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Anna Tatangelo, la ragazza, ora donna, di periferia che ce l’ha fatta, al Common Ground di Napoli

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Il 4 aprile Anna Tatangelo si è esibita per il suo folto pubblico al  Common Ground di Napoli, ampio locale in zona Agnano, e per l’occasione la cantante ha tirato il suo vasto repertorio: un mix tra emozionanti ballad in cui una generazione è letteralmente cresciuta, quella anni ’90 per intenderci, e i suoi brani più ritmati e sensuali.

Lady Tata si è dimostrata, come sempre, molto calorosa e socievole col pubblico partenopeo, che di fatto ha ringraziato più volte durante lo show.

Ospiti della serata anche il rapper Livio Cori, che settimana prossima sarà in concerto al Duel Beat che ha cantato due pezzi, tra cui un proprio inedito, in duetto con Anna, e anche la cantante Emiliana Cantone, che negli ultimi giorni ha fatto molto parlare il popolo del web  per via del duetto con la regina di Napoli, Maria Nazionale sulle note di “Storie piccerelle” e infine il grande amico di Gigi D’alessio, nonché cantante molto amato a Napoli e non solo Rosario Miraggio che durante la fine del concerto ha intonato con la Tatangelo lo storico duetto, in origine cantato col compagno e padre del figlio Andrea ovvero Gigi D’Alessio. Il tutto è stato molto apprezzato dal pubblico in sala e certamente diventerà un momento anch’esso virale sui social.

Molti sono i momenti emozionanti dello show tra cui da segnalare senz’altro il brano “Le nostre anime di notte” che Anna porta in gara al Festival di Sanremo 2019, dove torna per l’ottava volta, diretta dal maestro Adriano Pennino.

Una ballad moderna, firmata da Lorenzo Vizzini che racconta di una notte rivelatrice. La storia di una coppia che dopo tante incomprensioni e frasi non dette, per la prima volta si rivela completamente al buio della notte, e tutto diventa improvvisamente più chiaro. E così come è evidente che niente potrà tornare mai uguale a prima, è altrettanto evidente che, al di là di tutti gli errori commessi e delle direzioni che prenderà il futuro, sarà impossibile per entrambi perdersi veramente. Un po’ come un sogno rivelatore questa canzone si è verificata in seguito. Come non ricordare la performance live proprio a Sanremo in cui la diva si trattenne le lacrime proprio sul finale di Le nostre anime di notte?

Il brano è contenuto nel nuovo album della cantante, il settimo della sua carriera, in uscita su etichetta GGD srl (distribuzione Sony Music Italy) dall’8 febbraio e intitolato “La fortuna sia con me”.

Quella di quest’anno sarà solo l’ultima delle apparizioni di Anna sul palco dell’Ariston, iniziate nel 2002 quando, appena quindicenne, vince la categoria Giovani con la canzone “Doppiamente Fragili”.

Nel 2005 Anna si presenta con “Ragazza di periferia” (terzo posto nella categoria “Donne” e appena riarrangiata insieme ad Achille Lauro e Boss Doms in un inedito duetto  ben riuscito se pur azzardato all’inizio ), nel 2006 con “Essere una donna” (brano scritto per leida Mogol, primo posto nella categoria “Donne”) e definito da alcuni giornalisti come brano “trash” che la cantante ha difeso con le unghie e con i denti nello speciale post Sanremo di Domenica In condotto da Mara Venier.

Poi è il momento del  “Il mio amico” nel 2008, con cui ha duettato con Michael Bolton, “Bastardo” nel 2011, e infine “Libera” nel 2015. Tutti brani che anche i più accaniti hater della cantante dovranno ammettere che son rimasti nella mente del popolo italiano e un motivo dovrà pur esserci.

Il pubblico del Common Ground è stato molto partecipe e ha interagito con Anna, vero animale da palcoscenico, e tra lanci di striscioni, cori su canzoni napoletani e urla del tipo “ Anna sei bellissima!” ( lo è per davvero) viene urlato ad Anna: << Lo sai che sei un’icona gay?>>, lei sorride e con garbo dice: << Mi fa molto piacere, ma basta etichette, siamo tutti uguali ed esseri umani, basta pregiudizi e siate liberi di essere voi stessi e non diventate aridi come chi non vi capisce>> e poi parte in un coro d’applausi “Il mio amico”.

Certo è che sicuramente Anna è molto amata dalle donne ed anche dalla comunità LGBTQ.

La  cantante ormai è una vera donna, cosciente di ciò che realmente è, cosciente della donna che è diventata e soprattutto dell’artista per cui si è affermata. Da ragazza a donna di periferia la strada è stata molto lunga e talvolta tortuosa e anche piena di successi ma possiamo dire che Anna è una di quelle artiste che c’è l’ha fatta anche se sicuramente ha ancora tanto da dare.

Basta ascoltare i gossip sulla sua vita, basta dire se sia trash o meno, basta pensare c’è l’ha fatta grazie a Gigi D’alessio, basta che è ora di ascoltare la sua musica.

Marco Assante

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