“Disturbato”: il nuovo singolo di Layz

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Dopo il successo del singolo “Che Finale”, il rapper  Layz nome d’arte di Lazzaro Zani, (Cesena classe 1993)  torna con un nuovo singolo dal titolo “Disturbato”, disponibile dal 30 Settembre 2022 in radio e in tutti i digital store.. Un brano dai tratti oscuri e crudi che descrive, sotto forma di incubo, il mondo a cui questa traccia è ispirata, quello del noto videogioco e successivo film Silent Hill. Attraverso questo sogno, Layz compie un viaggio all’interno di una città fantasma descrivendo con dovizia di particolari ciò che vede, in un cono di disperazione che si dirige sempre più verso la follia, fino al momento del risveglio che, in realtà, non è altro che il prosieguo di questo incubo e che da all’ascoltatore la possibilità di confrontarsi attraverso il finale aperto che lascia spazio all’immaginazione di chi ascolta.

Ciao Lazzaro, ben ritrovato e complimenti per questo tuo nuovo singolo. Voglio proprio iniziare da questo: Mi parli di “Disturbato”?  

“Disturbato” nasce da un’idea che avevo e cioè quella di ispirarmi al mondo del cinematografico. Questo fa parte di un progetto che uscirà a novembre, dove ci saranno sei tracce, le quali saranno ispirate, ognuna, da un film diverso. Per “Disturbato” mi sono ispirato a “Silent Hill”, un gioco degli anni ‘90 di cui sono appassionato e che mi ha ispirato tanto. Ho sempre pensato che quel mondo descritto in quel gioco poi faccia parte un po’ della paura del protagonista. Quindi ho scritto questo incubo in cui mi trovo in questo paesaggio desolato, con la nebbia, la cenere che scende dal cielo. Questo incubo che vuole rappresentare in qualche modo tutte le miei paure nascoste. Penso che la particolarità di questo pezzo è il finale quando io mi sveglio e vedo qualcosa ma qui tutto finisce, lasciando questo finale aperto.

Lo hai dichiarato nei comunicati stampa ma te lo chiedo: Come nasce questa idea del finale aperto?

L’idea di questo finale aperto, che sia in un libro o in un film, mi ha sempre affascinato e questo brano mi ha dato la possibilità di riportare questo concetto in musica, una scelta che aggiunge quell’ulteriore mistero utile a raccontare questo genere di cose. Per il sound mi sono affidato ancora una volta a KD-ONE che ha aggiunto quel tono cupo e crudo rispettando in pieno ciò che io volevo dal suono”.

Io personalmente sono rimasto colpito da questo brano, perché descrivi un po’ una caratteristica umana, proprio quella che ci porta a essere in qualche modo disturbati. Magari per un periodo della vita che viviamo o per le paure che ci assalgono e che disturbano i nostri sogni. In un contesto in cui non c’è un finale, ma, come hai detto, lo lasci aperto o meglio in sospeso. Permettermi di dire che parliamo di un pezzo che ti aiuta a illuminare il pensiero. E proprio in questo periodo storico, in cui viviamo molto di incertezza, ansia, paura e che ci rende un po’ disturbati, io mi sono sempre domandato: Quale altro mezzo, oltre alla psicologia, la filosofia ci può aiutare? Rispondendomi che la musica può aiutarci. Anche se forse anche lei non attraversa un buon momento.  Come vedi in questo periodo la musica?

Penso che in questo momento la musica sia lo specchio di quello che è oggi la società, anche il mercato musicale è molto fermo, quando esce qualcosa di nuovo è sempre lo stesso. Non c’è la voglia di andare a cercare cose nuove, differenti. Ci si accontenta di quello che arriva. Ci si ferma all’informazione ma senza andare a indagare se lì c’è la verità assoluta. La stessa che va ricercata  e trovata dentro di noi, perché la verità e solamente “in base a ciò che io so,  apprendo e comprendo; in base a ciò  ho vissuto apprendo e comprendo.” Quindi la verità sta dentro di noi, ma c’è questa tendenza a non volere approfondire. Ma tutto questo, come ho detto prima, è lo specchio della società, in cui il livello di attenzione è molto calato, tutto arriva in modo veloce e il livello di attenzione si abbassa, e questo mi fa molto paura.

Ti seguo da un po’ e posso dire che mi aspettavo le tue parole e risposte, proprio ascoltando le tue canzoni che danno tantissimo. Per questo mi sento di dire a chi leggerà questa intervista di ascoltare attentamente le canzoni in generale, di tutti gli artisti che intervisto e di ascoltare “Disturbato” di Layz. Tra l’altro ricordo che lo stesso è accompagnato da un visual video. Anche se ormai è passato lo dico: domenica 2 Ottobre 2022 hai presentato il brano dal vivo durante la manifestazione per i 25 anni del MEI a Faenza.

Non ho citato la tua biografica, ma voglio ricordare che fin da giovanissimo la passione per la musica italiana ed in particolare per il rap italiano, ha generato in te un forte interesse per l’importanza delle parole. Scrivere, per te, significa riuscire ad esternare ciò che a parole  risulta difficile, se non impossibile. Il tuo anno di lancio è stato il 2020, nel quale sono usciti 3 singoli con i relativi videoclip musicali: “Nel profondo”, “Portami su“ e “Caro Prezzo”. In estate 2021, hai pubblicato il tuo primo album dal titolo “Lazzaro”, preceduto dal singolo con l’omonimo nome. A gennaio 2022 hai lanciato numerose novità , i singoli “Mille sbagli”, “Dentro me” e “Che finale”,  in radio e su tutte le piattaforme digitali. Si trovano in rotazione, su Rai Radio2 indie e su RTL 102.5 Bro & Sis. L’uscita di questi brani sono seguiti da “Disturbato”  di cui abbiamo appena parlato. Esiste un progetto che prima hai citato: Ci vuoi dire qualcosa su questo?

Sì! Uscirà un nuovo Ep di sei tracce, che definisco un ponte, tra il mio precedente album “Lazzaro” (questo prendeva il nome dal mio nome di battesimo appunto,  in cui ho raccontato la mia biografia) e il nuovo album a cui sto lavorando. Questo a livello di scrittura è molto più semplice rispetto al precedente album, che non è stato facile scrivere. In questo nuovo album – che spero uscirà presto, invece come ho detto mi sono ispirato a dei film descrivendoli in chiave di lettura personale.

Non diciamo più nulla. Attendiamo questo nuovo album, molto interessante, perché associ la tua passione verso i film con le emozioni che gli stessi ti scatenano. Questa è anche una cosa bella: cercare nell’opera, nell’arte frammenti di se stessi e avere il coraggio di scriverli. Grazie Lazzaro per il tuo tempo e per averci parlato ancora della tua musica. Un caro saluto.

Grazie a te Giuseppe, un caro saluto a te e alla redazione.

Giuseppe Sanfilippo

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