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LO SWING E LA MUSICA POPOLARE DEL CANTAUTORE TORINESE AL TEATRO “PARIOLI”. LA BREVE GLORIA E LA TRAGICA FINE DI BUSCAGLIONE AVVINCE ED ELETTRIZZA IL PUBBLICO CON ”FRED”

Data:

Al Teatro Parioli di Roma, fino all’8 gennaio 2023

Il Natale è stato certamente contraddistinto non solo dalle musiche ecclesiali e dai canti religiosi, ma pure dal “vintage” laico di quelle degli anni Sessanta non soltanto per la riscoperta del country pop di Bob Dylan, di cui ci siamo occupasti per l’esposizione a lui dedicata dal MAXXI, ma per il concerto omaggio alla figura nostrana di Fred Buscaglione la sera di Santo Stefano al “Parioli” in via G. Borsi. Lo spettacolo in forma di diario biografico composto da Matthias Martelli ha ripercorso gli anni della sua fortunata carriera che, purtroppo, fece appena in tempo a decollare dal 1957 al 1960 per 3 anni d’intensa e fulgente affermazione canora, in quanto poi a soli 39 anni un grave incidente stradale gli tolse la vita, come ai due ragazzi diciottenni del Nomentano alla Garbatella.Il suo avvio al successo era stato segnato dall’amore per un’artista circense turca che aveva conosciuto a Lugano e che da prima non voleva saperne niente di lui, tuttavia l’assiduo corteggiamento a poco a poco la convinse, finché decise di convertirsi al cattolicesimo e sposarlo con il nome di Fatima. Questa ebbrezza gioiosa e la spirituale felicità lo portarono ad esprimersi con l’allegra freschezza delle canzoni al ritmo brioso e frenetico, dissacrante e sarcastico, dello swing e del jazz, per cui si servì anche dell’ironiche composizioni dell’avvocato paroliere Leo Chiosso, che viveva come lui nel quartiere di ringhiera Vanghiglia del capoluogo sabaudo. La loro era una rottura con le partiture classiche degli spartiti musicali per infondervi più dinamismo sarcastico, toni fonetici scanzonati che derivavano dall’estro fantastico e ludico del loro genio, aiutando con il suo stile inconfondibile il vitalismo sociale del dopoguerra e la voglia di divertirsi della gente perdurando il “boom” economico. Se il testo di Martelli ci fa rivivere ed approfondire la personalità ed il percorso artistico del cantante combinando la gestualità mimica con parole dettate dall’osservazione arguta e scanzonata del vissuto quotidiano, i motivi trascinanti delle “hit” da lui trascritte in modo numeroso nei suoi tre anni di dominio canoro sono stati impagabilmente eseguiti dal vulcanico ed estroso Roy Paci, che con la sua ugola squillante ed istrionico gigionismo ha incantato la platea. Una sequela di parole ed immagini che c’hanno rievocato pezzi famosi , ormai entrati di diritto nel nostro patrimonio culturale dei 33 giri, che vanno da “Bambola” a “Eri piccola così” e “Porfirio Villarosa” cantate in modo sublime da Roy. Tutti pezzi trascinanti nelle balere e discoteche del tempo,  che gli consentirono una rapida scesa al vertice della “hit parade” e di comprarsi una lussuosa e scintillante auto rosa bassa e decappottabile, che sarebbe poi assurta a causa della sua prematura e violenta fine per un fatale sinistro contro un camion dovuto alla sua imprudente guida distratta e stanca. Egli, sia pur galvanizzato dalla veloce fama e gloria raggiunta, rimaneva pur sempre un essere fragile ed inerme, impotente, d fronte al destino che voleva beffardamente prendersi la rivincita sul troppo da lui ottenuto in poco tempo. Il lavoro è durato, con le schermaglie ludiche tra Martelli e Paci  che hanno coinvolto pure a tratti parecchi abbonati e fan presenti, circa 90 minuti con l’orchestra dal vivo  di 4 elementi formata da: R. De Nittis al pianoforte, P. Vicari alla batteria, G. Straniero al contrabbasso e D. Yon al trombone. La perfetta regia con una vivace ed entusiasta rappresentazione d’una mitica personalità scolpita nella nostra Storia culturale è stata d’un altro straordinario cittadino della Mole: il fantasista e caricaturista A. Brachetti, impareggiabile nei suoi mille trasformismi per uno scatenato “fregolismo” Alla fine Paci ha invitato i presenti a ballare sui ritmi scatenati e pop  di Buscaglione, eseguendo alcuni virtuosistici bis quali :”Guarda che luna, Guarda che mare” e “Buona sera signorina, Kiss me, good night” . Lo spettacolo – concerto sarà in scena al “Parioli” fino all’8 gennaio.

Giancarlo Lungarini    

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