Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Bartoli. Dal 29 ottobre al 17 novembre 2019
Debuttato l’estate scorsa al Mittelfest di Cividale del Friuli (che assieme al Rossetti e al Teatro della Toscana – Teatro Nazionale lo ha prodotto), “L’infinito tra parentesi” è un’ulteriore brillante dialogo tra ambienti contigui non sempre reciprocamente benevoli, sia per quanto riguarda il soggetto e la trama, sia nel senso più prettamente strutturale.
Marco Malvaldi è infatti l’autore del saggio omonimo e del suo adattamento teatrale, efficace trasformazione in atto scenico della già potente scrittura letteraria e l’operazione risulta riuscita al punto da offrire ulteriori spunti a chi, fra il pubblico, era stato già a suo tempo lettore del volume uscito nel 2016.
Entrando in Sala Bartoli, il ridotto del Politeama, ci si trova di fronte alla luminosa scenografia di Maurizio Balò (le luci sono di Alessandro Macorigh): un’ampia biblioteca privata, chiara e aperta; i libri disposti ovunque, anche sullo sfondo e sul tavolo che è apparecchiato con essenzialità per una cena a due, danno l’idea di quale sia il vero nutrimento per chi vi abita. Due spazi, estesi tra gli scaffali, sono occupati da alte lavagne nere, l’una contro l’altra armate, in tranquilla attesa del vivace e frizzante duello intellettuale che presto si scatenerà. Una radio trasmette della musica (di Antonio Di Pofi) calda e accogliente.
Appare Francesca (Maddalena Crippa): docente di letteratura comparata, aspetta l’arrivo del fratello Paolo (Giovanni Crippa), professore di fisica nella stessa università e aspirante alla carica di rettore nelle imminenti elezioni.
In una riuscita alchimia tra ricordi comuni e affettuose provocazioni (il fatto che i due interpreti siano fratelli nella vita impreziosisce di verità il legame, già efficace e credibile nella finzione) si susseguono in una contaminazione pervasiva e densa gli elementi poetici nascosti nelle formule matematiche di Paul Dirac e dei versi di Giuseppe Ungaretti o di Eugenio Montale, le applicazioni di James Maxwell alle visioni di Lucrezio, la magica espressività di Wisława Szymborska e le battute di Robert Oppenheimer o, ancora, l’omaggio alla scienza di Fabrizio di Andrè; e ancora, il greco e il latino, a volte amici, altre volte dispettosi artefici di inganni e di tranelli, se chi cerca impazientemente la risposta si scorda la necessità di praticare la nobile arte della riflessione.
Le barriere tra scienze “dure” e scienze umane si sgretolano a poco a poco mostrando quanto sia in fondo, anche in questo caso, più naturale e soprattutto interessante la ricerca del dialogo.
Perché “le persone non sono molecole”, quindi imprevedibili e, se ricordiamo, è perché abbiamo provato delle emozioni.
Razionalità e passione sono strettamente legate, si condizionano a vicenda permettendoci di raggiungere vette apparentemente inarrivabili se teniamo entrambe in egual conto.
Guai a noi se ci illudessimo che una soltanto possa essere l’unica e giusta via da percorrere.
I veri grandi della storia, dell’arte e della scienza lo avevano capito bene: lo sapevano e lo sentivano chiaramente.
Paola Pini
LA TOURNÉE
Dopo le date di Trieste, lo spettacolo sarà in tournée a Torino (19-24 novembre), Gemona (27 novembre), Codroipo (28 novembre), Udine (29-30 novembre), Cervignano (1 dicembre), Milano (3-15 dicembre), Firenze (7-12 gennaio), Palermo (14-19 gennaio).
Trieste, Politeama Rossetti
Sala Bartoli
Dal 29 ottobre al 17 novembre 2019
L’infinito tra parentesi
di Marco Malvaldi
con Maddalena Crippa, Giovanni Crippa
regia di Piero Maccarinelli
scene di Maurizio Balò
musiche di Antonio Di Pofi
luci di Alessandro Macorigh
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, Mittelfest 2019