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Dignità Autonome di Prostituzione torna al Castel Sant’Elmo dal 22 giugno al 2 luglio

Data:

Torna a Napoli, dal 22 giugno al 2 luglio 2023 nella splendida cornice di Castel Sant’Elmo, “Dignità Autonome di Prostituzione” di Luciano Melchionna in un nuovo allestimento realizzato da Teatro Bellini – Fondazione Teatro di Napoli ed Ente Teatro Cronaca Vesuvio teatro in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania.
Dopo oltre una decina di anni di successi e quasi 500 repliche, con più di 300 attori, attrici, musicisti (dai 25 ai 50 ogni sera) e centinaia di migliaia di spettatori/clienti Dignità Autonome di Prostituzione ritorna sulle scene a Napoli.
“Il bordello dell’arte più famoso del mondo”, diretto da “Papi” (lo stesso autore e regista Luciano Melchionna) è lo spazio in cui prostitute e gigolò (attrici e attori) allietano la serata degli avventori/clienti (il pubblico), lasciandosi scegliere, non prima di aver contrattato il prezzo con lo spettatore, per offrire tante e diverse “pillole di piacere”, ovvero monologhi teatrali e performance, anche “one-to-one”, di circa 15 minuti ciascuno.
Pillole di piacere per il cuore e per la mente, perlopiù testi inediti, scritti da Luciano Melchionna, su temi scottanti di grande attualità. “Storie di vite diverse – sottolinea l’autore e regista – vissute nella solitudine, nell’emarginazione, nella sopraffazione, raccontate da personaggi (eroi e supereroi della quotidianità) in lotta per la verità e in cerca della libertà di essere se stessi.
Diversità, diritti negati, amore, sesso, giustizia, prostituzione, pedofilia, omosessualità, militarismo, ingiustizia e indifferenza sono alcune delle urgenze che abitano le storie raccontatile e rivissute, ogni volta, fino in fondo, dai prostituti e dalle prostitute nelle stanze segrete del Bordello dell’Arte, con parole dure, poetiche e sferzanti, capaci di far riflettere, divertire e suscitare emozioni”.
Dopo qualche ora e tante “Pillole di Piacere”, vendute e comprate, “Papi” Melchionna richiama tutti, “clienti e prostitute”, per una coinvolgente Festa della vita, il corale momento finale dello spettacolo, dove ci si regala finalmente la gioia dello stare al mondo, della condivisione e dell’amore.
Daniele Russo si dimostra un ottimo padrone di casa o di bordello a questo punto e tutta la compagnia riesce a far sentire a proprio agio il pubblico che ascoltando storie cosi personali riescono a loro volta ad aprirsi e confidare propri segreti a dei perfetti sconosciuti. Ottimo anche l’accompagnamento musicale e la messainscena tanto che sembra crearsi un mondo che esiste solo all’interno di quel castello e che svanisce una volta fuori. Un plauso anche ai costumi.
Riuscitissima nell’intento, l’idea di giostrare tutto come un grandissimo evento funziona e rende Dignità autonome di prostituzione ormai un’istituzione per la nostra città: si parte dall’entrata del castello, con la bellissima visuale di San Martino, fino a compiere una salita anche metaforica in un pathos carico di emozioni che crescono in un climax fino a quando si arriva in cima al castello e parte lo spettacolo e in un accompagnamento canoro vengono presentate al pubblico riunito su dei tappeti come in una messa solenne i vari prostituti e prostitute che saranno pagati e pagate con dei dollarini ( soldi creati apposta per lo spettacolo). Ogni storia merita di essere ascoltata per la forza con cui gli attori riescono a comunicarla come quella del non potersi dichiarare nell’esercito, nell’amore che dopo un po’ annoia e si passa alla ricerca di solo sesso a quello di una madre e via discorrendo.
La messa solenne finisce poi racchiudendo tutti i partecipanti e festeggiando cosi tutti assieme.

Marco Assante

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