In scena dal 13 al 14 aprile 2024 al “Teatro Verdi ” di Pisa
“Moby Dick alla prova” è una produzione “Teatro dell’Elfo”, “Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale”. La drammaturgia originale è stata scritta e vissuta in scena da Orson Welles. Il grande maestro del Novecento il 16 giugno del 1955 al “ Duke of York’s Theatre di Londra” la porta a teatro interpretando tre ruoli differenti compreso quello di Achab, il vendicativo comandante della baleniera Pequod. Welles lega la famosissima opera di Melville con il Lear. Orson Welles con la sua travolgente forza creativa riscrive il Moby Dick di Melville e ne crea una fantasiosa opera shakespeariana. Elio De Capitani ha raccolto il testimone del grande artista ed ha riproposto il testo dando sfogo alla sua dirompente inventiva. Welles nel suo testo combatteva contro le sue balene. De Capitani invece porta sul palco una balena in più. Una balena nera personalizzata da un Orson Welles con tanto di sigaro e cappello. De Capitani segue le orme del maestro americano vestendo più panni. L’attore e regista bergamasco personalizza un eccellente Achab che in preda alle sue ossessioni guida una ciurma di pittoreschi attori e grandi musicisti.
Elio De Capitani dice:
“Il testo di Welles, inedito in Italia, è un esperimento molteplice, un blank verse shakespeariano, una sintesi estrema del romanzo, personaggi bellissimi, restituiti in modo magistrale e parti cantate. Noi abbiamo realizzato questo spettacolo totale, con in più la gioia di una sfida finale impossibile: l’apparizione del capodoglio. E con un semplice trucco teatrale siamo riusciti a crearla in scena”.
In scena accanto ad un’ottima Cristina Crippa sono perfetti nel loro ruolo Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Massimo Somaglino, Michele Costabile, Giulia Di Sacco, Vincenzo Zampa. Un discorso a parte merita Elio De Capitani che interpreta magistralmente il ruolo di padre Marble, Lear ed il capitano Achab. Le musiche ed i canti live di Mario Arcari e Francesca Breschi affatturano il pubblico. Lo spettatore è affascinato dalle avvolgenti scene mutevoli che captano le sensazioni e gli umori del mare, richiamando l’arrivo della gigantesca ed opprimente presenza del grande capodoglio.
Giuliano Angeletti
