DIALOGO INTERGENERAZIONALE  FRANCO E PERDONO FINALE IN “SNOWFLAKE” AL BELLI

Data:

Dall’11 Dicembre al 15 Dicembre 2021 al Teatro Belli di Roma

Manca ormai poco più d’una settimana alla Festa più importante dell’anno ovvero il Santo Natale che coinvolge tutti i Cristiani d’Europa, tanto che la Commissione Europea   ha dovuto fare marcia indietro su come scambiarsi formalmente gli auguri per le prossime solennità, dovendo riconoscere che alla base dei principi del vecchio Continente ci sono anche e principalmente quelli del nostro Salvatore e Redentore. Per il Natale gli uomini riscoprono i buoni sentimenti, almeno la maggior parte che non l’ha del tutto cancellati o dimenticati per  problemi familiari, drammatiche sventure quale quella di Ravanusa  e gravi patologie non affrontate con lo spirito della Fede, mentre il dilagare della variante Omicron sta rendendo praticamente impossibile per prevenzione e sicurezza viaggiare all’estero, tenendo pure conto che ora i genitori sono angosciati dall’interrogativo se vaccinare o meno i propri figli tra i 5 e gli 11 anni, per i quali è cominciata la profilassi visto che i casi di contagio tra le fasce giovani stanno diventando sempre più numerosi.  Legato a queste considerazioni  abbiamo trovato il lavoro di  Mike Bartlett “ Snowflake” inserito nella XX edizione di “Trend” rassegna di drammaturgia britannica  che, iniziata il 22/10/21 con termine il 20/12 c.m., ha esaminato una varietà di questioni fondamentali : da quelle ecologiche e climatiche alle virtuali e pandemiche che attualmente non danno tregua, alle contrapposizioni identitarie ed incapacità di schiudersi ad un fruttuoso dialogo di prossimità e vicinanza, uscendo con uno sforzo di solitudine creativa dalla nostra indifferenza, rigido ed orgoglioso, esasperato, egoismo, noncuranza ed aridità del cuore. Bisogna far volare nel silenzio e nella contemplazione delle parole la Carità nel nome della Verità e della singolarità irripetibile degli affetti, specie se questi hanno con noi rapporti di consanguineità che non dobbiamo annullare ma recuperare con un’opera di volontà superiore in nome del comandamento comunicativo e diffusivo che il Signore ci ha lasciato. Ciò ha finalmente compreso il buon Andy, incarnato con sobria e lucida, pacata anche se a tratti nervosa e scontrosa, recitazione Marco Quaglia, che con le luci della platea ancora accese a sottolineare il clima di festa alla vigilia del Santo Noel sta preparando l’albero  luminoso con la grande scritta “Welcome Home” riferito alla figlia. Maya è andata via da casa da tre anni ed ha rotto i ponti con il padre in quanto l’aveva umiliata, ridendole in faccia per il taglio dei capelli e le sue idee. Lui è conservatore come spirito e pensiero, gli piace bere birre al pub e sentire integralmente i CD, mentre la ragazza è rivoluzionaria, desidera abbattere i pregiudizi e preconcetti della classe al potere e che identifica con il padre. Non si tira indietro nelle polemiche e dialettiche serrate, veste discretamente e sta di nuovo in città dove l’ha notata un’amica del padre da 6 mesi e che vorrebbe che i due si riconciliassero. Maya è impersonata pirandellianamente da Adalgisa  Manfrida, mentre la maggiore in età Natalie è resa da Lucrezia Forni, che si batte accanitamente per far breccia nell’intelletto di Andy e schiuderlo all’incontro con la sua erede che sta per arrivare. I due da principio si guardano in cagnesco, lei è ancora adirata non avendo perdonato al padre la sua supponenza e per di più adesso è legata a Natalie con un vincolo di naturale tenerezza omosessuale a tal punto che crede che la crisi affettiva con il genitore debba diventare ancor più profonda ed inconciliabile in quanto lui non approverà siffatta scelta. Infatti da principio pare un dialogo tra sordi dai toni sprezzanti, virulenti ed accusatori reciprocamente, fino a quando il ghiaccio comincia a rompersi, subentra il tentativo di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda e , mediante i buoni uffici della comune amica e guida d’amore per lei Natalie, nasce la commozione, il reciproco pentimento e , dopo essersi accordati sul vedersi alle 10 il giorno della nascita dell’Emmanuele per trascorrerlo insieme gustando la gioia  della pace e la felice riscattata serenità, i due s’abbracciano unitamente alla medesima Natalie. Sul rancore e risentimento ha prevalso la legge del cuore, quella di Antigone nella tragedia greca sofoclea insieme al purificato e rinnovato cuore risvegliato dalla pietà cristiana nella Verità   dell’Incarnazione e nella Speranza d’una vita nuova e mondo migliore quale quella che Maya  vuole riprendere con il padre. Chiede della madre ed osserva con dolcezza la casa modello in miniatura ricoperta di neve, secondo il titolo dell’atto unico di 80 minuti, che Andy con enorme cura ed affabilità ha preparato per lei. Dunque uno spettacolo ricco di sentimento, bellezza di relazioni sociali acquisite con un serrato chiarimento nell’alveo familiare e cuori rigenerati dalla Grazia divina e tocco vitale di meditata riflessione, capendo che non si può insistere sulla via sbagliata e chiusura nell’isolamento mentale di rifiuto dell’altro poiché noi soli abbiamo assolutamente ragione. Su tali basi il confronto tra genitori e figli è ancora possibile, ma suppone una piena e giusta educazione, istruzione , della persona,  che riassume tutti gli altri diritti. Per tutto questo riteniamo “SNOWFLAKE”  il  lavoro che abbiamo osservato in questa Kermesse. La rassegna si concluderà a fine settimana con” Play House” di Martin Crimp con l’adattamento registico e l’interpretazione di Francesco Montanari, secondo la tecnica pirandelliana dell’immedesimazione e poi il 20 ci sarà il Trend live “on demand”  dall’opera di Conor  McPherson  conosciuta come “ ST. Nicholas”.

Giancarlo Lungarini

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