Fabio Canino esordisce a teatro, dove ha esperienze sia come attore che come autore. Tra le sue interpretazioni troviamo La tempesta di William Shakespeare. Nel 1999 è a teatro con lo spettacolo Carosello, e dopo tutti a letto, di cui è regista e nel 2003 viene scelto per condurre il programma Assolo su LA7.
Al cinema esordisce nel 1996, quando recita la parte del protagonista nel film Fratelli coltelli, e nel 1998 ha una parte nel film italiano Besame mucho. Partecipa al programma televisivo di intrattenimento Macao di Gianni Boncompagni e, dal 1998 al 2000, alle Iene.
Canino è il conduttore nella rete satellitare GAY.tv, presenta due programmi su Mediaset e conduce alcuni programmi radiofonici, tra cui Play Watch su Play Radio e Star System su Radio Montecarlo. Dal 2007 è uno dei giurati di Ballando con le stelle, programma televisivo sulla danza condotto da Milly Carlucci. Nel 2008 conduce Celebrity, un talent show su Sky Vivo e nel 2013 Aggratis!, programma comico su Rai 2.
Canino ha scritto diversi libri, tra cui Lettere alla Iena nel 2001, Mai più senza – Dizionario del perfetto marziano e Rainbow Republic nel 2016.
Nel 2017 conduce la prima edizione dei Diversity Media Awards, insieme a Carolina Di Domenico, su Real Time.
Significative, le tue parole rilasciate a Tv Blog a metà 2016: “Spesso e volentieri in Italia l’essere dichiarato crea ancora oggi ripercussioni negative sul fronte lavorativo. A parità di competenze capita sovente che venga scelto l’etero”. A distanza di un paio d’anni appoggi ancora questa dichiarazione?
A distanza di due anni, devo dire che il contesto televisivo da questo punto di vista è mutato, grazie all’impegno del governo e della legge Cirinnà, che ci ha avvicinato all’Europa. Ma come ogni grande rivoluzione, ci sono sempre dei contrari che portano con sé atti omofobi. Detto questo l’Italia non è un Paese omofobo, nonostante quel che si sente ultimamente in tv, tra i vari casi di omofobia. Certo il governo che si sta per formare non è molto “rainbow” ma l’Italia è un Paese molto più avanti di quanto vogliano farci credere e soprattutto la gente ha altri problemi al momento a cui pensare.
Sei da sempre in prima linea per le cause LGBT, ed allora come hai vissuto tutti gli attacchi mossi a Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro, durante l’edizione di Ballando?
Eravamo prontissimi alle critiche, in un programma di sabato sera su Rai 1 ma devo ringraziare Milly Carlucci per aver rischiato cosi tanto. Nel mondo ci sono 47 edizioni di Ballando con le stelle ma noi siamo stati i primi e con questo successo l’anno prossimo nell’edizione inglese del programma ci saranno una coppia uomo/uomo e una donna/donna.
Quanto ad oggi osa e rischia la televisione in Italia?
Questo è un problema tutto italiano. A Canale 5 o anche in Rai ci sono sempre i soliti conduttori, questo è dovuto a una questione di soldi, poiché spalmi la stessa persona a cui hai fatto un contratto in più programmi, ed anche a una questione di mancato coraggio e anche a mancato personale tecnico formato.
I Diversity Media Awards (23 maggio) premiano i titoli e personaggi del cinema, della TV, della radio, della pubblicità e del web che, nel corso dell’anno, si sono distinti nel rappresentare in modo attento e rispettoso le persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender e intersessuali. Fabio Canino conduttore della serata. Come ci si sente a pochi giorni dall’evento?
Premiamo tutte le diversità che vengono selezionate da 14 università, che monitorano tutto l’anno i vari spettacoli e dopo vengono scelti i programmi che meglio hanno rappresentato queste diversità e dopo si procede ad un sondaggio online, dove il pubblico decide quale dei programmi deve vincere. Spero l’anno prossimo possa essere premiata Milly Carlucci per quanto fatto quest’anno.
Marco Assante