In scena il 9 giugno 2022 al Teatro Comunale di Conselice (Ravenna)
Paolo Migone nato a San Paolo del Brasile ma toscano di adozione è autore, attore e regista teatrale famoso per aver creato un personaggio che per la sua pessimistica visione si ritrova nelle problematiche dell’italiano medio che estasiato lo segue plaudente in ogni sua performance. Nel 2012 Migone ha vinto il prestigioso “Delfino d’Oro” alla carriera che lo ha consacrato come miglior cabarettista al Festival Nazionale Adriatica Cabaret. L’uomo in scena con lo spolverino chiaro e l’occhio nero è rimasto una mitica icona di Zelig. Sono celebri le sue “gag” che vanno dalle forzate visite all’Ikea, alla frenetica ed invivibile vita nella metropoli. Il suo personaggio è sempre schiavizzato da una moglie tirannica ed ossessiva. La scenografia minimale ed un telo nero che funge da lavagna accoglie il comico livornese che con artistico disfattismo intrattiene piacevolmente il dialogo con il pubblico. Il suo catastrofismo irradia e coinvolge. Paolo cerca con infinita pazienza di comprendere l’universo femminile che invece di premiare la sua buona volontà fa di tutto per farlo sprofondare in un abisso senza ritorno. I suoi sketch sono testimonianza della lontananza che divide i sessi. Sessi che solo i primi anni di matrimonio sembrano fondersi tra loro. Subito dopo cominciano i litigi perché ognuno dei due ritorna a diventare schiavo delle proprie manie. Le piccole ossessioni che vanno dall’igiene dentale, alla nascita dei figli fino alla non intimità diventano padroni della vita a due, sconvolgendola. Senza dimenticare la brutalità della suocera che con il passare degli anni, diventa ancora più degna del suo nome e del suo infausto ruolo. L’ironia di Migone mette a fuoco con battute pungenti il dissenso spesse volte non manifesto di un rapporto a due sempre più controverso. L’arguzia esilarante di Paolo Migone sempre pertinente ma mai volgare racconta l’innamoramento e la complessità dell’amore. La sua scanzonata comicità mette a nudo tutti i difetti della nostra società. Uno spettacolo sicuramente da non perdere.
Giuliano Angeletti