Il Giornale macchiato. “Ladra di Parole” di Abi Daré recensito da Julia La Felba

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Dalle postazioni della redazione del “Giornale macchiato” di Napoli, in collaborazione con il collega Massimiliano Craus ed il suo gruppo di lavoro di ben quattordici giovani firme, abbiamo accolto con favore l’opportunità di recensire un libro che ha fatto molto discutere. La giovane Julia La Felba ha scelto per i nostri lettori il libro “Ladra di Parole” di Abi Daré. Un titolo che racchiude in sé tutto l’armamentario di emozioni e suggestioni che ad una giovane donna non poteva sfuggire. Una sofferenza nella scrittura e nella lettura, evidentemente, che Julia La Felba ha provato a descrivere con uno sguardo al lontano dolore della protagonista ed uno, perché no, alle tante altre protagoniste che rischiano ogni giorno di vivere le loro nefaste esperienze. “Nel villaggio della Nigeria, Ikati, una ragazza, Adunni, dopo la morte della madre viene costretta a sposarsi il miglior offerente, un vecchio, per cercare di risanare i problemi economici famigliari. Lei, a differenza di molte altre ragazze del paese, ha sempre sognato di riuscire a inseguire i suoi sogni e riuscire ad insegnare. Ma lei, anche dopo il matrimonio, non si arrende riuscendo poi a sfuggire da questo destino che le fu imposto. Ed anche dopo essere scappata da Lagos, ed esser finita a lavorare per una donna prepotente e crudele, cercherà sempre di trovare le parole di coraggio e speranza che riusciranno a farle trovare la forza per andare avanti. Un romanzo che cerca di dare forza e spingere le donne a non arrendersi e trovare la forza per combattere e dare voce ai propri pensieri. Allo stesso tempo una denuncia sulla situazione che vive il popolo in Nigeria, di arretratezza è sconvolgente maschilismo.” Un libro quanto mai attuale, dunque, soprattutto se si guarda all’orizzonte talebano ed alle rinunce a cui sono sottoposte con la violenza le donne del popolo afgano. Corsi e ricorsi storiche che dimostrano quanto la storia non insegni abbastanza o che, forse, noi non sappiamo leggere le pagine che la storia prova ad insegnarci. Un romanzo che esalta tutte quelle donne che ogni giorno lottano per un mondo più giusto. Una storia drammatica ed emozionante, che svela una realtà umana e sociale sconosciuta a molti. Una voce sincera, spiazzante, indimenticabile che arriva dritta al cuore e non lo lascia più. Un libro che, proprio come dice Adunni, è un amico che aiuta a trovare la libertà. “Sono entusiasta di questo romanzo – ha scritto il premio Nobel per la pace  Malala Yousafzai – In moltissime parti del mondo le donne lottano ancora per ottenere il diritto all’istruzione. Sono grata ad Abi Daré per averci fatto sentire la forza della loro voce.”

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