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DURANTE QUESTA PANDEMIA, PER DISTRARSI

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In occasione di Terra Madre Salone del Gusto, si potrà seguire i collegamenti pubblicati sulla sua pagina, un suggerimento interessante durante quest’angusto periodo forzato per ovviare alla noia, proponendovi…
C’è chi vorrebbe uscire ma ringraziando il cielo è indotto a lavorare a differenza di altri costretti a restare in isolamento a casa. Considerando questo e sperando finisca in fretta questo sacrificio, ecco alcuni rimedi che unisce entrambi. Non sperate di trovare rimedi tra queste righe… scoprirete il modo di non pensare e onorare la tavola, commensali compresi. Avete mai provato a gustare i famosi “tajarin” al sugo (in bianco) di coniglio?
È il caso di dirlo, perdonate il paragone che stiamo per intavolare… questo è per le persone che non conoscono la prelibatezza piemontese. Questo tipo di pasta somiglia alle tagliatelle con dimensioni più piccole in larghezza, nel quattrocento e ancor oggi, venino fatte in casa dalle casalinghe “langarole” cioè, provenienti dalle terre di Langa e Monferrato. Ora provate voi a impastare farina, acqua e uova, se non siete in grado, non importa, vanno bene anche quelle acquistate: Purchè di pasta fresca! Procurarvi un coniglio, prendete della polpa le parti meno “nobili”, disossate e poneteli in una padella, a fuoco moderato versate olio, aglio e rosmarino, imbiondirli, appena il colore è ambrato, eliminate le spezie, aggiungendo ogni tanto pochissima acqua in modo che non attacchi alla padella. Raggiunta la cottura, frullate la polpa, rimettendola nuovamente nella padella (sarà il vostro condimento) aggiungendo un rametto di rosmarino fresco, sempre a fuoco basso. Appena la pasta sarà al punto giusto di cottura… scolatela tenendo un poco della sua acqua, versate tutto nella padella insieme al condimento e amalgamate… portando in tavola questa fumante Eccellenza del Piemonte insieme a del buon vino purchè corposo… meglio ancora, al posto del coniglio bianco di Carmagnola (TO) ci starebbe bene una grattata a piacere di tartufo bianco, il più pregiato in assoluto. Fatto questo… Buon Appetito.
Tra le tante regioni italiane esistono creazioni culinarie che rendono gustosi piatti modesti, trasformandoli in altrettanto squisite leccornie. Prendiamo un ortaggio semplice come la melanzana allungata dal sapore piccante e amaro, oppure quella tonda (dopo averle tagliate, abbiate la cortezza di metterle a bagno in acqua e sale pressandole, in modo da fare uscire l’amaro spurgando), dopo averle scolate e asciugate per bene friggete le fette, ponendole in una teglia unendo a ogni strati sugo e formaggio grattugiato, infine infornare leggermente… avrete un’ottima Parmigiana! Le combinazioni che la melanzana offre sono notevoli, una sfiziosa potrebbe essere questa: Avete mai assaggiato le melanzane al cioccolato, originariamente preparata dai monaci durante i mesi estivi, nel corso degli anni ha subito diverse varianti, è da provare, cercate la ricetta. Sempre a base di melanzana, ecco uno dei principali piatti della tradizione siciliana: Pasta alla Norma. Iniziando dal nome, potrebbe essere legato al dialetto per dire che la pasta è cotta al punto giusto “a Norma”, oppure è accostata all’opera del compositore Vincenzo Bellini: Norma. In aggiunta, ha due scuole di pensiero, una è legata al commediografo catanese Nino Martoglio che nell’assaggiare per la prima volta la pasta con melanzane, tagliate rigorosamente a fettine esclamò il nome. L’altra versione, quella messinese, vuole che la melanzana si tagliata a cubetti, comunque sia la sua verità… entrambi i piatti sono gradevoli.
Se in questo periodo la “vostra borsa risulta, leggera” non rammaricatevi per così poco, arriveranno tempi migliori, ecco allora in soccorso due ricette adatte al vostro momento, un primo e un secondo…
Preparate un brodo che sia vegetale o di carne non cambia, in una zuppiera ponete pezzi di pane (meglio se raffermo), appena pronto il brodo ancora caldo, toglietelo dal fuoco aggiungendovi un uovo (intero) per persona, mescolate velocemente per poi versare il tutto nella precedente terrina. Se è rimasto ancora spazio nello stomaco, ecco il secondo piatto. Ricordo una pubblicità… ma sono solo rape… e per aggiungere un detto… non si ricava nulla da una rapa… questa volta otterrete un secondo con contorno! Lavate le rape, e tagliatele a rondelle, in una padella versate olio, imbiondire l’aglio e toglierlo, aggiungete le rape e pezzetti di salsiccia friggendo a fuoco moderato rimestando ogni tanto, sino a compimento… e servire in tavola.
Se poi gradite un piatto unico per due persone, ecco una ricetta semplice e veloce: Dopo aver mondato i gambi duri di cinque mazzi di rucola (quella a foglie allungate e frastagliate), lavatela accuratamente, nel frattempo pelate tre/quattro patate medie e tagliatele a grossi pezzi versatele nella pentola in acqua salata portandola a bollore. A metà cottura delle patate, versate tutta la rucola e coprite la pentola, sino a cottura totale, in attesa, mettete in una terrina delle fette di pane casareccio adagiate sul fondo, appena patate e rucola saranno cotte, scolate l’acqua di cottura (tenendone quel tanto che servirà per ammorbidire il pane), versando patate e rucola nella terrina aggiungendo olio e pepe a piacere, servite caldo.
Spero che questi suggerimenti vi siano utili…

Daniele Giordano

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