Spesso e volentieri mi si fa la domanda:
“Come ti è venuta quest’idea?” oppure “Da dove nasce lo spunto per quest’opera?” e altri quesiti simili a cui ho puntualmente difficoltà a rispondere.
Per una persona non creativa, è pressoché impossibile comprendere le dinamiche che portano ad immaginare un’opera e per il creativo è quasi impossibile spiegarlo.
Allora, facciamo così…
Ho pensato che questa cosa potrebbe essere utile a tutti coloro che sono incuriositi dal dove, come, quando e perché nasce un’opera e non sono mai riusciti ad avere una risposta.
Vi porto nella mente di uno che si accinge a fare un quadro, ad esempio.
Leggete immedesimandovi, sentitevi in prima persona magari ascoltando un buon chillout o soft jazz o quello che vi pare e ricordate che io, per esempio, “funziono” così ma i meccanismi variano da artista ad artista.
Buon “viaggio”… 🙃
“Questa tela è 1 metro × 80.
Dipingo in verticale o orizzontale?
Bah, tanto faccio sempre in verticale…
Musica!
Proviamo Sting, magari comincio da” Russian “.
Drin drin.
No, cacchio! Il telefono adesso no!
Allora… Che ci faccio qua sopra?
E se inventassi un animale?
Aspé, quanti colori voglio usare? Perché se voglio dare un impatto potente, devo caricare diversi colori.
Mi va?
Oppure ho voglia di nero, bianco e, al massimo, un’altra tinta per spezzare…?
Mah…
Io parto!
La matita va, la mano la giostra però Sting ora canta “Feels of gold”.
Sai che c’è?
Mi serve più energia, quasi quasi metto musica disco anni ’80/90.
Ops!
Mi è venuta un’idea per il prossimo articolo.
Segno sul tecnigrafo lo spunto.
Me ne ricorderò di averlo segnato qui…!?
Sto facendo nascere, alla fine, non un animale fantastico ma una lampada che irradia uomini!
Eh già!
Perché mi sta venendo sta cosa?
Tanto non lo so, più o meno non lo so mai.
So solo che gli uomini li faccio gialli.
Lo stelo della lampada è scritto che debba essere viola.
La lampadina?
Vediamo… Bianca o rosso vermiglio, quello tendente all’arancione.
Sta cosa mi fa pensare che per la linea di t-shirt questo accostamento di colori ci sta ma guai se da qualche parte non ci inserisco un verde, ma si, un verde mela!
Sta cosa la scrivo sull’ agenda verde.
Che ora è?
Ho fame.
Si, ho fame ma devo assolutamente finire la parte sinistra del quadro se no non mi alzo.
Abbondante nero sulla corda geometrica e non se ne parla più.
Ci aggiungo delle striature?
Aspetta, aspetta oggi e decidi.
Musica disco 80/90 adesso basta, però.
Hai funzionato, devo dire.
Bip bop.
Ecco qua, ricominciano i messaggi.
Vabbé, stop.
Riguardo un attimo il quadro, rispondo ai messaggi e vedo di sfamarmi.”
Or dunque, questa è una mattina tipo di lavorazione ad un nuovo quadro.
Ora avete capito perché è complicatuccio rispondere a certe domande?
Le sorgenti di un creativo sono per lo più inconsce, suscitano semplicemente in lui l’esigenza di tirarle fuori in qualche modo presumibilmente miscelandole in qualche altro.
Sono sorgenti misteriose e intime che danno vita a qualcosa di reale e inedito.
Spero che, immedesimandovi, non vi abbia fatto venire il mal di testa ma, almeno, avrete compassione di chi vive ed è sempre così.
Umilmente Vostro
ROViRO’