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Feb

26

Mercanteinfiera Primavera: Lacrime & Baci, Arte & Jeans

  • 26 Febbraio 2018
  • Da Sapere...
  • Parma

Attesi a Fiere di Parma 5000 buyer da tutto il mondo

Nel palinsesto degli appuntamenti d’arte una nuova sezione sull’illustrazione indipendente, una collaterale su Anton Giulio Majano, re degli sceneggiati televisivi e una su “Blu Genova” o, come lo chiamiamo dal 1873, il blue jeans.

(Parma, 21 febbraio 2018) Dici “jeans” e ti viene in mente Levis Strauss. Raramente viene in mente Genova, città dalla quale, invece, la storia del jeans ebbe inizio. Dici “La Freccia Nera, David Copperfield, Jane Eyre”, ma pochi ricordano il suo autore, Anton Giulio Majano, genio dell’etere quando ancora la TV era un medium tutto da esplorare. Poi c’è l’antiquariato, il modernariato, l’illustrazione, il collezionismo vintage tra moda e rari oggetti iconici del design. Un viaggio un po’ nel tempo e un po’ nell’armadio dove non è raro trovare il lusso e il suo contrario.

Sono proprio queste le suggestioni di Mercanteinfiera, l’appuntamento di Fiere di Parma, meta di collezionisti e appassionati da tutto il mondo che prenderà il via sabato 3 marzo.

Oltre 40 mila mq di superficie espositiva dove è possibile scoprire trumeau settecenteschi, raffinate porcellane, preziosi e orologeria d’epoca (da Vacheron-Constantin a Audemars-Piguet) accanto a un Brancusi, a una lampada di Frank Lloyd Wright o Gae Aulenti, oppure accanto ad un strano telefono affogato in bachelite. Arte, divagazioni artistiche e azzardi d’ironia proposti da 1000 espositori italiani ed esteri che catturano buyer (ne sono attesi 5000 da Usa, UK, Turchia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Russia Danimarca, Belgio, Svizzera, Cina e Giappone) e un pubblico sempre più alla ricerca di oggetti capaci di raccontare.

Un format di successo anche grazie alle sue mostre collaterali che ripercorrono come sempre un pezzo del “costume” del nostro Paese. La prima “ E i teleromanzi stanno a guardare” è dedicata al “sovrano del feuilleton televisivo”, Anton Giulio Majano proposto nella sua veste inedita di regista cinematografico.

Fedele al progetto della RAI che negli anni ’60 ambiva ad elevare culturalmente la popolazione ancora schiacciata dall’analfabetismo, Majano inventò una sorta di esperanto televisivo traducendo in una stessa lingua, e con spirito nostrano, la poetica dei grandi della letteratura straniera. Dickens, Dumas Balzac i narratori ottocenteschi da cui trasse maggiore ispirazione per i suoi teleromanzi. Con baci appassionati, eroine, lacrime e melodramma riuscì a tenere incollati alla TV 20 milioni di italiani di tutte le età.

La sua passione furono gli sceneggiati televisivi: sostanziosi, pantagruelici, lunghi, avventurosi (fu ufficiale di cavalleria in Libia), ma la sua carriera iniziò come regista frequentando i set cinematografici di Roma.

Diresse molti film passando dalla commedia all’horror tra questi Terrore sulla città, La Domenica della buona gente, Una donna prega, dove lavorò con giovanissimi esordienti; Sophia Loren, Virna Lisi Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Walther Chiari e Alberto Lupo, solo per citarne alcuni.

I manifesti dei film, in mostra a Fiere di Parma, arrivano dalla collezione privata del curatore Mario Gerosa studioso di cinema e televisione.

Al jeans, il tessuto blu più famoso al mondo, è dedicata invece la seconda collaterale “Blu di Genova. Il Jeans è una storia italiana”. La mostra è curata da Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Reale di Genova e da Paolo Aquilini direttore del Museo della Seta di Como e racconta – attraverso filati, tessuti e attrezzi d’epoca – i segreti della tintura del tessuto genovese che ha fatto nel mondo la storia dell’abbigliamento moderno.

Un segreto legato all’indaco o meglio all’estratto della indigofera tinctoria che arrivava in Europa sotto forma di panetti compressi detti coquaigne ( da cui il nome ‘Paese della cuccagna’ per identificare la fiorente economia derivante) lavorati a Genova per dare colore al fustagno.

E se Genova fu capitale di questa tradizione tessile, fu nel Nuovo Mondo, nel 1873 che un tedesco, Levis Strauss, brevettò il primo paio di pantaloni da lavoro con doppie cuciture, rivetti di metallo e rigorosamente in fustagno tinto di blu: il “Blu di Genova” appunto o Blu Jeans come li chiamiamo sin da allora.

“Non è un azzardato – afferma Ilaria Dazzi, Brand Manager di Mercanteinfiera – paragonare Mercanteinfiera alla figura mitologica della Chimera, per questa sua identità composita. Da un lato un legame con epoche e stili diversi, dall’altro una finestra su nuove contaminazioni che passano anche dal recupero dalla storia del costume”.

“Nel panorama nazionale ed internazionale – aggiunge – questo evento ha consolidato, il proprio ruolo. Con circa 5 mila buyer presenti ad ogni edizione contribuiamo ad avvicinare il mondo intero all’Italia ed a Parma, a quello che siamo ed a ciò che vogliamo rappresentare”.

Fedele a questa sua identità poliedrica, Mercanteinfiera propone per la prima volta l’“Illustratore”, un’esposizione curata da Alessandro Canu e Jamais Vu dedicata alla realtà creativa dell’illustrazione indipendente. In mostra le opere dei giovani James Kalinda Jonny, Cobalto e Isabella Bersellini. Mercanteinfiera chiude domenica 11 marzo.

Torna anche nell’edizione Primavera il servizio gratuito L’Esperto Risponde, una guida che da sempre accompagna gli acquisti e le curiosità dei visitatori. Durante le giornate della manifestazione il servizio offre consulenza gratuita nei vari settori dell’antiquariato principalmente in tema di autenticità, corretta attribuzione di provenienza ed epoca, tecnica esecutiva e valore medio di mercato.

www.mercanteinfiera.it
INFORMAZIONI
Date: 3 – 11 marzo
Luogo: Fiere di Parma- Viale delle Esposizioni,393A
Come raggiungerci: Autostrada A1 Uscita Parma Centro
Orari: dalle 10 alle 19
Prezzo: Euro 10 (intero); Euro 8 ( on line) Euro 7 ( ridotto architetti con tesserino)

 

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    • Pino Caruso , Il teatro è una forma di felicità interrotta dall’esistenza.

    • Orson Welles , Il teatro resiste come un divino anacronismo.

    • Giorgio Albertazzi , Teatro è guardare vedendo.

    • Louis Jouvet , Niente di più futile, di più falso, di più vano, niente di più necessario del teatro.

    • Arthur Miller , Il teatro è così infinitamente affascinante perché è così casuale. E’ come la vita.

    • Joël Jouanneau , Scrivere, è annerire una pagina bianca; fare teatro, è illuminare una scatola nera.

    • Federico Garcia Lorca , Il teatro è poesia che esce da un libro per farsi umana.

    • Terrence Mann , Il cinema vi renderà famosi; la televisione vi renderà ricchi; ma il teatro vi farà bene.

    • Eduardo De Filippo , Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita.

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