La terza vita del Corriere dello Spettacolo

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Il tempo passa, il mondo cambia, ma noi rimaniamo e ci rinnoviamo. Proprio così, il Corriere dello Spettacolo rivive sotto nuove spoglie e questa non è la prima volta. Proprio come un’araba fenice rinasciamo dalle antiche ceneri, sempre con le stesse prerogative, quelle di fare giornalismo, critica, cultura sotto il nome della sincerità, consapevoli che non per forza dobbiamo piacere a tutti, cercando di perseguire, nel modo più onesto possibile, la verità.
Il nostro giornale nasceva nel 2011 in qualità di blog, per poi essere registrato in tribunale nel 2012. Sono passati dodici anni, ma questi dodici anni sembrano secoli. Il mondo era più bello e più facile al tempo, non c’erano gli attentati terroristici, non c’era stato il Covid e non c’erano guerre, perlomeno in Europa. L’editoria online era all’inizio e noi eravamo uno dei pochissimi giornali che si occupavano di critica – siamo stati in qualche modo dei pionieri. Oggi invece l’editoria online si è ampliata e si amplia sempre di più e così non ci troviamo più in quella zona di confort, piccola e ancora un po’ acerba e ingenua, per questo intrigante e curiosa, degli inizi.
Un altro passo fondamentale l’abbiamo fatto nel 2016, quando decidemmo di realizzare un nuovo sito che ci siamo portati dietro fino ad oggi, realizzato brillantemente da Claudio Vannucci, Autore anche dell’attuale versione. In quegli anni cambiarlo era stata una scelta, quello che è invece è accaduto oggi è stato dettato dalla necessità, visto che il tema di WordPress ci ha letteralmente abbandonati. Pazienza, questa era una cosa che sapevamo sarebbe dovuta accadere e così oggi possiamo finalmente inaugurare la terza versione del Corriere dello Spettacolo, che cambia nello stile, ma non nei contenuti e nella sua missione, che è sempre quella espressa nella nostra massima “In quanto uomo posso fallire, ma la mia idea la devo esprimere”.
Grazie a tutti i lettori che ci hanno seguito fino ad adesso e che spero continueranno a farlo per sempre, quantomeno per quel “per sempre” relativo che rappresenta l’arco di una esistenza (proprio perché ho intenzione di portare avanti il mio giornale per tutta la vita, breve o lunga che sia). Grazie a tutti i collaboratori, molti storici, che fanno parte del Corriere fin dagli inizi, mentre altri si sono aggiunti in una seconda fase.
Ricominciamo allora, in un momento storico un po’ cambiato e forse più triste, dove sembra che il mostro del materialismo inghiottisca sempre più l’angelo della spiritualità (sono convinto che al mostro prima o poi verrà un bel mal di pancia e sarà costretto a lasciare volare l’angelo con tutta la sua mistica potenza). Nonostante questo, noi cerchiamo di ricominciare con lo stesso entusiasmo, con la stessa vitalità.

Stefano Duranti Poccetti

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