Musica come linguaggio universale aldilà di ogni barriera: è questo il forte messaggio con cui il duo di pianoforte e chitarra costituito dai musicisti Samuele Amidei e Raffaello Ravasio sigilla il progetto dedicato al musicista fiorentino di nascita e californiano d’adozione. Sono trascorsi cinquant’anni dalla scomparsa di Mario Castelnuovo-Tedesco, ne abbiamo parlato con i due musicisti:
Come nasce questo progetto dedicato ad una figura particolare come quella di Mario Castelnuovo-Tedesco?
Dall’amicizia di due colleghi, docenti nel medesimo Liceo Musicale (il Petrarca di Arezzo), che si incontrano come musicisti nel 2018, ricordando il cinquantesimo anno dalla scomparsa del compositore. Nasce così l’idea di un progetto, in omaggio a Castelnuovo-Tedesco, che prende spunto dal desiderio di proporre la celebre Fantasia Op.145, dedicata al grande Andrés Segovia e Paquita Madriguera, la sua prima moglie. Un brano che segna un’importante tappa nella storia di un repertorio particolare, quello per chitarra e pianoforte, che incute un certo timore perché ritenuto delicatissimo per l’equilibrio sonoro tra i due strumenti.
Cosa vi ha spinto ad interessarvi alle sue composizioni?
Innanzi tutto la freschezza della musica, “neoclassica” per definizione, sempre sincera e brillante, ma anche la vicenda umana dell’autore, che si intreccia con essa: l’espatrio che nel 1939 lo obbligò a lasciare l’Italia perché ebreo (a causa delle leggi razziali) non condizionò le sue scelte compositive, rimaste saldamente ancorate alla tradizione italiana. Proprio questa caratteristica rende veramente originale la sua produzione, nonostante non fece più ritorno in patria…
Il duo chitarra-pianoforte è insolito da ascoltare. Cosa c’è di particolare in queste composizioni?
Dinamicamente i due strumenti sono assai diversi, apparentemente poco conciliabili tra loro, tuttavia, essi si incontrano in frangenti molto sottili in cui l’equilibrio, raro da raggiungere, mette in luce aspetti timbrici che li fa talvolta addirittura somigliare tra loro. In quei momenti si possono ottenere effetti molto particolari e affascinanti; di questo abbiamo discusso con i compositori che hanno collaborato al disco, i quali hanno apportato un importante contributo al repertorio per questa formazione. Certamente nel repertorio di Castelnuovo-Tedesco che abbiamo scelto si può avere una visione ampia del suo stile compositivo.
Nel vostro progetto accanto a Castelnuovo-Tedesco figurano dei brani di compositori contemporanei. Di cosa si tratta?
Sì, hanno collaborato al progetto i compositori Giovanni Scapecchi e Fabio Mengozzi, che ringraziamo per il felice contributo. Scapecchi ha scritto e ci ha dedicato il brano “Cinque danze sulle crete” che è una composizione in forma di Suite con la caratteristica di collegare il carattere antico della Suite (con citazioni melodiche di Castelnuovo-Tedesco) a espedienti musicali moderni che testimoniano (con le loro dissonanze) l’epoca in cui viviamo, senza rinunciare a “strizzare l’occhio” al pubblico in momenti di grande respiro. Il compositore Mengozzi ci ha scritto invece una “Fantasia per chitarra e pianoforte”, un brano evocativo di due minuti: uno stile post-minimalista, ritmicamente impalpabile, compatto ed espressivo, capace di unire i colori della chitarra a quelli del pianoforte al limite dell’impercettibile.
Cosa rappresenta oggi in Italia la musica di M.C.T. e che legami ha con l’estero?
Abbiamo voluto ricordare Castelnuovo-Tedesco facendo il primo nostro concerto nella sua città natale, Firenze, invitati dall’associazione Agimus-Firenze. Il ricordo del Maestro è rimasto vivo anche nelle repliche proposte; inoltre non è mai mancata la vicinanza di Diana Castelnuovo-Tedesco, nipote del compositore, che vive negli USA ed è una forte promotrice della produzione del nonno. Molto emozionante poi è stato il concerto realizzato a Monte San Savino, nell’ambito del Festival delle Musiche 2018, durante il quale è stato letto in apertura un messaggio della signora Diana, appositamente scritto per noi e per il pubblico.
Quali sono le novità che il vostro duo ha in cantiere per il 2019?
Il progetto ci ha visti impegnati in questi ultimi mesi del 2018 nella registrazione di un compact disc dedicato, che sarà pubblicato da “Éditions Habanera” di Lione. La partitura del brano “Cinque Danze sulle Crete” di Giovanni Scapecchi verrà pubblicata dalle edizioni musicali “Ut Orpheus” di Bologna. E’ prevista, inoltre, una serie di concerti con varie tappe, in Italia e all’estero.
Vincenza Caserta