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“Je Suis Kiki” Cristina Donadio si trasforma in “Kiki de Montparnasse”, il mito parigino degli anni ‘20

Data:

In scena il 28 luglio alle ore 21 in Piazza Europa (SP) per “La Spezia estate festival”

Cristina Donadio reduce dal successo televisivo di “Gomorra” (dove interpreta Scianel), porta in scena Kiki la regina di Montparnasse: una donna dotata di un fascino irresistibile. Kiki era una donna con una vita tumultuosa ma intrigante tanto da essere una modella che ha fatto epoca nella esagitata Parigi del tempo. Il suo vero nome di battesimo era Alice Prin, nata nella capitale francese nel 1901. Figlia illegittima che per la sua condotta anticonformista e disinibita, venne rinnegata dalla famiglia cadendo nella più assoluta povertà. Ma Alice con grande caparbietà, possedendo un fascino fuori dal comune riuscì a diventare la donna più desiderata del tempo. La modella più ambita dagli artisti che facevano gara per invitarla per pose nei loro studi.
Nella sua autobiografia c’è una frase che colpisce:
“Datemi un pezzo di pane, una cipolla, un bicchiere di vino e sopravviverò a tutto.”
“Una regina anche nel disfacimento, una grandezza anche nella caduta più rovinosa.”
Una donna lasciva ma creativa che pur avendo vissuto fame e privazioni era riuscita ad emergere riuscendo a stimolare la fantasia di artisti come Modigliani e Picasso. Man Ray il grande maestro del dadaismo il giorno che la vide per la prima volta la scelse come Musa ispiratrice. Famosissimi sono i nudi artistici di Man Ray. Lui fa di lei un violino, una lampada: tutte immagini che hanno fatto epoca. Fece epoca anche la tumultuosa storia d’amore che nacque tra i due, una storia che purtroppo non andò a buon fine. Man Ray abbandona Kiki quando decide di partire per l’America. La donna sconvolta dal dolore, non reggendo all’abbandono perde la sua bellezza e si autodistrugge. La modella finì i suoi giorni obesa ed alcolizzata, vivendo di espedienti nei locali equivoci di Montparnasse
Ecco come Cristina Donadio descrive la sua Kiki:
«Kiki è un archetipo, racchiude tante donne. Vittime dell’abbandono, del disfacimento della propria bellezza, di una sorte poco benevola. Una condizione universale. Il sottotitolo dello spettacolo, “da Rua Catalana a Montparnasse” rimanda a un testo meraviglioso di Enzo Moscato, “Little Peach, memorie di una spogliarellista”. Un vagabondaggio esistenziale tra porti, bettole e memorie d’abiezione. Le latitudini contano, ma fino a un certo punto. La scelta delle canzoni è opera mia e di Marco Zurzolo, mio storico collaboratore che ha curato gli arrangiamenti. Sono anni che lavoriamo insieme, le nostre proposte coincidono perfettamente. Anche la piccola sezione dedicata a Kurt Weil nasce dal desiderio, mio e di Marco, di preparare uno spettacolo dedicato a Kurt Weil. A lui e a Viviani».
Lo spettacolo, di cui è autrice la stessa Donadio è accompagnato da un grande Marco Zurzolo che con i suoi magici arrangiamenti napoletanizza le canzoni francesi e a tratti le americanizza creando essenziali tappe sonore che rendono pregiata la drammaturgia.
Cristina Donadio, entra talmente dentro la parte della donna dannata che recita con magnetismo scenico. L’attrice coniuga la forza della passione con l’amarezza profonda di chi, come Kiki è costretta a vivere, sulla propria pelle, ogni tipo di esperienza.

Giuliano Angeletti

Je Suisse Kiki
Testo: Cristina Donadoni
Regia: Cristina Donadio
Con: Cristina Donadio
E Marco Zurzolo Ensemble

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