É uscito venerdì 10 novembre 2023, per l’etichetta V4V, il nuovo singolo del progetto CASX dal titolo “Bianca”. Continua quindi il percorso dell’alter ego musicale di Arianna Puccio (founder della realtà Studio Cemento) che aggiunge un capitolo alla sua autobiografia musicale dove convivono influenze alternative rock, dark, infinite citazioni cinematografiche, ricordi e qualche rivincita.
“Bianca” come la tela su cui sarebbe bello ripartire a riscrivere la nostra vita in maniera diversa. Aprirsi, amare, dedicarsi a qualcuno è una cosa tanto bella quanto spaventosa, specie se in passato è capitato di essere totalmente demoliti da un legame. Si sa che le relazioni peggiori sono quelle che tornano sempre e non smettono mai di tormentarti come fantasmi. Per quanto si cerchi di seppellire tutto ciò che ci ha ferito, senza affrontarle, quelle cose e quelle persone in un modo o nell’altro tornano a galla, soprattutto quando cerchi la serenità di un nuovo amore. Attraverso un sound che spazia tra dream pop e shoegaze l’intento è quello di esorcizzare i dolori e gli spettri dell’amore passato per poter tornare a riemergere e vedere la luce.
Noi l’abbiamo intervistata, a partire dal suo inizio.
Qual è la genesi di Casx? E come questo progetto è stato chiuso nel cassetto troppo a lungo?
Ho sempre scritto, sin da adolescente, avevo pezzi di carta sparsi, testi su blog, sceneggiature di serie tv. Ho sempre cercato nella parola scritta la chiave per comunicare e nella musica l’unico rifugio, ma non mi sentivo mai all’altezza, sempre fuori posto. Poi durante il covid il mio collega Davide Foti (Studio Cemento) mi ha regalato una produzione dicendomi che gli piaceva il mio timbro. In seguito ho conosciuto Matteo (Forse Danzica), il mio produttore e c’è stata quella sintonia artistica che ti fa dire “è il momento”.
Qual è stata la tua formazione musicale sinora? Hai mai avuto paura di non essere “abbastanza” su qualche fronte?
Dirò una cosa a cui nessuno crede mai ma io in realtà ho iniziato con la danza, mi sono fermata poco prima di entrare in una di quelle accademie stile Paso Adelante ahah. In generale respiro musica da quando ero persa in pancia, mio padre è insegnante di musica e mia madre organizzava eventi musicali alla mia età. Da noi si ascoltano Pink Floyd a colazione e si comprano ancora i dischi. Mio padre mi iscrisse a canto quando ero adolescente, ci sono andata per 2 anni, ma era il periodo in cui si doveva nascere Beyoncè e io non fittavo decisamente, così ho abbandonato tutto e mi sono convinta che era meglio lavorare con la musica che farla.
Dal punto di vista live com’è andata invece sinora? Credi che si potrà mai tornare a suonare dal vivo come un tempo si faceva? Mancano gli spazi o la voglia di riempirli?
Fino ad ora ho suonato due volte, full band, ma è dura. Soprattutto se hai un progetto che funziona meglio suonato, e non in base. Milano dopo il covid è entrata in un baratro strano, da cui ne siamo usciti solo con occasioni per fare live acustici e pochi soldi per suonare. Non so se ci riprenderemo onestamente, ma lo spero perché finalmente anche i ragazzini hanno voglia di suonare.
Come hai trovato una realtà discografica che ti seguisse?
In realtà sognavo di entrare dentro v4v da quando ho iniziato a fare Casx, ho sempre pensato fosse la realtà dove mi sarei sentita compresa e a casa, e avevo ragione. Quando ho mandato la mail ero completamente sfiduciata, perché lavoro con tanti artisti e so come sono le etichette oggi, ma sapevo che prima o poi io e v4v ci saremmo incontrati nel percorso.
E ora?
Ora non vedo l’ora di farvi ascoltare il disco nuovo, è un progetto per me importantissimo e che ho curato più nel dettaglio, in maniera più matura. Non posso svelarvi molto, ma posso dirvi che è una storia di una donna e del suo coraggio.
Morgana Grancia
