Daniela Spalletta e il suo disco “Per Aspera ad Astra”

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Un’Artista molto poliedrica Daniela Spalletta, in grado di spaziare tra vari generi musicali, che vengono uniti nel disco Per Aspera ad Astra, oggetto di questa intervista.

Ciao Daniela, sei giunta al disco Per Aspera ad Astra, completamente realizzato da te. Come lo presenteresti ai nostri lettori?

Ciao Stefano e grazie per lo spazio che mi concedi! Per Aspera ad Astra è un concept album, con brani che ho composto nel corso degli ultimi tre anni, mescolando diversi stili ed estetiche: jazz, world music, rock, fusion, pop, electronic, contemporary music. I brani sono tutti collegati fra loro, in una continuità di contenuti semantici e musicali. Ho composto la musica del disco in un periodo relativamente lungo e, durante la scrittura, ad un certo punto ho cominciato a notare che i brani avevano fra loro alcune affinità ed elementi ricorrenti, da un punto di vista stilistico e musicale. Da quel momento in poi, ho iniziato a comporre la musica coerentemente con il concept che si era mano a mano delineato. Uno degli aspetti più interessanti della scrittura di questo progetto è stato per me quello compositivo e, di conseguenza, l’arrangiamento in particolare dell’orchestra d’archi: è stato stimolante bilanciare ed integrare il suo suono nella grammatica delle partiture.

In questo disco vi è una miscellanea di generi diversi. A tuo parere ce n’è uno preminente?

Certamente il Jazz, nella sua accezione più contemporanea, è il trait d’union che mi ha permesso di armonizzare fra loro elementi esteticamente lontani; oltre al Jazz, sono molto forti anche il linguaggio della Musica Classica, in particolare di ispirazione Barocca e Cameristica e quello legato all’area del Rock – Progressive anni 70, a cui sono particolarmente vicina, per ragioni legate ai miei ascolti più giovani.

Anche la musica colta è molto presente, qual è il tuo rapporto con questo genere musicale?

E’ un legame molto intenso, che si è radicato soprattutto negli anni della mia formazione accademica, quando intrapresi gli studi di Canto Lirico, approfondendo in particolare il repertorio Barocco e Protoromantico. Sono stati passaggi molto importanti nel definirmi come cantante prima e come musicista; molti di questi elementi poi sono confluiti inevitabilmente nella musica che canto e compongo.

Come ti sei avvicinata alla musica Daniela, quando è scattato l’amore?

Come accade a molti, la musica ha sempre fatto parte della mia vita ed ascoltare musica è sempre stata una abitudine costante della mia famiglia. I miei genitori, voraci appassionati di gruppi leggendari del rock, Pink Floyd in testa, King Crimson, Jethro Tull, Gentle Giant, Dire Straits, etc, mi hanno decisamente influenzato, seppur involontariamente, nel determinare i miei gusti e una certa familiarità con quel mondo musicale, che ancora oggi mi “riporta a casa”. E’ quindi grazie alla mia famiglia se, in me bambina, si è innestata la normalità di esprimermi con il canto e di imparare a conoscermi e riconoscermi attraverso la musica; da lì, a fare della passione un lavoro, è servito tempo, dedizione e qualche giusto “schiaffo”, a temprare la volontà.

Progetti per il futuro?

Insieme ai miei collaboratori della TRP Music, l’etichetta per cui è uscito Per Aspera ad Astra, stiamo progettando l’allestimento di alcuni concerti di presentazione del disco, che speriamo di poter realizzare nella forma più bella che esista: ovviamente live, con un pubblico presente in carne ed ossa! Altri progetti cominciano a delinearsi, tuttavia al momento attendo con trepidazione di poter portare in giro la musica di Per Aspera ad Astra e il carico di emozioni che questo disco, e il tempo in cui è maturato e sta venendo al mondo, mi hanno consegnato.

Stefano Duranti Poccetti

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