Una settimana di incontri tra il collettivo di musicisti Conserere e artisti esterni

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Alle Fucine Vulcano (in via Fabio Massimo 15/12 a Milano) una settimana di incontri tra il collettivo di musicisti Conserere e artisti esterni, coordinato da Killick Hinds (USA) e Hanne De Backer (Belgio): un workshop tradizionale si espande fino alla resa di un lavoro finale sotto forma di concerto

Per la seconda residenza artistica del collettivo sono state selezionate due artisti: Killick Hinds (USA) e Hanne De Backer (Belgio). Le residenze saranno entrambe articolate su tre giorni, con un concerto finale la sera del terzo giorno. Ognuno degli artisti sarà a sua volta parte dell’ensemble durante il periodo di residenza con l’altra. Quest’anno il progetto di residenza è realizzato in collaborazione con Fucine Vulcano, associazione culturale dedita a creatività, aggregazione e innovazione, che sarà la sede di prove e concerti, e con Vitamina, collettivo di musica elettronica che abbraccerà il secondo concerto inserendolo in una giornata molto speciale ricca di artistə sperimentali provenienti da tutta Europa.

Abbiamo intercettato i ragazzi di Conserere, ecco cosa ci hanno raccontato.

Qual è il significato della parola “Conserere” e perchè lo avete scelto come termine rappresentativo di questa iniziativa?

Conserere è l’infinito del verbo latino consero e significa congiungere, unire, intrecciare.
Il fulcro del nostro collettivo è proprio questo: intrecciare storie di persone differenti, unire le proprie idee in un luogo che permetta la convinvenza di ognunə, giungere assieme ad un’espressione sonora che sia la manifestazione di una convivenza basata sull’ascolto, il dialogo e il rispetto.

Ci sono stati dei cambiamenti rispetto alla prima edizione? E com’è andata quella prima volta? Siete ancora in contatto con i musicisti ospiti?

Piccola annotazione: non ci sono edizioni di Conserere ma edizioni della residenza artistica di Conserere. Cambierei quindi la formulazione della domanda)

La prima edizione della residenza è stata per certi versi un salto nel vuoto, perché il gruppo non si era mai lanciato in una sfida di questo genere prima di allora. La chiamiamo sfida perché gestire un evento di questo tipo a livello organizzativo è piuttosto impegnativo; inoltre non avevamo certezze riguardo la risposta che la call avrebbe ricevuto da musicisti italiani ed internazionali. Fortunatamente la prima edizione è stata un successo e quest’anno Conserere ha potuto fare tesoro dell’esperienza passata per poter garantire una settimana piacevole, stimolante e ben organizzata.

L’edizione 2022 ha visto la partecipazione alla call di moltə musicistə, in grande parte provenienti da altre città ed addirittura dall’estero. Abbiamo avuto la fortuna di avere come guide Simone Baron e Camila Nebbia, due musiciste straordinarie e molto in sintonia tra loro, pur mantenendo approcci diversi e personali. Il workshop ed i concerti si sono svolti presso ViaFarini.work in zona Corvetto, ospitati da un ex edificio industriale molto suggestivo (si può vedere un documentario sull’attività sulla piattaforma Vimeo). Manteniamo volentieri i contatti con gli artisti che intercettiamo ed invitiamo a Milano (Simone ad esempio era di passaggio in Italia in questi giorni e sta partecipando al workshop tenuto da Killick Hinds), sperando di collaborare nuovamente in futuro per progetti nuovi.

I cambiamenti più grossi dell’edizione 2023 sono il e la artistə invitatə e il luogo che ci ospita (quest’anno saremo a Fucine Vulcano ancora in zona Corvetto, che ringraziamo di cuore per la collaborazione). Per il resto la formula della residenza è rimasta invariata: 3 giorni di workshop sull’improvvisazione collettiva con ciascun artista e 2 concerti finali dell’ensemble. Siamo soddisfatti della bella risposta che anche quest’anno ha avuto la call, abbiamo ricevuto infatti molte candidature e tutte di alto livello.

Chi sono i musicisti di Conserere? Ci fate una veloce panoramica?
Il collettivo Conserere è formato da una decina di musicistə di base a Milano con background e formazione di varia natura. Tra noi ci sono musicistə classici, jazz, chi viene dal mondo del rock, chi da quello techno. Abbiamo età diverse ma collaboriamo in modo efficace per unire i nostri linguaggi ed i nostri strumenti. Tra noi ci sono percussionisti, chitarristi, sassofonisti, clarinettisti, cantanti, pianisti, elettronici.

Quanto il Lume è stato importante per la scena milanese? Ci sono stati degli incontri importanti legati a quell’ambiente? Esiste ancora il Lume?

Lume è stato senza dubbio in passato il cuore pulsante per la scena artistica underground Milanese. Ha accolto teatranti, musicistə, artistə visivi ed è stato fucina di arte e idee per parecchi anni, soprattutto quando si trovava in vicolo Santa Caterina, in cui la struttura permetteva l’utilizzo di più spazi separati che rendevano facile la convivenza tra diversi ambiti.
Proprio perché è stato uno spazio estremamente aperto, che ha creduto nel messaggio universalmente politico dell’arte (politico nel senso di “attività che incide sulla vita della polis, della città”), ha dato i natali a molti progetti, ospitando i primissimi incontri di Conserere, ma anche organizzando concerti di musica sperimentale e di jazz con artistə da tutto il mondo (dal Giappone agli Stati Uniti all’Europa), ospitando compagnia teatrali professioniste e organizzando mostre di artistə ora molto consideratə nel campo delle arti figurative contemporanee.
A seguito dello sgombero di Lume nel 2017, la ricerca di un nuovo spazio non ha portato purtroppo a luoghi altrettanto ospitali e in grado di accogliere così tanti progetti differenti. Lume continua a esistere all’interno dei bastioni di Porta Venezia, ma senz’altro la corrente artistica che era al suo interno è estremamente ridotta rispetto ai primi anni.
L’edificio della prima sede di Lume in vicolo Santa Caterina, ad oggi, rimane uno dei tanti luoghi dei Milano murati, sigillati e inutilizzati: svuotati di persone, di idee e di senso.

State già pensando a una terza edizione?

Ci piace sognare in grande e nelle nostre menti ci sono tante idee di varia natura, tuttavia restiamo coi piedi per terra e decidiamo di avventurarci nei progetti che siamo sicuri di poter concretizzare al meglio con le risorse di cui disponiamo. Al momento abbiamo pianificato le nostre attività fino a fine 2023, ma ci auguriamo di cuore di poter realizzare anche una terza edizione della residenza il prossimo anno.

Morgana Grancia

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