Al Teatro Verdi di Trieste Oleg Caetani crea un suggestivo ponte tra Mozart e Bruckner

Data:

Trieste, Teatro Lirico Giuseppe Verdi, 11 e 12 ottobre 2018

Nel quinto concerto sinfonico proposto dal Teatro Lirico Giuseppe Verdi la più che nota Sinfonia n.40 di Wolfgang Amadeus Mozart è stata scelta per accompagnare il pubblico verso un ascolto più consapevole della più raramente eseguita Seconda di Anton Bruckner.

Il M° Oleg Caetani ha spiegato la struttura del programma con semplicità ed eleganza nell’incontro con la stampa, una molto gradevole e informale chiacchierata offerta dal Teatro a partire da quest’anno alla vigilia di ogni evento e ha confermato le parole con un’esecuzione in cui ha saputo creare un vero e proprio ponte tra il primo, “un visionario che già vedeva il preromaticismo, superando in ciò chi lo avrebbe immediatamente seguito” e l’altro che in quest’opera si volse all’indietro, per riprendere modalità espressive vicine alla scrittura rapsodica di Robert Schumann.

Il collegamento proposto ha funzionato bene, proponendo interessanti spunti di riflessione che si sono susseguiti nel corso dell’esecuzione e hanno continuato per lungo tempo a fare da eco nella mente.

Oleg Caetani ha mostrato una serenità olimpica, splendido frutto di una densa frequentazione con il pensiero illuminato di Michel de Montaigne, nel dirigere i due autori austriaci appartenenti a epoche diverse per i quali, seppure in modo del tutto dissimile, il dialogo con l’Assoluto era pratica abituale, mai assente in alcuna delle rispettive opere.

Il grande senso della misura, costantemente perseguito, si è esplicitato nel corso dell’intera esecuzione attraverso gesti ampi, morbidi e precisi, attenti e chiari, sempre opportuni e sostanziali seguiti con attento coinvolgimento dall’intera orchestra.

Tutto ciò ha permesso di cogliere nitidamente il naturale fluire della Sinfonia in sol minore K 550, fugace apparizione rispetto al prosieguo, apprezzando appieno il dialogo apollineo tra gli archi e i fiati svolto con un equilibrio perfetto in un ambiente ricchissimo di idee che si integrano e si rafforzano incessantemente dando vita a un’apparenza semplice e lineare.

Anche la Seconda Sinfonia di Bruckner è frutto di una viva abbondanza creativa, ma qui i tanti discorsi si susseguono e si definiscono attraverso l’approfondimento costante di quanto espresso, realizzato attraverso un discontinuo altalenare tra dolcezze liriche e sonorità drammatiche riprese ogni volta da pause anche relativamente molto lunghe, con un’ampiezza del discorso ben maggiore e un organico più esteso rispetto a quanto presente nella Sinfonia di Mozart.

Particolarmente degna di nota è stata l’espressività poetica dell’Adagio, caratterizzato da suggestioni capaci di evocare la voce umana e dalla presenza importante del pizzicato in tutte le sezioni degli archi offrendo attimi di levità rara, in una lenta ascesa verso l’apoteosi raggiunta per mezzo di innumerevoli continuità interrotte.

Il concerto si è inserito con coerenza in questa bella stagione sinfonica che si concluderà alla fine del mese con l’ultimo concerto, in attesa dell’apertura della stagione lirica prevista per la metà di novembre.

Paola Pini

Trieste, Teatro Lirico Giuseppe Verdi
11 e 12 ottobre 2018
Quinto concerto sinfonico
Direttore Oleg Caetani
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 40 in sol min. K. 550
Anton Bruckner
Seconda Sinfonia in do min.
Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Foto Fabio Parenzan

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