Roma rende omaggio all’Arte del suo insigne pittore del ‘500 ORAZIO BORGIANNI (1574-616)

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Prima della chiusura dei musei e dei locali pubblici per via del virus, che ormai è diventata pandemia per decisione dell’OMS, abbiamo fatto in tempo a visitare nella zona nevralgica della capitale,nella storica via delle 4 Fontane, la galleria nazionale d’arte antica Barberini che, parallelamente all’eccelsa mostra sul sommo maestro Raffaello alle scuderie del QUIRINALE, tiene a battesimo la prima esposizione monografica dedicata ad un travagliato spirito religioso del ‘500, natio della capitale vissuto nell’epoca della controriforma con la santa Inquisizione e vissuto 42 anni: dal 1574 al 1616. Intendiamo parlare di Orazio Borgianni che per la luminosità del colore e la nitidezza dei suoi soggetti biblici con la sacra famiglia ed i santi in primo piano si colloca tra ”l’urbinate” ed “il greco” da una parte e Correggio e Tintoretto con il loro vedutismo dall’altra. La visione delle sue opere è arricchita da un’antologica di artisti riconducibili alla sua scuola con un imponente serie di quadri riconducibli alla sua scuola e”bottega romana”. Nelle prime delle 6 stanze su cui è articolata la mostra vi sono 18 realizzazioni pittoriche dell’artista eseguite a Roma dopo il suo ritorno dalla Spagna, dove s’era formato seguendo metodologicamente il lavoro manuale di EL GRECO per un decennio.Tra queste esecuzioni quiriti risaltano: ”L’AUTORITRATTO” e “la sacra famiglia con San Giovannino, Sant’Elisabetta ed un angelo”, detenute dalla Galleria, mentre sono preziose pure la nascita della vergine e del Cristo ove la luce è focalizzata appunto sulla culla per didattico simbolismo.Nel decennio trascorso nella capitale prima della morte perfezionò la sua arte sotto IL MERISI,costretto poi a fuggire dall’urbe per un omicidio da rissa e deceduto nella navigazione da Malta all’ARGENTARIO dove pare sia sepolto a Porto Ercole, ma acquisì pure un personalissimo stile meno violento e passionale che, dalla scrupolosa ed attenta osservazione delle sue tele, si può ammirare ed apprezzare a pieno.A testimonianza di quanto affermato,oltre a quelle già citate, possiamo ricordarne altre: “le stigmate e la visione di San FRANCESCO DA Sezze”, San carlo Borromeo e l’elemosina ai poveri”, dall’omonima chiesa delle 4 FONTANE ”IL CRISTO FRA I DOTTORI”, dal RIJKSMUSEUM di Amsterdam. Nelle sale successive vi sono altre 17 0pere dei pittori legati alla sua influenza artistica;CARLO SARACENI amico personale del Borgianni;ai quali qualcuno farebbe risalire l’agguato  a G. Baglione nell’autunno del 1606;altro fidato discepolo e confidente fu Antiveduto Grammatica, produttivo artista del secondo decennio nel quale fu anche testimone del lascito del Borgianni.Alla terza decade del XIII SECOLO appartengono GIOVANNI LOFRANCO, SIMONE VOVET e GIOVANNI SERODINE, che ripresero innovazioni tecniche sperimentate nella sua pittura dal fattivo Borgianni. Per gustare tanta magnificenza artistica della fine del RINASCIMENTO, C’è TEMPO FINO AL 30 GIUGNO.

Giancarlo Lungarini

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