Tempo di Avvento e Natale a Malborghetto-Valbruna, dal 27 novembre 2021 al 9 gennaio 2022
All’estremo angolo nord-est dell’Italia, immersa nella cornice selvaggia delle Alpi Orientali – tra le Carniche e le Giulie – c’è una valle.
Lì si può fare un’esperienza davvero speciale, capace di farci capire quanto sia potente vivere immersi nella ricchezza culturale di un territorio trilingue.
La Val Canale (Kanalska Dolina in sloveno e Kanaltal in tedesco), questo il suo nome, ha avuto e continua ad avere infatti il privilegio di essere una terra in cui, caso più unico che raro in Europa, convivono da secoli neolatini, slavi e germanici.
Quest’anno, dal 27 novembre in poi, sarà possibile partecipare e assistere a una serie di eventi che a ciò si richiamano, rinnovandosi nelle modalità di fruizione.
Il “tempus adventūs Domini” della tradizione cristiana è particolarmente sentito nel mondo mitteleuropeo e per questo carico di riti familiari e collettivi di grande suggestione, trasmessi affettuosamente di generazione in generazione.
La figura del Krampus, ad esempio, demoniaco contraltare del generoso San Nicolò, personaggio fondamentale della mitologia su cui si basa l’attesa dei doni nella notte tra il 5 e il 6 dicembre. O le favole della tradizione tedesca, come quelle pubblicate dalla Gerlachs Jugendbücherei (1901-1920). O, ancora, le suggestioni connesse all’idea del viaggio, perché in fondo il tempo d’Avvento è un percorso nella propria interiorità, nell’attesa di veder rinascere, un anno ancora, Gesù Bambino assieme alla luce del solstizio d’inverno. O, infine, i numerosi concerti serali, senza i quali non si può dire si sia a Natale.
Sono queste soltanto alcune delle iniziative che saranno proposte, dal 27 novembre prossimo al 9 gennaio 2022, al Palazzo Veneziano di Malborghetto, sulla facciata del quale si potrà anche ammirare il monumentale calendario dell’Avvento che, giorno dopo giorno, aprirà una nuova finestra fino alla vigilia del 24 dicembre.
Oltre alla cucina locale nei ristoranti e negli alberghi del luogo, Malborghetto proporrà inoltre innumerevoli laboratori, organizzati per condividere con gli ospiti del territorio, adulti e bambini, le creazioni tipiche del periodo da gustare con tutti i sensi, in cucina e non solo: i mazzolini portafortuna, profumati di spezie; le bambole animate in legno e stoffa; le mascherine di Krampus e San Nicolò; le palline di vetro dipinte per l’addobbo dell’albero di Natale; i dolci, naturalmente: l’Adventskranz e i biscotti natalizi…
Valbruna, nei fine settimana e nei giorni festivi dal 27 novembre al 19 dicembre, offrirà come l’anno scorso un’esperienza magica, evocativa di ricordi d’infanzia per gli adulti e di sorprese per i più piccoli: l’Advent Pur, un percorso di due chilometri e mezzo nel bosco e nella piana di Valbruna, senza dislivelli. Tra gli alberi si scorgeranno baite dove fermarsi per una bevanda calda e un dolcetto, ascoltando musica natalizia. Chi vorrà potrà cogliere l’occasione per astrarsi dalla quotidianità e immaginarsi in un altrove fuori dal tempo.
In paese ci sarà anche un mercatino natalizio, oltre alla possibilità di un giro in carrozza trainata da cavalli.
Il Comune di Malborghetto-Valbruna tutto, a partire dal Sindaco, Boris Preschern è una vera e propria fucina di intelligenza collettiva, da anni in grado di creare con paziente costanza occasioni sempre nuove per raccontare in modo originale e creativo la storia di un territorio ricchissimo di tradizioni, frutto di un’attenta conoscenza del territorio dal punto di vista fisico, storico e umano.
Per far sì che tutto questo non appaia un mero e artificiale passatempo per turisti, è perciò necessario un altro livello di consapevolezza, qualcosa che vada al di là delle mere competenze teoriche.
Vivere in luoghi chiamati da tempo immemorabile in tanti modi quante sono le lingue parlate dai suoi abitanti comporta un esercizio costante di dialogo con un’interiorità che di questi suoni si nutre fin dai primi attimi di vita; è un po’ come giocare costantemente su più tavoli, dotati ognuno di regole proprie.
Di certo non semplice, ed è un esercizio affascinante, portatore illimitato di esperienze e sorprese, dotato di un incredibile effetto collaterale: impedisce al radicalismo manicheo di infilarsi tra le pieghe del pensiero. Se infatti è chiaramente evidente la coesistenza quotidiana di una molteplicità di riferimenti nella propria cultura di appartenenza, sarà impossibile immaginarsi una di esse come prevalente sulle altre.
Se il vicino oltreconfine risulta condividere meglio di connazionali più lontani una memoria difficile, per la durezza e per la complessità in essa radicate, ma sostanza stessa del paesaggio abitato, ecco che i limiti territoriali decisi dall’uomo scompariranno per essere sostituiti da un fiume, da una montagna o magari da un albero solitario, indipendentemente da, eventuali, fili spinati.
Sembra impensabile di questi tempi, vero?
La magia della Val Canale si coglie anche così.
Paola Pini