Swami La Rosa, in arte Swami, nasce a Siracusa il 6 novembre del 2000. Inizia a studiare canto all’età di 13 anni, mentre dal 2016 in poi partecipa a diversi concorsi musicali, tra i quali il “Music Star”, dove vince il premio “Stella tra le Stelle” e si classifica al terzo posto, e il contest canoro “Hybla Music Contest”, dove si aggiudica il secondo posto. Nel 2018 si esibisce alle semifinali della “Vela D’oro” e le “Feste Archimedee” a Siracusa, mentre nel 2019 prende parte al “Sanremo Unlimited 2019” e vince il premio “National Music Awards 2019”, presentando il brano inedito intitolato “Un’arma” (TheWebEngine). Swami ha partecipato al talent di canale 5 “Tu si que vales”, ottenendo grandi consensi da Maria De Filippi, Rudy Zerbi e Jerry Scotti e un caloroso sostegno dal pubblico. Preceduto dal singolo “BULLDOZER”, uscito lo scorso maggio, il nuovo brano di Swami dal titolo “Non siamo tutti uguali” (The Web Engine) sarà disponibile in radio e in digitale dal 13 novembre. Ma conosciamo Sami da vicino e parliamo con lei del suo ultimo singolo.
CIAO SWAMI, MI PARLI UN PO’ DEL APPROCCIO CON LA MUSICA?
Il mio approccio con la musica è davvero molto semplice. È un rapporto viscerale, come dico sempre la musica per me è uno stile di vita. Tutto ciò che è la mia vita è associato alla musica, momenti belli o brutti che siano.
PARLIAMO DI “NON SIAMO TUTTI UGUALI”, IL TUO ULTIMO SINGOLO, CHE TRATTA UNA TEMATICA INTERESSANTE…
È nato una mattina in bus, quando guardandomi intorno ho pensato alle persone. Mi sono detta: “Ogni persona ha una storia, sta combattendo una battaglia o sta affrontando comunque qualcosa, qualche ostacolo”. Qui ho sentito l’esigenza di dire la mia sull’argomento, in una maniera ironica, pungente ma non troppo. “Non siamo tutti uguali” è un brano che espone il mio punto di vista sulla diversità. L’ho scritto perché voglio esprimere che non esiste in realtà il normale e il diverso… e allora che ben venga il diverso.
Molto belle queste tue parole e lasciami dire che il tuo brano contiene un grande messaggio. È una vergogna che nel 2020, quasi nel 2021, ancora esista il pregiudizio. SECONDO TE, PERCHÉ LA DIVERSITÀ È MOLTO RADICATA NELL’ESSERE UMANO?
Io credo che la diversità sia fondamentale e penso che in realtà la bellezza sia in questo. Ognuno è particolare proprio per la sua diversità, ma spesso la società non ci invita ad accettare quello che può essere ed è la diversità, ma ci invita ad accettare una normalità che è molto astratta. Ci attacca dei concetti da cui non usciamo, quando invece ognuno ha un proprio concetto di bellezza e un proprio concetto di compatibilità, magari con l’altro. Allora importante è integrare questa diversità in quella che è la nostra società, Per far sì che non siamo tutti uguali, perché non dobbiamo esserlo.
Questo tuo messaggio è importante. Devo dire che purtroppo l’essere umano è si attacca troppo spesso a certi concetti. Concetti vecchi che rappresentano per lo stesso un senso di identità e per questo l’uomo ha paura di staccarcisi. Ma come mi fai capire c’è bisogno di creare nuovi concetti. Condivido molto il tuo pensiero. PARLIAMO ANCORA DI MUSICA, COME’E’ IL TUO RAPPORTO CON IL PUBBLICO?
Il pubblico a mio avviso è l’essenza di un cantante, di un artista in generale, perché per quanto noi sentiamo l’esigenza di dire la nostra, in realtà la musica, l’arte è condivisione. Poi nella musica la cosa più bella sono i live, proprio perché tu in quel momento hai davanti tutti coloro che hanno voglia di ascoltarti. Questo per me è una delle cose più belle.
OLTRE A “NON SIAMO TUTTI UGUALI” HAI INCISO ALTRI PEZZI, FARAI UN EP O UN ALBUM? O COMUNQUE CHE PROGETTI HAI PER IL PRESENTE?
Al momento ho idea di lanciare altri singoli e poi più avanti spero di fare un Album. Sarebbe molto bello. Comunque, come dicevamo, vorrei innanzitutto condividere la musica con più persone possibili, soprattutto con i live.
Benissimo. Io ti ringrazio e ci salutiamo ricordando che il videoclip ufficiale di “Non siamo tutti uguali”, diretto da Andrea Fazzino, si fa trasposizione visiva del concept del brano: all’inizio del video i volti dei soggetti che appaiono sono sfocati, indistinguibili gli uni dagli altri, ma nella sequenza finale d’immagini la situazione si ribalta, sottolineando con forza tutto ciò che rende un individuo unico al mondo.
Giuseppe Sanfilippo