La vita dell’artista non va quasi mai di pari passo con quella dell’imprenditore, salvo eccezioni. E Kempes Astolfi è una di queste eccezioni.
Quasi parallelamente, Astolfi porta avanti la carriera da scrittore, scrivendo otto libri in sei anni, uno dei quali, Mille Racconti per Mille Parole, è un progetto unico, tutt’ora in essere. A fine 2013 esce il suo primo romanzo, “L’Abbraccio Perfetto” ed è subito un successo di pubblico e di critica. Da lì sono seguiti altri libri come An.Cu.Gio.Ca o Aneddoti Curiosi sul Gioco del Calcio, che lo hanno portato alla ribalta nazionale. I suoi scritti variano in stile e modalità come l’assurdo romanzo paradossale “Cosa Pensano i Gatti Italiani dei Felini Stranieri” o “La Guerra degli Scrittori“, da cui i quattro filoni che Astolfi percorre: narrativa, narrativa umoristica, storie di sport e racconti brevi.
Andiamo a conoscerlo un po’ meglio.
Come dico sempre, la mia creatività è qualcosa che non si può copiare o acquistare a basso prezzo di mercato. Chi collabora con la mia agenzia ha dei plus di alto valore che non sono replicabili a livello di idee da nessun cinese o vendibili a basso prezzo da nessun indiano, con tutto il rispetto parlando.
Il tuo video “Quando Tutto Sarà Finito” ha fatto parlare tutta Italia, raggiungendo decine di migliaia di visualizzazioni su tutti i social. Come è nata l’idea?
Una mattina mi sono svegliato e, preoccupato dalle pessime notizie che arrivavano dall’Italia, mi son detto “debbo fare qualcosa”. E così ho creato un gruppo Facebook, “Quando Tutto Sarà Finito“, con l’idea di rimanere compatti, uniti, di lasciare dentro un messaggio di speranza e gratitudine. Un successo clamoroso, e da lì poi l’idea del video, con la voce dell’attore Giulio Greco, che ringrazio, a fare da narratore. E stiamo lavorando già a un altro video, ancora più potente.
Sì, ho ideato il Grand Tour de La Guerra degli Scrittori, concentrandomi prevalentemente in alcune regioni del centro sud. Il calore e l’accoglienza che ho ricevuto ovunque andassi è stato bellissimo, la gente ha voglia di cultura e ha voglia di interagire da vicino con gli autori. Ho conosciuto anche un gruppo straordinario, il Circolo Letterario Pennagramma, di cui ero solo un membro… Virtuale. Dal presidente Mario Cunsolo in giù, i ragazzi mi hanno accolto e sostenuto, mi sono sentito come in famiglia. Per rispondere all’altra tua domanda, di base vivo e lavoro a Dubai, ma quando debbo presentare i miei libri in tour organizzo i viaggi e vado in Italia.
La Guerra degli Scrittori è un libro unico nel suo genere, anche per il comparto musicale e ha vinto anche un premio per l’unicità del progetto.
Sì, il premio letterario mondiale “Un Libro una Musica“, assegnato dall’Aster Academy. Nel romanzo nasce un intero album musicale in inglese.
Spiegaci meglio.
All’interno del libro ci sono quattro canzoni, quattro pezzi che si manifestano durante la lettura stessa del libro. Il libro è ambientato in America, e le canzoni sono inglese, quindi l’album musicale si chiama “The Writers’ War“, La Guerra degli Scrittori, appunto. Un’idea che ho messo in piedi grazie all’etichetta discografica TSC Records nella persona di Gianni Foti e grazie al sostegno di Artisti come Federico D’Alessandris, Stefano Donato e Frances, che ringrazio con tutto il cuore.
Hai avuto qualche mentore?
Il primo a credere in me come scrittore è stato Gino Saladini, scrittore, criminologo, medico legale. Ma anche Pino Quartullo, che una volta mi ha voluto presentare a Gigi Proietti, Alfredo Mazzara, e tanti, tanti altri. Ho davvero tanto da imparare da tutti. Ogni giorno.
Anche tu ti diverti a intervistare personaggi famosi sul tuo sito?
Sì, ho una rubrica che si chiama “88 Chiacchiere con…” dove amo intervistare persone del mondo del cinema, dello spettacolo, della letteratura, del giornalismo. Come faceva Napoleon Hill col suo capolavoro “Pensa e Arricchisci Te Stesso”, intervistando i migliori imparo a essere una persona migliore.
Abbiamo aperto con Dubai e chiudiamo di nuovo con Dubai. Com’è tenere un corso di scrittura a Dubai?
Un’esperienza molto stimolante. La comunità italiana qui è molto attiva, tra visa e turisti, gravitano circa ventimila persone, un “paesone” all’interno di una metropoli. Gli studenti sono bravi e si applicano, anche se ora è tutto in stand by per le note cause. In città frequento anche un fantastico gruppo di lettura, “Leggere in Italiano a Dubai”, che mi ha accolto con entusiasmo e simpatia. Perché, prima che uno scrittore, sono un gran lettore.