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La NASCITA DELLO SKI CLUB TORINO

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La primavera è alle porte, anche se si fa desiderare. Il clima la fa un po’ da padrone, del resto è lui che decide sulle stagioni. A prescindere che le quattro stagioni (non quelle del Vivaldi) non ci sono più, il tempo, quello passato, scandiva il periodo, s’iniziava dalla Primavera, i prati riprendevano il colore di sempre, tra il verde dell’erba spuntavano le primule, le margherite. Le persone, armate di coltello iniziavano a rastrellare i prati per raccogliere il Tarassaco o Dente di Leone… o Piscialletto… quanti nomi per dire Girasole, comunemente chiamato da tutti così! Cotto o in insalata… buono sempre.
Le giornate iniziano ad allungarsi, arriva il gran caldo, l’Estate è alla porta, il solleone riscalda, si vive un’atmosfera diversa dalle precedenti. La gente è pronta per immergersi tra i suoi caldi raggi solari, facendo lunghe passeggiate sul bagnasciuga, tuffandosi per rinfrescarsi, è piacevole sentire il profumo della salsedine, sdraiati a prendere il sole. Inevitabilmente i colori della natura iniziano a cambiare, si direbbero quasi pittoreschi… è arrivato l’Autunno, tempo di castagne e di funghi soprattutto, a mano a mano le giornate iniziano ad accorciarsi, è tempo di un golfino, la sera rinfresca, si rimpiange il calore ricevuto in precedenza. Ed ecco puntuale come sempre arriva l’Inverno, col suo gelido manto bianco è uno spettacolo superbo, tutti imbacuccati ci ritroviamo pronti per questo lungo periodo. Se nevica, si scia, allora iniziamo a mettere in ordine gli… SCI…
Siamo proprio sicuri di aver scritto giusto? A detta dell’ingegnere svizzero Adolfo Kind… si direbbe di no! Se Torino avesse dovuto annoverare alcuni degli svizzeri inserendoli nella storia del Piemonte, non poteva mancare Adolfo Kind, giunse a Torino qualche anno prima che il calendario volgesse al secolo successivo, portando con sé due paia di assi di frassino: gli SKI norvegesi. Nella sua nuova dimora torinese, a ridosso del fiume Po e il parco Valentino, esattamente nel triangolo tra Corso Dante e Torino Esposizione, si può ancora ammirare la sua eleganza mista a ingegno. Mostra quei due pezzi di legno agli amici i quali sono incuriositi dalle parole dell’ingegner Adolfo, affiora in loro il desiderio di poterli provare.
Veniamo al cosiddetto nocciolo del perché stiamo parlando di Adolfo Kind, semplicemente non dell’uomo in sé, ma di ciò che costituì per la città. La sua passione era lo ski, come lo chiamava lui, nella sua testa ronzava un’idea poiché attratto da quel sentimento che avrebbe potuto indicargli la via del successo dopo gli innumerevoli fallimenti in altri settori. Il Novecento stava appena affacciandosi, insieme ad alcune persone con la stessa passione della montagna, e sull’esempio dei club austriaco e svizzero, fonda il primo SKI CLUB di Torino, era il 21 dicembre del 1901, data storica per gli alpinisti del CAI, per loro la montagna era scalare vette e tracciare nuovi percorsi, in questo caso avrebbe consentito di alternare le scalate alle sciate… rischiando molto meno durante le cadute. La prima assemblea, fu nella sede di via Alfieri 9 in Torino (quasi di fronte al civico 6, famoso in tutto il mondo per essere il palazzo più bello ristrutturato dall’Architetto Richi Ferrero), presenti dilettanti del pattinaggio e non solo. Durante l’incontro, si diede molta importanza di tributare un’espansione allo sport invernale,approvando infine il primo regolamento dello SKI CLUB Torino, scegliendo di fare una netta distinzione di categorie, tra Effettivi, che dovranno essere anche soci del CAI, compresi gli Ufficiali delle Truppe Alpine, e Aggregati, che saranno reclutati tra signorine, studenti, ecc. per tutti una quota fissata di Lire Cinque annue. Per quei ventinove Soci fondatori dello SKI CLUB si schiuse un mondo nuovo e tutto da esplorare, dopo un secolo si videro i frutti…

Daniele Giordano

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