Wild West Show – Noi siamo il West

Data:

Dal 9 al 14 gennaio 2018 all’ Off/Off Theater

Wild West Show è il nome del circo di Buffalo Bill, che dalla fine dell’Ottocento ai primi decenni del secolo successivo ha girato l’America e l’Europa con cowboys, fuorilegge, nativi americani e animali selvaggi.

Il West, la terra di frontiera, il vecchio Ovest degli Stati Uniti d’America, è una meta ideologica, dove potersi rifare una vita, dove vengono ricostituiti i valori di una società corretta, libera e giusta.

Dalla fine dell’Ottocento il Western conquistò l’America e poi tutto il mondo, grazie soprattutto al mezzo cinematografico che rese popolare John Wayne sotto la direzione di John Ford. L’epoca d’oro americana poi lasciò spazio agli spaghetti-western, l’italiana riscrittura che dagli anni ’60 divenne protagonista, con il suo più importante esponente: Sergio Leone.

9-14genn_WIld West Show_OffOffTHeatre (3)Sono dunque molte le generazioni cresciute con il mito del Western, quando l’America era un sogno per pochi, ma un sogno sicuro e rigenerante. Non è facile ammettere che il mondo sia cambiato, che John Wayne non può più salvarci e che gli Stati Uniti non possano più offrire molto di più degli altri stati.

Un gruppo di attori però vuole provarci a riportare in auge quell’ideale con cui è cresciuto.

Cinque disperati in impermeabile sul palco desolato, presi in discorsi di circostanza quotidiana, difendono il loro codice etico di pistoleri. Un cortocircuito li fa marciare insieme in questo viaggio utopico con i loro stivali country, il volto duro e il passo molleggiato.

La luce puntata sul telo lo rende l’orizzonte dove tramonta il sole, un rosso caldo che li abbraccia nelle pose plastiche da eroi. La musica (come Per un Pugno di Dollari di Morricone) aiuta a trasportarci in quella cinematografia, mentre gli attori simulano i primi piani e le panoramiche con i gesti e riproducono i suoni della natura con la voce.

Sono gag, omaggi al cinema, un percorso attraverso i punti fissi del genere: il viaggio in terre sconosciute, l’indiano in ostaggio indispensabile per proseguire, la distinzione netta tra bene e male, tra bianco e non bianco, tra giusto e sbagliato.

Una comicità cartoonesca per alcuni versi, inserita in una narrazione parodistica, ma anche molto affezionata al tema. “Io ci sono cresciuto con il West ad Asti, con gavettoni di piscio e pallottole” dice uno. Chi ride dal pubblico sa bene di cosa si sta parlando, perché il Western con i suoi elementi fissi rassicurava gli spettatori, gli dava ciò che volevano e quel riso che ora generano nasconde tanto sentimento. I ricordi dei familiari insieme davanti la televisione, le madri innamorate di John Wayne (come sottolineato nello spettacolo) e gli uomini immedesimati nella sua fierezza e risolutezza.

Il Western è anche un desiderio di identità nazionale, di sentirsi parte di un progetto, ecco perché si inizia a cantare Bella Ciao e le canzoni degli Alpini urlando “Noi siamo il west”.

Attacchi alla diligenza, duelli e fughe da Ringo sono reali grazie agli attori che trasformano la loro voce e credono fortemente a quel mondo che allo spettatore non sembra vero di vedere. Si continua fino a quando i pistoleri giungono alla bocca di un cratere, dove risiede la salma di John Wayne. Il sogno è perduto, il mito è scomparso ma una nuova forza li invade, stavolta li chiama verso l’Oriente. Non resta che trovare se stessi e bisogna farlo nel futuro e non nel passato, ma stavolta dobbiamo essere noi il sogno, noi a salvarci da soli, ovvero insieme, l’uno per l’altro. Eppure non ci riusciamo, c’è sempre qualcosa che si fa simbolo esterno, come i supereroi DC e Marvel, che tutto sommato non sono troppo diversi dai cowboys del Western. Forse sarà il sequel del Teatro degli Acerbi.

Federica Guzzon

Dal 9 al 14 gennaio 2018
Off/Off Theater
Di Fabio Fassio
con Massimo Barbero, Patrizia Camatel, Dario Cirelli, Fabio Fasso e Elena Romano
Regia Elvira Frosini e Daniele Timpano
Scene Francesco Fassone | Costumi Roberta Vacchetta | Luci Marco Alfieri
Regia Video Diego Diaz | Foto Piermario Adorno | Consulenza Musicale Matteo Ravizza
Produzione Teatro degli Acerbi

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