SERIE D GIRONE G 25°GIORNATA. Un brioso e rigenerato LANUSEI con una partenza a razzo brucia il desiderio di ripresa ed ascesa del TRASTEVERE (0-2)

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Ci si aspettava una pronta riscossa dei rionali dopo il tracollo della domenica precedente al campo ”F.Gianni” di S. Basilio contro la Lupa Roma impostasi con un secco tris, anche per alcune contestate decisioni arbitrali costate l’espulsione a Mister Gardini squalificato per la gara contro i Sardi di Graziani sconfitti all’andata con reti di Lorusso e Panico. Insomma ieri domenica 25, ultima di Febbraio è stata similarmente una brutta giornata sia per la formazione del quartiere dei “Noantri” che per i lupi giallorossi di Di Francesco, che si son visti restituire dal Milan del condottiero Gattuso la vittoriosa impresa corsara del girone d’apertura, per dirla all’argentina, di San Siro al Meazza con la stessa misura. Tale dispiacere, sottolineato dal fatto che il Trastevere nel suo Stadium di villa Pamphili non può avvalersi più da qualche domenica del supporto rumoroso ed incoraggiante dei suoi Fans, si è unito alla fastidiosa pioggia violenta abbattutasi sugli infreddoliti tifosi ed addetti ai lavori per quasi tutti i novanta minuti e risparmiati solo dalla neve dello Stadium di Torino, arrivata poi in nottata.La partita sembrava prestarsi al riscatto degli Amaranto vicini alla lotta dei ragazzi di via del Grande per mantenere l’arena estiva del cinema nella piazza di San Cosimato, per cui invece il Campidoglio vorrebbe indire il bando per le manifestazioni dell’estate Romana; tuttavia i padroni di casa sono stati costretti a scendere sul campo sintetico senza i titolari Mastromattei, Fatati, Panico e Donati, con alcuni calciatori fuori ruolo e con un silenzioso C. Mosca in panchina al posto del nocchiero Mister Gardini. Se a ciò si aggiunge una certa supponenza superficialità, deconcentrazione mentale credendo alla schiacciante superiorità tecnica sancita dall’enorme distacco tra le due squadre in classifica. Codesto difetto di vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato, è propria dei giovani che ancora non sanno che non c’è una partita vinta sulla carta prima d’averla disputata come comprova la trasformazione, metamorfosi in negativo perfino dell’Inter che qualcuno dava già accreditata per lo scudetto con Spalletti fino al pareggio di Torino con la Juventus quando era capolista. Siffatto pensiero sbagliato ce l’ha confermata il diciannovenne Larosa nell’intervista del dopo partita, sottolineando però che la maggiore cattiveria profusa nel secondo tempo non è approdata a nulla ed era quindi una giornata storta da dimenticare al più presto,ovvero da domenica prossima sempre all’ex Bachelet contro la Nuorese se si vorrà restare tra i primi cinque per i play-off. Il Lanusei al contrario delle supposte considerazioni,era reduce da tre successi nelle ultime quattro gare, tra cui l’affermazione contro L’atletico di Fregene ,grazie ai rinforzi acquisiti durante il calcio mercato invernale di riparazione come attestatoci dal ventitreenne Cagliaritano Demontis sempre nel rituale approccio giornalistico al termine della partita. I romani si sono fatti sorprendere dalla partenza a gran ritmo degli isolani che, adottando il consolidato modulo da trasferta del 3-5-2 hanno impiegato solo 5 minuti per mettere al sicuro il risultato sfruttando gli errori e l’ingenuità degli errori.Prima la mezza ala sinistra Ladu, il migliore dei suoi, appoggiava di testa sulla destra dell’area piccola a Papini che trafiggeva con un secco rasoterra l’estremo Trasteverino.Lo stesso si rendeva responsabile del suicidio del suo complesso quattro minuti dopo allorché anticipava in tuffo il filtrante Oggiano lanciato da una palla persa a centro campo da Sfanò insieme a Martorelli dopo Neri; ma poi Sottoriva imaginando d’emulare il celebre portiere del Bayer Monaco e della nazionale tedesca Newer che gioca spesso da secondo libero con i piedi, commetteva un imperdonabile svarione servendo involontariamente il goleador Papini che dal fondo con un fendente dalla parta opposta apriva per Floris che adagiava in rete da un passo.Era solo e dunque tutta la retroguardia dei locali diventava sciagurata complice del misfatto con un autentico Karakiri che distruggeva ogni residua velleità di rimonta,forza morale lucidità geometrica dei Capitolini del presidente Betturri. Non si sapeva infatti reagire e trovare le giuste contromisure da parte di Mosca, nessuno possedeva lampi di genio ed inventiva nel costruire gioco, a parte Neri che si dannava inutilmente sula centro campo e sulla destra del fronte d’attacco; le fasce laterali venivano spesso intasate con manovre strette o addirittura trascurati sulla sinistra, pertanto i cross risolutivi mancavano come anche le conclusioni da fuori area. Lo schema tattico del 4-3-3 non dava frutti e la prova era brutta,spenta come trame di gioco, assist palle gol, pure perché in una giornata inclemente sferzata dalla fredda pioggia i romani lanciavano palle lunghe per saltare il centrocampo robusto e quadrato dei bianchi ospiti, dove dominavano Ladu-Demontise Capitan Pisanu, più pimpanti, vivi e scattanti rispetto agli spuntati,evanescenti ed imprecisi romani. L’unico pericolo veniva dalle inventive e numeri personali non dal gioco collettivo,per cui solo Neri si rendeva insidioso colpendo il palo destro con un diagonale al 28°e volo acrobatico di La Gorga sugli sviluppi dell’azione per sventare una testata all’incrocio del palo sinistro di Riccucci. Gli avversari avevano però preso confidenza ed entusiasmo con il controllo dell’incontro e non dovevano soffrire più di tanto per la scialba e spenta condotta dei Quiriti ricorrendo talora alla guida altisonante di Graziani dalla panchina, mentre i locali pagavano pure l’assenza del maestro Gardini che spesso aveva saputo raddrizzare situazioni compromesse. Sul finale del tempo un diagonale di Bernadotto che giocava con l’influenza, nonché una girata di Martorelli venivano parate,mentre il discreto fischietto grosso di Ariano Irpino ammoniva Floris per simulazione,in area del Trastevere e Pisani per scorrettezze a nulla servivano nel secondo tempo le sostituzioni di Vassallo con Larosa e Bernadotto con Cardillo quali punte fresche accanto a Lorusso,con addirittura La Quarta Drusky per Scaglietta al 73°, tanto che erano proprio i Sardi del golfo di Oristano a sfiorare il terzo goal con Camilli che aveva rilevato al 65°Papini, mentre prima Cavallaro aveva lasciato il posto a Fatta e poi nel finale La Bagnara rimpiazzerà Oggiano. Stavolta Sottoriva respingeva a pugni la bordata del nuovo entrato ed i giovani del Lanusei, tutti nati dopo il novanta, dimostravano di meritare la vittoria con cui vendicavano la sconfitta dell’andata e salivano ad un punto dal Flaminia sconfitto dal Cassino; i Sardi a testimonianza dell’aver combattuto sempre a viso aperto vincevano pure sui corner per 8 a 7. Nel finale l’arbitro avellinese ammoniva pure Fatta per scorrettezze ed espelleva Neri per somma di cartellini gialli;insomma per il Trastevere una giornata nera e da tregenda e non solo climatica ma pure agonistica.Adesso domenica contro la Nuorese, che ha impattato in casa al quadrivio con L’aprilia dovrà tornare ai 3 punti se vorrà scacciare la crisi incombente e non farsi staccare dal Latina,chel’ha raggiunto in classifica impattando con il Latte Dolce Sassari.Le Prime della classe hanno vinto tutte! IL Rieti ha piegato il San Teodoro,L’Albalonga ha superato l’ostico Ostia all’ancor marzio e l’Atletico Fregene è passato a Budoni.IL Monterosi s’è fatto inaspettatamente fermare in casa dall’Anzio e la Lupa ha confermato il buon momento espugnando Tortolì: sesto è il Cassino.

Giancarlo Lungarini

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