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La crioconservazione della memoria e la bulimia dell’apparenza

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Appaio dunque sono e se non mi vedete candidatevi alla lotteria dell’occhio bionico muniti di scontrino fiscale personalizzato, si da poter essere vedenti veggenti e predire il futuro della memoria che crioconservata non ha rilasciato il consenso informato per rendere pubblica la genesi del mondo diventata prima corta e poi microscopica in grado di ospitare pochi intimi  alla sua ultima cena , vi presento il buco nero dei ricordi e della storia che li ha accompagnati fino ai giorni nostri in attesa che questi ultimi diventino i vostri…
Ricordare è un verbo messo sotto naftalina insieme alle lenzuola ricamate della nonna , antica per data di nascita come il suo corredo ormai sostituito da lenzuola di carta usa e getta con buona pace degli alberi che non hanno intenzione di diventare dei sudari dove avvolgere le colpe della storia…
Sudari e lenzuoli a parte ,questi poi avrebbero nella sacra sindone un parente prossimo, la memoria che e figlia della storia reclama attenzione visto che ultimamente occupandoci solo di virus senza fissa dimora, dimentichiamo pure che il Natale è il compleanno di Gesù Bambino nato bambino e restato tale (anche se lo vogliamo morto ammazzato in croce)avente dimora tutto l’anno il presepe che potrebbe essere un centro commerciale, un condominio riunito per il bilancio consuntivo di quello che essendo consumato non potrà essere restituito.
Dunque ci ritroviamo come nei mercati dell’usato che oggi vuole essere sostituito con la parola “vintage” pensando che sia più internazionale che filo europeista mentre il mantra del Mes ha soppiantato tutto la storia recentemente passata e prossima all’oblio insistendo che lui il Mes in fondo è come un casinò dove si vince ,si perde, si rischia e si raschia il barile fino a renderlo un vuoto a perdere che ha perso pure la direzione di casa : il salvadanaio degli italiani,, un porcello extralarge per la capienza e il tonnellaggio pari solo ad una balenottera azzurra dimensioni di ingombro 30 metri lineari di lunghezza 70 tonnellate di peso; dunque l’italico porcello di terracotta fa concorrenza sleale ad una balenottera azzurra che deteneva il primato della grandezza tridimensionale globale (spazio, profondità ,movimento) prima dell’ascesa del porcello contenitore (bisnipote del cavallo di Troia, il primato dell’imboscato che imbosca i decini di Paperone )dei risparmi di tanti italiani oggi magari un po’ avanti in età, ma che non hanno dimenticato il “konw how” delle macerie e della miseria del dopoguerra di come arrivare ad avere “il gruzzolo” del sudore possibilmente vaporizzato con talco traspirante, si che respira, sospira e aspira è prossimo il giorno(lo predicono i moltiplicatori del MES che è il nuovo Lupo Ezechiele che insegue un’europeista Cappuccetto Rosso affetta da sindrome da poltrona irreversibile) di una tempesta di sabbia volatilizzante banconote, tessere del supermercato per la settimana del sottocosto, tessere di partito, bancomat con appendici di scontrini fiscali personalizzati, Bot (che sono l’alter ego di una botta di risparmi che cambia padrone e domicilio), bitipi che faranno la pipì in terra straniera probabilmente teutonica per andare ad accumulare colà tra il grigio della storia crioconservata e imbavagliata beni , suppellettili di casa nostra oltre all’ argenteria (che lucidiamo nei giorni di festa per celebrare il MES che vale pure una messa di Natale in solitudine davanti al colonnato di S. Pietro con il Covid che sorveglia il Papa messo in quarantena all’aria aperta di un Natale da crioconservare ) ad aggiungersi alle precedenti razzie che i teutoni guidati dal baffetto da sparviero, provvidero già ben 80 anni or sono a procacciarsi come bottino di guerra, varcando soglie di musei , cattedrali, abbazie del patrio italico suolo per portare a casa souvenir di una campagna bellica che oggi è campagna di s-vendita sottocosto della “ancora nostra?” Italia ridotta ad un villaggio dimenticato da Dio (che forse non tollera l’attaccamento alle materiali poltrone che nemmeno starebbero in una bara da morto formato grattacielo),dove è rimasto per strada soltanto il coronavirus a pattugliare coloro che vanno e vengono da supermercati formato Parlamento dove per svendere non e’ necessaria la tessera della settimana del sottocosto, ma basta lo spauracchio di una futura disoccupazione da esercitare vendendo bibite ai chioschi all’angolo di stadi comunali o da spiaggia per ritornare a riannodare la storia bloccata al momento dell’incomincio di questa avventura che pari si chiami legislatura , dove a improvvisare si guadagna un buono pasto e un pacco spesa della Caritas extra lusso targato Montecitorio, mentre gli altri italiani e cioè noi, rimpiangiamo che era “meglio quando era peggio” e cantando “ancora tu , ma non dovevamo vederci più” (Lucio Battisti docet) malediciamo il giorno che la mediocrità accessoriata dall’ignoranza che ha salito il sacro soglio della politica, andiamo al museo delle cere per rianimare i vari Andreotti, Cossiga, Spadolini, Pertini, Craxi ,Berlinguer e i vari compro-messi storici ,che pur con i loro umani difettucci potrebbero magari dare qualche lezione di bon ton agli attuali loro sostituti che si sono mangiati (come un digiuno all’incontrario) la promessa di cambiare il mondo divorando la storia e la sua accompagnatrice fissa , la memoria, relegate in un freezer fine pena mai (ergastolo da freezer è un nuovo reato in ascesa che vedrà aumentare le vendite di ogni tipologia di congelatore anche portatile e volatile)..
Il ballo delle debuttanti è iniziato, Mes aspetta che arrivo , devo rompere il mio salvadanaio per comprarmi l’ultimo abito della festa per essere presentabile all’incoronazione della morte annunciata senza testimoni ( e se c’erano non capivano e se capivano annuivano) del mio paese , un funerale di stato che avrà come commensali distanziati gli italiani che causa quarantena vedranno dalle finestre dei loro condomini portare via su treni , carri, aerei , la memoria e il suo seguito fatto di sangue, morti che morti inutilmente reclamano il ritorno in vita per mettere fine a questa farsa che è diventata un dramma, quello della colonizzazione dell’Italia che Mes o non Mes è la versione finanziaria ammansita dalle buone maniere del politicamente corretto di altra fase che il baffetto da sparviero chiamava “Lebens raum” spazio vitale , allora con i carrarmati che invadendo la Russia percorrevano 800km al giorno (nell’operazione Barbarossa)con al seguito i meccanici che rifacevano il trucco ai cingoli di questi mezzi corazzati per avanzare sempre senza guardare indietro, oggi i carrarmanti si chiamano Spreads,( in realtà to spread vuole dire diffondere e che cosa ci azzecca con l’0altaleno dell’interesse del debito italiano nessuno lo sa) un illustre sconosciuto lo spread con i suoi parenti ,che entra in scena soltanto per fare la parte di Belfafagor (un po’ attempato e malaticcio per via del Covid) minacciando che i “bitipi “non faranno più la pipì né in Italia tanto meno in altro luogo, essendo stati commissariati dal nuovo “Lebens raum” versione tecnologica del terzo millennio di una colonizzazione che prevede che noi, che siamo Italia ,culla della cultura mondiale dobbiamo diventare servi, maggiordomi a servizio a tempo pieno con il bonus della cultura che non vuole diventare spazzatura. Crioconservare : oltre i gameti, gli embrioni e i feti che sono il futuro dell’umanità da indottrinare , abbiamo la crioconservazione della memoria che pur di sopravvivere è disposta a vivere dentro un freezer aspettando tempi migliori di cui non abbiamo al momento la data d’arrivo ! Il baffetto da sparviero sosteneva “ ci si pente sempre di essere troppo buoni “ e ancora “ nessuna rivoluzione all’interno , e nessuna capitolazione all’esterno” ci pensa il coronavirus e mettere a posto gli indomiti e i ribelli! Me l’ha detto Giovan Battista Vico un tizio che scrisse che la storia ritorna sempre indietro e ripete sempre le stesse cose come se non avesse altro da fare che copiare il passato per trasportarlo nel presente e spedirlo nel futuro. Aufwiedersehen!

Barbara Appiano

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