Moretti debutta in teatro dando corpo agli amori appassiti della Ginzburg

Data:

Piccolo Teatro di Milano, dal 14 al 26 novembre 2023

C’è ovviamente grandissima curiosità per lo spettacolo teatrale Diari d’amore (al Piccolo Teatro di Milano dal 14 al 26 novembre) con la regia di Nanni Moretti, che ha scelto coraggiosamente di deviare da un percorso cinematografico di successo. Dopo una vita passata dietro e davanti alla macchina da presa (secondo la mordace definizione di Monicelli), per questa nuova sfida Moretti rinuncia dunque anche a comparire in prima persona.

Per questa sua prima regia teatrale sono stati scelti due atti unici di Natalia Ginzburg, esplicitamente pensati per la televisione: “Fragola e Panna” del 1966, scritto un anno dopo la prima e più famosa commedia, “Ti ho sposato per allegria” e “Dialogo” quattro anni più tardi.

Moretti caratterizza questo adattamento teatrale con le proprie stimmate di rigore: estrema fedeltà al testo e sobria semplicità dell’allestimento scenografico, per dare voce e immagine a una lucida e disincantata osservazione dei comportamenti umani meno nobili e più comuni.

Nella prima parte, Dialogo, una coppia a letto chiacchiera di mattina delle cose più futili. Lui (Valerio Binasco) è uno scrittore con qualche successo alle spalle. La moglie (Alessia Giuliani) è spesso oggetto di critiche da parte del marito più o meno feroci (altro che body shaming, tra l’altro), più o meno velate. Una costante svalutazione misogina che già quasi sessant’anni fa ben rappresentava le dinamiche di una coppia borghese, ma fortemente patriarcale. Nulla e nessuno è risparmiato negli sproloqui del querulo marito, che si trova a dover fronteggiare una imprevista situazione, rispetto alla quale si trova indifeso e impreparato. Di fronte a un importante bivio esistenziale, nessuno dei personaggi coinvolti sa uscire dalla confusione e dalla paura, con un esito di mantenimento dello status quo, che fortunosamente evita scelte coraggiose e faticose.

Praticamente tutto il dialogo si sviluppa nel letto matrimoniale, con una fissità che limita molto la ricchezza teatrale delle espressioni gestuali e comportamentali e con una ripetizione fastidiosa dei medesimi gesti (quante volte il marito mette e toglie gli occhiali?).

La seconda parte in due atti, Fragole e Panna al di là della banalità della relazione di un professionista con un’amante, è permeata in sottofondo da un tema di scottante e purtroppo dolorosissima attualità mentre scriviamo.

Barbara (Arianna Pozzoli), giovanissima donna è la giovane amante di un avvocato (Valerio Binasco), sposato con Flaminia (Giorgia Senesi), una ricca signora insoddisfatta raffreddata nei rapporti. In fuga dal marito con cui ha un figlio, si reca disperata nella loro casa, alla ricerca di aiuto e ospitalità. Viene accolta dalla moglie (al corrente della relazione del marito) e da sua sorella con tentativi di aiuto, misti a sentimenti di fastidio, indifferenza e superficialità, acuiti dalle differenze di età e di condizione sociale.

Il dettaglio che in questo nostro periodo colpisce profondamente è la motivazione profonda della fuga della giovane madre. Racconta infatti che, scoperta la sua relazione, il marito ha già cercato di strangolarla, venendo fermato appena in tempo. Per questo ora la giovane teme addirittura per la sua vita. Nel tentativo egoista di sdrammatizzare la situazione per allontanare il problema, incredibilmente un personaggio afferma letteralmente che “su, dai, i mariti non ammazzano mai le mogli”, suscitando nella sala un vivace e prolungato brusio di stupore e incredulità. E’ un segno evidente di un testo, pur scritto da una donna, in alcuni punti datato per la sua inconsapevolezza sociale.

A sottolineare la assenza di valori e sentimenti profondi, la rivelazione che entrambi i coniugi sono a conoscenza delle rispettive infedeltà, cui mostrano apparentemente di non dare peso. Per di più, la moglie esprime tutto il suo disprezzo per l’uomo con cui ha vissuto e di cui percepisce solo ora la vera natura, segno del disfacimento di un rapporto non più basato sul rispetto reciproco. Del resto il marito, che compare più avanti nella scena, cerca in tutti i modi di evitare e negare la drammaticità della situazione, con l’uscita emblematica per cui “non ci sono tragedie, ma solo barzellette”.
Figura di contorno, la domestica insoddisfatta (Daria De Florian) confessa le proprie manie e pregiudizi con ripetitivi tormentoni.

E’ un teatro d’appartamento estremamente statico in entrambi i casi, con lunghi monologhi molto letterari. La scenografia della seconda parte, ridotta all’essenza di una porta di ingresso visivamente in mezzo a due divani, suggerisce una raggelante simmetria in linea con la povertà esistenziale dei personaggi.

Lo spettacolo inizia una lunga tournée che si protrarrà fino a metà 2024, e che, dopo i passaggi a Torino per la prima e a Milano, sarà rappresentato in Francia e Svizzera, oltre che a Roma e a Napoli.

Guido Buttarelli

Diari d’amore
• Dialogo • Fragola e panna
due commedie di Natalia Ginzburg
regia Nanni Moretti
con Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi
scene Sergio Tramonti
luci Pasquale Mari
costumi Silvia Segoloni
assistente alla regia Martina Badiluzzi
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Carnezzeria, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Châteauvallon-Liberté scène nationale, Théâtre National Populaire, La Criée – Théâtre National de Marseille, Maison de la Culture d’Amiens
in collaborazione con Aldo Miguel Grompone

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