Il Delfino, questo meraviglioso animale, appartiene alla famiglia Delphiniadae (delfini oceanici), si differenzia da quelli di acqua dolce per le dimensioni ridotte rispetto a quelli degli oceani.
La sua origine, come altri cetacei nei suoi cinquanta milioni di anni, da quando è apparso sul Pianeta Terra, ha subito una lunga “trasformazione evolutiva”, studi effettuati e raggruppati in diverse specie hanno dato esito a creature intelligenti, con analogie simili all’essere umano. Percepiscono emozioni, rivelandosi sovente come amico dell’uomo!
È sbagliato considerare questi mammiferi marini dei pesci, il loro endoscheletro, o struttura ossea, è differente dagli invertebrati, inoltre si riproducono per fecondazione sessuata e nutrono i piccoli attraverso le ghiandole mammarie, anche la respirazione è difforme dai pesci, non respira dalle branchie, il suo sistema polmonare non è diviso in lobi, respira attraverso lo spiracolo, un piccolo foro posto al centro della testa, la sua pelle non ha squame.
Di fatto, per ottenere l’ossigeno necessario alla sua sopravvivenza deve risalire in superficie di tanto in tanto, riuscendo a immagazzinarlo come scorta.
Si accennava al legame di amicizia che unisce il mammifero all’uomo, è per questo che si dovrebbe prestare più attenzione a tutti gli organismi viventi di specie diverse, evitando di stravolgere la dinamicità dell’ambiente in cui vivono, portandogli più rispetto.
Il più delle volte le cause principali dei catastrofici disastri sono causati per incuria dell’uomo, iniziando dalle reti da pesca poste dai pescherecci sul fondo marino, dove i delfini sovente restano imbrigliati con il risultato di morte certa, ma questa è solo la “punta dell’iceberg”, giacché pericoli peggiori sovrastano il mondo terraqueo. Ad esempio l’inquinamento degli oceani, diventati pattumiere con i loro quintali di plastica, dove si formano intere isole galleggianti, la confusione provocata dai sonar militari disorientano i delfini, per non menzionare la distruzione del suo habitat e la diminuzione delle risorse ittiche, forma nutritiva e indispensabile non solo per questa specie, generata dalla grande quantità del pescato o cacciato, superando il fabbisogno procapite, rompendo così l’equilibrio naturale delle cose e dei suoi ecosistemi del nostro pianeta. Se poi si vuole completare il quadro, aggiungiamo l’intollerante caccia di frodo non solo per questi abitanti marini, soprattutto per quelli da pelliccia. Queste noncuranze creano danni irreversibili non solo per i cetacei che sono a grande rischio d’estinzione, uno ad esempio è il delfino delle Amazzoni o delfino rosa anche per l’umanità!
La lista delle cose da non fare sarebbe troppo lunga e non tutti capirebbero, una riflessione da sembrare sciocca potrebbe essere su questo proposito, sarebbe bene ricordare che mentre il corpo umano è fornito di parti “ doppie” come braccia, gambe, occhi, polmoni eccetera, di questo pianeta azzurro… non ha doppie: È UNICO!
Daniele Giordano