulteriore risultato straordinario…
Altra curiosità che ti riguarda: stile e outfit decisamente… nipponici.
Ho cominciato a seguire anime verso i 12 anni e di quelli ne ho trasformato una passione, dagli anime sono passata ai manga e da li sono passata al Giappone. Sono amante della cultura giapponese e del loro modo di vestire. Ho partecipato a varie fiere del fumetto travestendendomi in cosplay, successivamente ho cominciato a fare qualche scatto in cosplay da dei fotografi che mi hanno contattata appositamente per posare vestita in quel modo. I miei outfit dei vari set sono ispirati comunque alla moda femminile in giappone con lo stile “kawai” tenero e carino, che poi ho sfruttato anche nel tempo libero.
Luca Fina