All’Auditorium Parco della Musica di Roma, 20 e 21 gennaio 2019
Non poteva mancare con l’avvento di un rinnovato calendario civile l’ennesimo appuntamento con il meglio della danza mondiale,che da diversi anni ormai il manager Daniele Cipriani organizza con formidabile competenza ed invidiabile capacità di selezione delle “star” che finora hanno riscosso unanimi tripudi ed ovazioni a LA FENICE di Venezia, dove s’è tenuto lo splendido concerto di Capodanno diretto dal maestro cinese,nonché al lirico d Cagliari ed agli Auditorium di Roma di via della Conciliazione e del Flaminio. Proprio nel gioiello architettonico dell’architetto Iracheno ZEHUDI ARAYA, da tutti rimpianta per le sue fantastiche creazioni, avrà luogo il 20 ed il 21 c.m. la nuova esibizione dei sognati ed invidiati primi ballerini che mostreranno pezzi della più conosciuta tradizione ed importanti innovazioni, autentiche chicche per il nostro Paese. La più attesa di quest’ ultime è un passo a due dalla coreografa la “nureyeu” ideata da I. Demutsky, K. SEREBRENNIKOV e POSSOKHOV in memoria del celebre ballerino che,suscitando enorme sensazione ed una favorevole critica uni versale,ha debuttato al Bolshoi di MOSCA nell’ultimo mese del 2017. Nel settembre del 2018 un”gala” di balletto c’è stato persino nel Bahrein con una mirabolante eccellenza di “performer” sulle punte. Pure qui a Roma vi sarà il meglio da fior fior di teatri nazionali: V. LATRANTOV e MALEXANDRAVA del Boshoi di Mosca; L. SARAFANOV da Mikhai Lovsky DI S. PIETROBURGO, o NOVIKOVA del Mariinsky sempre sulla NIEVA, BAKHTIYAR ADAMAZAN DELL’OPERA DI ASTANA,T.MELNIK DELL’OPERA DI BUDAPEST. P. SEMIONOVA dell’opera di Berlino, M. NUNEZ e V. MUNTAGIROV DEL ROYAL BALLET DI LONDRA. Naturalmente ancora una volta Cipriani si riserva un delizioso jolly, una meravigliosa sorpresa come l’anno scorso fu S. BERNAL che ora arriva con il balletto della Spagna. Insieme alle carte della stella e del mondo che compongono gli “arcani maggiori” v’è quella degli innamorati che è rappresentata dalle coppie russe,delle quali quella moscovita si cimenterà nel passo a due da “la fille du PHARAON, coreografia romantica ottocentesca ricostruita da PIERRE LACOTTE, poco mostrata in Italia,volteggeranno pure nel sopradetto”nureyev” nei panni Rudolf e della sua vagheggiata “silfide”Margot Fonteyn, straordinaria ed assoluta coppia di ballerini.Proprio a Margot nel centenario della nascita è dedicata tale edizione con pregevoli numerosi di virtuosismo desunti da “Sylvia” ,”Il corsaro” Diana ed ATTRONE a parte il classico Romeo e Giulietta. Non rimane perciò che recepire il messaggio sereno e pacificante della danza,il cui fulgido tecnicismo ed innato talento inducono a sognare un’utopica repubblica platonica d’esemplari valori.
Susanna Donatelli
