“Diavolo di un iperico”, il libro di Roberta Maresci

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Contro il logorio della vita moderna c’è un alleato: l’iperico. Cura ansia, dolori mestruali, herpes e non solo. Lo sapevano già i Greci e i Romani. E lo sappiamo anche oggi: merito dei suoi petali, da cui si estraggono naftodiantroni (ipericine), floroglucinoli (iperforine) e polifenoli. “La gente lo chiama erba di San Giovanni perché fiorisce in corrispondenza della festività del santo (24 giugno). Basta strofinare i petali che si ottiene un succo rosso molto simile al sangue. Altri lo chiamano anche “scacciadiavoli”, in quanto impiegato per proteggersi dalle streghe e dai demoni, e “erba della flagellazione”, per i fori trasparenti, simili a ferite, presenti sul lembo fogliare (da cui il nome scientifico perforatum) che simboleggiano il corpo del Cristo flagellato. Fatto è che in fitoterapia è superstar”, spiega Roberta Maresci. La giornalista ha appena festeggiato un altro fiocco azzurro in casa: un nuovo libro fresco di stampa che ne tesse le lodi. Titola “Diavolo di un iperico” e racconta la storia di un antidepressivo naturale, ideale contro insonnia e non solo.

Un po’ quaderno di viaggio, un po’ prontuario ricco di foto a colori, non è un Grimorio (diario di una strega) ma dispensa consigli per usare l’iperico proprio o anche per migliorare il buonumore e meditare, coccolarsi con oleoliti e rituali. Dalla penna dell’autrice de “Il grande libro delle erbe medicinali per le donne” (la guida più completa al benessere femminile), si compra su Amazon e si sfoglia con agilità. La firma che lo ha scritto è già una garanzia: Roberta Maresci, giornalista, scrittrice (già 17 i libri pubblicati da Mina alla Callas, da Carrà a Wanda Osiris), è ideatrice del Fair Play Garden, un giardino della gentilezza in Sabina che vanta il patrocinio del Comitato Nazionale Italiano Fair Play e il sostegno del The European Fair Play Movement. C’è da dire che “Diavolo di un iperico” (pagine 74, 8,50 €) è il libro perfetto per chi è depressa, soffre di mal di testa, herpes, dolori muscolari o si scotta facilmente la pelle, perché l’iperico è il medico “green” che la Terra ci mette a disposizione. Attenzione però, perché l’iperico non si mangia ma è un rimedio fitoterapico. Quindi, sottoforma di oleolito dona benessere ed entra di diritto nelle pratiche di beauty routine.
Ha una forte azione cicatrizzante, rigenerante ed emolliente, unico nell’alleviare dolore e prurito. Lo sapeva anche William Shakespeare che, nella sua mezza estate, gli ha regalato il ruolo di protagonista dandogli i toni di un “sogno”. Usato per predire la durata della vita, la data del matrimonio di una donna e perfino per identificarne il partner, dell’Hypericum questo libro svela usi medicinali, storia ed energetica, riti e miti, ricerca scientifica e tradizioni popolari. Ma non solo. Perché l’iperico è un’erba spontanea superstar nei terreni del Mediterraneo, ideale per chi segue uno stile di vita sano. Si raccoglie nella notte di San Giovanni Battista, che coincide col solstizio di mezza estate; quando si fa il nocino, quando si scacciano gli spiriti maligni e quando i suoi fiori sono in pieno sboccio.

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