Pop art balloon Museum

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Inizierei con le esprimere Prima di tutto la gratitudine a Maristella Burchietti per averci fornito l’accredito stampa, unico dispiacere e che purtroppo nella giornata di oggi del 22 settembre 2023 non siamo riusciti ad incrociarci, abbiamo chiesto un po’ ovunque, ma purtroppo ad una certa ha dovuto prendere il treno per ritornare a Roma. Concludendo questo incipit alla recensione vorrei far notare alcuni punti di questo museo esperienziale, come già consigliato all’ingresso bisogna vedere mettere semplicemente qualche cartello in più, poiché c’è stato un errore del Maps o forse di informazioni e molte persone non avevano compreso effettivamente dove fosse il museo, un altro particolare da far notare è che la voce che si è divulgata in giro sul prezzo del biglietto e fasulla, per essere più specifico il biglietto costa €20 a persona e non €40 a persona, come è stato divulgato e erroneamente o forse per ingiuria in giro per i social, per quanto riguarda il museo in sé è un’esperienza unica da fare, naturalmente abbatte la concezione un po’ antica di museo, perché appunto è un museo che va vissuto e di esperienza ma non nel vecchio stile di pensiero filosofico, quindi non l’esperienza interna con il proprio io e con il Logos mi ha vissuta attraverso i sensi, che possono essere il gusto l’olfatto l’udito il tatto, è stato magnifico la permesso un QR code per poter comprendere appunto l’impianto e l’idea che ogni artista voleva proporre, Un’altra cosa molto particolare, è stata la cordialità e la gentilezza di tutto lo staff presente e si spera in un continuo sempre così carismatico ed empatico da parte di tutto lo staff, poiché a mio parere dovrebbe ricevere dei complimenti solo per aver retto la tensione emotiva di aver avuto a che fare con tanti bambini quindi e con tanti genitori non sempre al massimo dell’educazione virgola e che non sempre hanno educato i propri figli nel migliore dei modi.

Per il resto ho apprezzato davvero tanto tutti gli impianti da quelli fissi, a quelli magnetici, a quelli particolarmente divertenti in cui bisognava pedalare per fornire energia ai palloncini, e non mi dilungherò oltre poiché non vorrei cadere nel banale spoiler, questo museo va vissuto ma comunque bisogna sempre mettere in conto che naturalmente nell’epoca contemporanea di oggi a farla   da padrona è appunto la classica forma di social e fotografia, con questo voglio esprimere il concetto che appunto molte persone andavano in questo museo Non tanto per comprendere l’esperienza, o per provare l’esperienza del museo, o per comprendere il pensiero dell’artista, ma era semplicemente perché dovevano farsi delle fotografie da mostrare poi su Facebook, su Instagram, su tik tok e su tutti gli altri social ad questi ultimi annessi.

Allora vorrei concludere semplicemente facendo comprendere che la cultura è l’intelletto umano vanno costruiti attraverso la percezione delle domande e della curiosità, e non sempre dando semplicisticamente uno sfogo animale ed oserei anche dire bestiale dove al confronto l’astrolopiteco veniva definito un gentlemen.

Emmanuele Paudice

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