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E’ uscito il 23 Aprile il nuovo disco “2020 Second Alive” del giovane artista e jazzista sloveno Tine Grgurevič , in arte BOWRAIN

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Il musicista nel 2020 ha dato vita ad un nuovo progetto che comprende appunto la creazione di un disco live (sia digitale che fisico) suonato con un’intera orchestra, un concerto vero e proprio e un video live di quest’ultimo con tutti gli 11 brani contenuti nel cd digitale: tutto ciò, insieme, è il progetto “2020 Second Alive”, registrato dal vivo al Kino Šiška, location nel centro di Lubiana.

«Tutto è iniziato nel 2018 durante il festival Druga Godba dal quale ero stato invitato per sostituire il chitarrista di un gruppo Sud africano molto interessante, The Brother Moves On.
Un pianista che rimpiazza un chitarrista in un band ninja gospel/maskadi rock/eclectic con alle spalle solo una prova?
Ho accettato e quello che è successo dopo mi ha aperto nuovi orizzonti per la mia espressione musicale.» spiega BOWRAIN.

«La nostra collaborazione è continuata. Sono andato a Johannesburg per una residency di un mese e lì ho riscoperto il jazz, ma non quello europeo che ho studiato per anni e anni, ma una diversa scena che mi attraeva e allo stesso tempo irritava: troppi musicisti che improvvisavano, suonavano, urlavano, bevevano, ballavano, discutevano…tutto troppo rumoroso, troppo!
Era come se il privato e il pubblico fossero la stessa identica cosa. Ciò che era personale si mischiava con la politica, la spiritualità con il corpo e l’intimità lottava con la distanza.
Tutto ciò mi attirava: questa vita di eclettismo e apparente pluralismo che era la sola espressione di un’unica e forte comunità.
Ne ero così affascinato che volevo portare tutto questo a casa con me.
Tornato a Lubiana ho iniziato così a pensare al mio prossimo progetto con un collettivo di musicisti.
Ci ho messo un po’ per dar vita alle partiture e a capire che non volevo realizzare un altro album in studio, ma al contrario volevo afferrare il momento, catturare le emozioni tipiche del palcoscenico e dar vita ad un’unica performance live.
Questo era il compromesso tra quello che avevo imparato a Johannesburg e ciò che era fattibile invece nel nostro contesto culturale ed artistico..»

La scaletta dell’album ci guida attraverso l’evoluzione dei generi musicali, dal minimalismo e la più introversa musica classica contemporanea al più estroverso jazz e afro-beat e ancora, infine , all’improvvisazione dove la musica (e la comunità) – connettendosi con le proprie origini – si apre e diventa davvero viva.

Insieme all’uscita dell’album “2020 Second Alive”, BOWRAIN presenta anche un nuovo singolo, “While We Were Sleeping”, con la voce dalla talentuosa cantante slovena Lili Kongo aka Lilly già ospite di BOWRAIN durante un concerto di apertura di quest’ultimo per i LAMB nel 2015 a Lubiana.

“L’idea della canzone è nata appena prima dell’inizio della pandemia: una riflessione sul mondo ormai assopito nelle ultime decadi di crisi ambientalista, politica ed economica” spiega BOWRAIN. “Il senso del brano è poi cresciuto sempre più forte durante l’anno del COVID-19, quando le nostre vite sono state interrotte nel modo più brutale possibile, ma noi venivamo comunque costretti a non aprire gli occhi” aggiunge. “La nuova realtà sembra essere come un sogno e noi ci sentiamo come se non avessimo più il controllo della situazione, ma in fondo in fondo sappiamo che c’è ancora tempo per un cambiamento.”
La canzone, scritta dallo stesso BOWRAIN, è accompagnata da un video, risultato della collaborazione di vecchia data con l’artista visual JAŠA.

Infine, un’ultima doverosa riflessione sullo stato attuale della musica: in questo particolare momento storico di estrema digitalizzazione che ha preso più che mai piede durante i vari lockdown di questa pandemia, sembra che i concerti stiano scomparendo.
Il futuro della musica dal vivo è incerta come mai prima d’ora ma è importante che non ci si arrenda.
L’intento è che lo spettatore o l’ascoltatore del progetto “2020 Second Alive” sia in grado di sentirsi connesso e vicino al palco, come stesse assistendo ad una vera performance dal vivo.
Tutti sappiamo che tornare su un palco è cruciale perché l’arte sopravviva.
Questo progetto prova anche a ricordare quanto sia importante essere collaborativi e solidali in questo periodo di crisi: la realizzazione di “2020 Second Alive” è frutto infatti di uno sforzo collettivo, una sfida difficile in cui ogni singola persona coinvolta lo ha reso possibile.

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