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Costellazioni: uno spettacolo…infinito.

Data:

Roma, Teatro Basilica, dal 24 gennaio al 5 febbraio 2023.

 

La produzione del Teatro Franco Parenti di Milano, con Costellazioni di Nick Payne arriva a Roma e illumina palco e stagione del Teatro Basilica, già scintillante di suo, nella prima replica del 24 gennaio. Un evento atteso, immaginato, che piomba nella capitale con tutta la geniale raffinatezza del testo e con la potenza difficilmente descrivibile dei due straordinari interpreti, Elena Lietti e Pietro Micci, capaci di donare naturalezza e assoluta credibilità alla rappresentazione della teoria della fisica quantistica trattata dall’autore britannico in questo suo lavoro. Infiniti universi paralleli in cui ogni singola azione può essere replicata allo stesso modo o in modo diverso determinando altrettanti infiniti sviluppi. La “teoria delle stringhe”. Basti questo a noi comuni mortali per comprendere ciò che viene affrontato in questa bellissima pièce, una relazione tra un uomo e una donna declinata in possibili infinite sfumature, dal primo incontro alle schermaglie seduttive, dalla convivenza al tradimento reciproco, dallo scioglimento della coppia a un nuovo incontro e un nuovo inizio, dalla malattia alla morte, o alla guarigione, chissà, in un vortice di flashback, di inizi e di riavvolgimenti del nastro della vita, come se una potente forza superiore annullasse ogni traccia di libero arbitrio e affermasse la vittoria della teoria del caos. Costellazioni, quindi, punti luminosi sparsi casualmente nell’universo, di cui siamo inconsapevoli particelle con la presunzione di poter gestire il nostro destino. Del resto il protagonista maschile, un apicoltore, vive in uno schema ben preciso, quello degli alveari, dove tutto è chiaro, tutto è prestabilito dalla natura e facilmente comprensibile, mentre la donna è una scienziata che studia cosmologia quantistica, colta, eppure entrambi prede dell’imponderabile. Fino ad innumerevoli, possibili, finali.

Costellazioni, testo affascinante e complesso di Nick Payne, affronta teorie che nel cinema sarebbe più semplice rappresentare, e lo è stato, grazie alle possibilità tecniche tipiche della settima arte. In teatro è tutto molto più difficile e qui rifulge la genialità del testo, la straordinaria abilità dei due attori in scena e di una regia accuratissima (di Raphael Tobia Vogel) e dal ritmo sostenuto che si avvale di una scena suggestiva (Nicolas Bovey), un piano calpestabile nero lucido delimitato da bordi luminosi che rimanda quasi ad un’idea stilizzata di cosmo, e di un disegno luci avveniristico, personalmente non ho mai visto una cosa simile, di Paolo Casati. Colonne luminose, reticolati, riflessi in cui i due protagonisti si muovono da una situazione all’altra, ripetendo ciclicamente le stesse scene più e più volte, ognuna con una sfumatura diversa che condurrà ad un epilogo diverso. La cosa straordinaria è che lo fanno con una naturalezza e un’abilità che qualcuno ha giustamente definito sovrumane. Un piacere assoluto e un privilegio poterli ammirare. Di Costellazioni si potrebbe scrivere in mille modi diversi, tanto per rimanere in tema, ma una cosa è certa: è uno spettacolo che continua a scavare nel profondo di ognuno di noi, caratteristica rara, che non ci lascia soli nelle infinite possibilità delle nostre vite. Da vedere, da rivedere, da rincorrere in ogni dove. Livelli altissimi. Si replica fino al 5 febbraio.

Paolo Leone

Roma, Teatro Basilica, dal 24 gennaio al 5 febbraio 2023
Produzione Teatro Franco Parenti, TPE – Teatro Piemonte Europa presenta:
Costellazioni, di Nick Payne. Traduzione di Matteo Colombo. Regia di Raphael Tobia Vogel. Con Elena Lietti e Pietro Micci. Scene e costumi Nicolas Bovey. Disegno Luci Paolo Casati.
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Basilica nella persona di Maya Amenduni.

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