Nove prime nazionali al 53° Festival teatrale di Borgio Verezzi

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Savona – Anche quest’anno il 53° Festival teatrale di Borgio Verezzi punta sulle prime nazionali: ben otto titoli al loro debutto sotto le stelle di piazzetta Sant’Agostino e uno che chiuderà la cantica della Divina Commedia, con il ‘Paradiso’ di Dante nelle grotte di Valdemino. Il cartellone inizia il 6 luglio, termina il 20 agosto e, con i due spettacoli non al loro debutto, comprenderà complessivamente ventisei serate di prestigiosi momenti raggruppati attorno al filo conduttore di un omaggio al teatro, al cinema e alla musica.
Sempre alla ricerca del ‘sorriso intelligente’, il direttore artistico Stefano Delfino ha messo in calendario uno storico cavallo di battaglia di Garinei e Giovannini (dedicato alla memoria di Iaia Fiastri): “Se devi dire una bugia dilla grossa” di Ray Cooney (8-9-10-11 agosto), con Gianluca Ramazzotti, Paola Quattrini, Antonio Catania, Nini Salerno e Marco Cavallaro, nuova messa in scena di Gianluca Guidi sulla regia originale di Pietro Garinei (a cent’anni dalla sua nascita). L’allestimento originale di trent’anni fa, con il famoso girevole, sarà riproposto a Verezzi per tenere d’occhio un ministro di Governo infatuato di una donna dell’opposizione.
Anche “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo (18-19-20 agosto), con Enzo Decaro sotto la regia di Leo Muscato, sarà l’occasione per ridere e riflettere: il tema all’ordine del giorno è la iettatura e il protagonista vede segni funesti ovunque.


Tributo al teatro anche con “L’anima buona di Sezuan” di Bertolt Brecht (11-12-13 luglio), con Monica Guerritore anche regista (nella foto), impegnata nel doppio ruolo della buona prostituta Shen-Te e del perfido cugino. Un omaggio anche per Giorgio Strehler, perché la pièce è ispirata alla versione che diresse nel ’81 al Piccolo. Guerritore calca le scene del Festival per la prima volta, anche se vinse il Premio Veretium nel 1997. Scene di Luciano Damiani, realizzate da Salvo Manciagli.
Un cartellone che inserisce anche classici, come “Liolà” di Luigi Pirandello (22-23 luglio), con Sergio Assisi, adattamento e regia di Francesco Bellomo. Un testo che si differenzia dagli altri dell’autore perché pieno di canti, per andare alla riscoperta di una Sicilia che non c’è più.
Spazio pure a un classico rivisitato, come “I due gemelli veneziani” da Carlo Goldoni di Natalino Balasso (3-4-5 agosto), con Jurij Ferrini anche regista. Su espressa richiesta di Ferrini, Balasso ha preparato una versione italiana del testo che narra le spassose disavventure di due gemelli.
Per l’omaggio al cinema, ecco “Hollywood Burger” di Roberto Cavosi (27-28 luglio), con Enzo Iachetti e Pino Quartullo anche regista. Siamo in una mensa per artisti a Hollywood, e osserveremo due strampalati attori assolutamente alla deriva: uno avrebbe potuto essere il protagonista di “2001 Odissea nello Spazio”, ma sempre travestito da scimmia; l’altro ha sempre i ruoli tagliati dopo il montaggio.
Non mancherà il momento drammatico, con “Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo Squartatore” di Helen Salfas (17-18 luglio), con Giorgio Lupano, Francesco Bonomo, Rocio Munoz Morales e Alarico Salaroli, regia di Ricard Reguant, un ‘giallo’ reduce di grande successo in Spagna. Nel 1888 Arthur Conan Doyle, creatore della mitica figura, venne chiamato più volte a Scotland Yard per offrire la sua consulenza sui tragici avvenimenti.
Per “Paradiso” di Dante, con Miriam Mesturino, Manuel Signorelli, Davide Diamanti e la compagnia “Uno sguardo dal Palcoscenico”, il regista Silvio Eiraldi si è trovato di fronte a un lavoro arduo, con la possibilità, in un’ora e un quarto di tempo (12-13-14-16 agosto), di presentare circa il 20% della cantica, che sarà spezzettata e presentata come un unicum senza soluzione di continuità.
L’omaggio alla musica parte dall’Anteprima, come di consueto, ma quest’anno in prima nazionale (6 luglio), con la Banda Osiris anche regista che festeggia il suo 40° anno di attività e ne ripercorre le principali tappe con libere associazioni. Autori di “Banda 4.0” sono: Alessandro Berti, Gian Luigi Carlone, Roberto Carlone e Giancarlo Macrì.
“La leggenda del pianista sull’Oceano”, da “Novecento” di Alessandro Baricco (14 luglio), con Igor Chierici e sei musicisti, sancisce la collaborazione con il 56° Festival Internazionale di Cervo (musica da camera, principalmente). Verezzi e Cervo quindi possono vantare d’essere tra i Festival più longevi del Paese. Sotto lo sguardo del regista Luca Cicolella, il narratore trasporterà il pubblico a bordo di quel piroscafo che ha ospitato il più grande pianista di tutti i tempi: Denny Boodman T.D. Lemon Novecento. Novecento è nato su quel piroscafo, non è mai sceso a terra, ma ora la nave verrà fatta esplodere! (non prima nazionale).
Ancora uno spettacolo che non è al suo debutto: “D.E.O. ex macchina” (30 luglio) di Antonio Cornacchione anche sul palco e Massimo Cirri, regia di Giampiero Solari, supervisione artistica di Renato Sarti. Il comico rivive le sue esperienze di impiegato alla Olivetti, narrando anche – in tutta libertà – la storia della vendita della Olivetti agli americani.

Laura Sergi

Info: 019.610167; www.festivalverezzi.it

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