Al Teatro Bellini di Napoli, fino al 26 gennaio 2020
Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi riscrivono per il teatro Dracula di Bram Stoker, il romanzo gotico per eccellenza, rimarcandone i risvolti psicologici e creando uno spettacolo che non si limita a trascinare lo spettatore in una vicenda, ma che riesce ad avvolgerlo completamente nella sua atmosfera, facendolo agire in un’unica, potente, suggestione.
Trama: il giovane avvocato non immagina la sciagura che lo attende, ma fin dall’inizio del suo viaggio, sprofonda in un clima di mistero, oscurità e paura, prima ancora di conoscere il Conte. La sua vita cambierà non appena si accosterà al cancello del Castello, il ricordo di ciò che accadrà da quel momento in poi, sarà un’ossessione che contamina tutto ciò che ha di più caro, in primis il rapporto con sua moglie Mina che solo dalla lettura del diario redatto durante il soggiorno-prigionia di Jonathan al Castello, verrà a conoscere l’origine del malessere, che si è impossessato del suo giovane sposo.
Recensione: Riuscitissimo il sonoro e i giochi di luce, senz’altro, elementi che contribuiscono a dare quel tono dark e gotico, di cui il romanzo originale ne è simbolo, anche alla piecè teatrale. Quelle luci a intermittenza e il fruscio dei rami, lo sbattere delle ali di pipistrello e gli ululati gettano un alone nero nella platea e anche brividi lungo la schiena, sembra quasi di trovarci a cinema piuttosto che a teatro. Il ritmo della messa in scena è più veloce rispetto al romanzo ma resta un po’ lento per due ore di spettacolo senza intervallo, ma gli attori son comunque bravi col loro recitare ad appassionare il pubblico. Un particolare plauso va agli attori che interpretano Dracula e l’avvocato, sia nella mimica espressiva nelle espressioni di terrore/orrore che nella parte discorsiva. Molto interessante il ritratto psicologico che ne emerge.
È il talento di Luigi Lo Cascio a dare voce e corpo ai tormenti di Harker, mentre Sergio Rubini veste i panni del professor Van Helsing. Il duo, già visto e osannato al teatro nella pièce Delitto e Castigo (regia di Sergio Rubini), pur dando prova di grande maestria, sembra forse risucchiato dalla lentezza della narrazione, dalla rappresentazione, a tratti stereotipata dei personaggi. Il Conte Dracula, interpretato da Geno Diana, nello spazio di poche battute, porta sulla scena quegli atteggiamenti trasgressivi, irrazionali e proibiti caratteristici del personaggio di Stoker, assumendo però, a tratti, toni caricaturali.
Marco Assante