Estrema strategia per difendere numerosi posti di lavoro di utilità in “Il sequestro”

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La povertà nel nostro Paese aumenta , nonostante un miglioramento economico vicino all’un per cento superiore agli altri Stati europei, come risulta dagli ultimi dati ISTAT che attestano un nove per cento d’indigenti sul totale della popolazione salito a tale livello dal sette dello scorso anno e dunque parecchie famiglie non sanno come arrivare a fine mese, dovendo inventarsi degli astuti espedienti per riuscire in codesta difficile impresa. Il consumismo diminuisce e diversi esercizi commerciali privati sono costretti a chiudere in quanto la gente per contenere la spesa nel proprio ridotto “budget” si rivolge ai supermercati e magazzini all’ingrosso che dal primo ottobre hanno calato i prezzi del 10% dopo l’accordo delle maggiori  imprese alimentari con il ministro Urso. Tanti si sono ridotti a ricorrere alla Caritas ed all’associazioni benefiche di volontariato per la distribuzione di ristoratori pranzi e cene, specie nelle Parrocchie e nelle adiacenze delle Stazioni o Metropolitane, che tra poco con il sopraggiungere dei mesi freddi resteranno in parte aperte per offrire un giaciglio al coperto a chi non ha un tetto. Molti stanno perdendo socialmente il lavoro per la chiusura di fabbriche che non riescono più a vendere e a smaltire i prodotti delle catene di montaggio ,come avvenne per il tracollo delle Borse nel 1929, preferendo delocalizzare dove il costo del lavoro per la manodopera è minore e questo “in primis” all’EST. Da ciò derivano i numerosi cortei e  le manifestazioni sindacali di protesta a Roma in piazza Santi Apostoli o davanti al ministero dell’Industria in via Veneto con i tavoli della concertazione mediati dal Governo, ma senza concreti effetti e la “ coperta” nella legge di Bilancio previsionale è corta per cui la Meloni, che è nell’occhio del ciclone per la rottura dell’unione con lo strafottente A. Giambruno, ha raccomandato ai membri della sua maggioranza di non presentare emendamenti al dispositivo legislativo nell’ “iter” parlamentare. Tutte siffatte considerazioni l’abbiamo ritrovate nel testo di Fran Nortes “Il Sequestro” che mette  al centro la corruzione politica e la chiusura preventivata di librerie, cinema, quali il Metropolitan ed il Maestoso, teatri con la costruzione di palazzi e centri commerciali al fine di notevoli guadagni capitalistici pianificati da spregiudicati operatori finanziari. Il contrasto con l’autorità esecutiva che sta progettando una rilevante e straordinaria trasformazione urbanistica, dietro cui s’intravede un illecito introito da parte del responsabile del ministero dei Lavori Pubblici, ovvero Marialuisa Cecconi interpretata con spiccata personalità compassata da Alessandra Frabetti, che prevederebbe  l’abolizione d’un mercato rionale, uno di quelli dove si recano i poveracci e disagiati economici alla fine della giornata per ricevere ai banchi pubblici a buon costo od in regalo la merce invenduta, per ergere al suo posto un imponente centro commerciale. Sono in gioco 28 famiglie tra cui quella di Paolo, incarnato da uno spassoso e volitivo Simone Colombari che rappresenta il “paladino” degli altri venditori del mercato, che come tutti sarebbe privo d’una fonte di reddito per vivere. Si tratta d’una questione sociale ed etica per cui parecchi amministratori  fino ad oggi avevano delle gravi difficoltà a firmare degli atti di concessione edilizia, temendo d’incorrere in reati o sospetto di violazione delle norme giuridiche penali. Per realizzare l’effetto d’evitare il paventato progetto che comporterebbe il lastrico per tanti banchisti d’uno dei molteplici mercati che tratteggiano una città come Roma, Paolo, che ha mandato la moglie a Campobasso dai suoceri con la bambina e non è sceso in piazza con la protesta sindacale, organizza il rapimento del giovane Angelo reso da Salvatore Riggi, rampollo del ministro, che viene legato ed imbavagliato. Poi giungono l’intraprendente e vulcanica sorella Monica, sposata con il pescivendolo Mauro ingenuo , sventato e timoroso della consorte, che porta delle  platesse che vorrebbe cuocere, ma non è in grado di cucinarle per la fretta pur con tutta la dolce empatia per il fratello. La pimpante e dinamica giovane è immedesimata dalla bella Sarah Biacchi, che una volta scoperto l’intrigo estorsivo nei confronti della madre politica ordito dal congiunto, diventa la mente del sequestro in tutti i minimi particolari, pensando addirittura al taglio d’un dito per renderlo credibile. Da qui scaturisce tutta una serie di sketches e siparietti sarcastici ed ironici, colpi di scena graffianti ed invenzioni, come un calibrato congegno ad orologeria che tiene sempre concentrati e curiosi gli spettatori. Monica ritiene d’andare a far visita al ministro cui una ditta veneta ha promesso una lauta tangente sul telefono cellulare se rivedrà l’assegnazione edilizia concessa ad un’impresa partenopea. Intanto assistiamo a divertenti equivoci e bugie iniziali, per non far accertare ai parenti la verità, dette da Paolo ad un insicuro ed incredulo cognato Mauro, reso con una sagace ed abile arte recitativa da Roberto Ciufoli, cui si farà credere da principio che i rumori provenienti dalla stanza da letto sono quelli d’una gatta striata che lo stesso Paolo ha comprato per  la piccola figlia. Se dovesse essere smantellato il mercato lui dovrebbe andare ad alloggiare  dai suoceri, dove s’è rifugiata la moglie Lory con la bambina. A rendere più esilarante il lavoro contribuiscono la parabola degli scambi involontari dei cellulari e due pistole che sparano con notevole imprecisione di mira di chi le maneggia, facendo sorridere per l’imperizia e sbadataggine a partire dalla corrotta ministra, che ci ricorda l’arresto di questi giorni di magistrati ed amministratori  dell’identico genere femminile a Roma e Palermo. Il discorso vale , però, per tutti coloro che rivestono un ruolo decisionale dai Comuni alle Regioni e dal Tribunale di primo livello alla Cassazione. Peggio dei protagonisti della prima parte dello spettacolo si dimostrerà proprio la ministra che, sequestrato il figlio, avrebbe dovuto votare nel Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici contro l’espediente truffaldino e fonte di remunerazione concussa, ma che irrompe nella casa di Paolo con l’intenzione di tutelare i suoi interessi, quasi alla maniera di D’Alema che desiderava proteggere i suoi supposti interessi nella vendita delle armi alle nazioni centroamericane. Come finirà e quale  sarà l’evoluzione della trama di scottante attualità occupazionale e giuridica in nome dell’interesse collettivo e non singolo? Non ve lo sveliamo per non togliervi il gusto di recarvi ad assistere al brillante giallo con tinte comiche, tuttavia si deve tenere a mente il principio che ammonisce civilmente “sub legge libertas” e che l’equità  puritana bisogna che prevalga per non ammettere l’arbitraria licenziosità peccaminosa ed illegale. IL lavoro sarà programmato al Golden fino al 5 novembre, quindi seguirà il funambolico Michele La Ginestra con l’umoristico “M’accompagno da me” dal 16 al 26 del prossimo mese. La regia del serrato ed intrecciato dialogo a più voci in crescendo è curata da Rosario Lisma senza sbavature, evidenziando il carattere e la funzione sociale dei singoli personaggi, facendo  intendere  in che posizione si situa l’autore. Infatti lo scandalo sarà denunciato dai giornali e susciterà, come al solito, enorme clamore nell’opinione pubblica.

Giancarlo Lungarini

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