Il rivoluzionario errante. Vite, utopie e fallimenti di Nikolaj Sudzilovskij

Data:

Dal 20 al 25 febbraio 2024, al Teatro Litta, Milano

Nikolai Sudzilovsky, chi era costui? Siamo davvero curiosi di saperlo… con questo spettacolo, liberamente ispirato al libro di Claudio Facchinelli “Lumpatius Vagabundus. Sulle tracce di Nikolaj Sudzilovskij medico e rivoluzionario”, che porta la regia di Alberto Oliva e la drammaturgia di Tommaso Urselli.

La sua sommaria e alquanto bizzarra introduzione ce la fa un “pappagallo”, Polly, interpretato da Angelo Tronca che sfoggia un bel piumaggio, appollaiato dietro le sbarre di una gabbia, parlando in russo o giù di lì (tanto chi lo capisce? 😊) ma con tanto di traduttore (altrettanto bizzarro). Alla fine prendiamo tutto per buono, anche perché è divertente.

Ed ecco che finalmente appare sulla scena un signore di mezza età, Mario Sala, vestito di bianco, come si conviene quando vivi in un paese tropicale come le Filippine, ma poi scopriamo che essendo un medico il bianco probabilmente è il colore che meglio gli si addice.

Ma Mindanao non è certo l’unica città dove ha vissuto. L’ultima, di sicuro. Nato nel 1850 nell’Impero Russo, studia legge a San Pietroburgo e poi medicina a Kiev. Lavora come assistente alla prigione di Nikolayev ed è uno degli organizzatori del movimento studentesco di sinistra della città. Il suo tentativo di fomentare una fuga di massa dei detenuti non andrà in porto e sarà costretto a scappare per non essere mandato in galera, probabilmente in una di quelle “confortevoli” e ancora in voga della Siberia (l’erba cattiva non muore mai…). E così è costretto ad abbandonare la facoltà di medicina. Quindi possiamo dire che Nikolai è un “quasi” medico. Ma con le migliori intenzioni e grandi capacità scientifiche e ideali altruistici.

Passa in Romania, sempre con quel pallino del socialismo che gli provoca altri guai e alla fine viene deportato.

Poi San Francisco e le Hawaii, con in mano la cittadinanza americana.

Il rapporto tra Nikolai, quasi medico, utopista, ribelle, scienziato, sognatore, attivista, e il pappagallo prende la forma di un dialogo surreale, Polly gli fa eco ma diventa anche la sua coscienza, il suo riflesso, alla fine pure un amico, forse l’unico che gli è rimasto.

Nikolai è come posseduto dal suo desiderio di fare della medicina un bene universale, come anche della felicità e dell’amore. A volte sembra un bambino eccitato per il nuovo gioco che ha tra le mani, a volte si fa serio quando capisce di assomigliare sempre più al Cavaliere della Mancia. Spinto da nobili ideali si è trovato sempre in conflitto con regimi, paesi, situazioni, un “guastafeste” per eccellenza, uno “straccione vagabondo” come ama definirsi. Giudica tutti e non risparmia nessuno, forse non è molto obbiettivo, ma quando si accorge di non poter realizzare i suoi sogni, i suoi ideali, a vantaggio esclusivo dell’umanità, un colpevole bisogna trovarlo a tutti i costi. E allora, quando se lo trova davanti, vero o immaginario che sia, è pronto a combatterlo. Ma sono solo mulini a vento, caro folle Don Chisciotte…

Uno spettacolo semiserio, piacevole, misurato. Che non vuole strafare, né essere didascalico.

(piccola nota: ma la barba di Nikolai?)

Daria D. Morelli Calasso

Il rivoluzionario errante. Vite, utopie e fallimenti di Nikolaj Sudzilovskij

di Tommaso Urselli – liberamente ispirato al libro di Claudio Facchinelli Lumpatius Vagabundus. Sulle tracce di Nikolaj Sudzilovskij medico e rivoluzionario – con Mario Sala e Angelo Tronca – regia Alberto Oliva – scenografia Marco Muzzolon – disegno luci Fabrizio Visconti – musiche originali Ivan Bert –  produzione A.M.A. Factory

foto di scena di Luca Del Pia

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