Cerca la tua stella e riscatta il desiderio. Intervista a Simona Di Maio

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In scena dal 22 aprile al 24 aprile, il Teatro nel Baule porta in scena al Nuovo Teatro Sanità lo spettacolo “Desidera”. “Desidera” è vincitore dell’Avviso Pubblico che il Teatro Sanità ogni anno dedica alle compagnie under 35 per dare nuove opportunità ai giovani. Con la drammaturgia e la regia di Simona Di Maio e Sebastiano Coticelli, lo spettacolo si ispira alle storie semplici di Saint Exupéry. “Desidera” è quasi interamente senza parole e si prefigge l’obiettivo di partire dalla mancanza come sprone per arrivare al desiderio. Simona Di Maio da anni si dedica al teatro di ricerca e lo fa con dedizione e infinita passione.

Simona, cos’è il teatro per te?

È stare qui e ora. È qualcosa che svuota e che riempie allo stesso tempo, per me il teatro è quasi un paradosso, potrei dire.

Quando guardi lo spettacolo di altri come ti poni?

Mi pongo ingenua, sono una bambina emozionata quando si spengono le luci e non riesco a pormi critica. Sono un foglio bianco. Mi innamoro facilmente, così come mi deludo facilmente.

Fai teatro di ricerca, ma visto che nel teatro tutto è già stato sperimentato -e penso ai grandi nomi- che cosa ricerchi insieme alla tua compagnia il Teatro nel Baule?

La nostra ricerca, e parlo soprattutto per “Desidera” dato che sono ben tre anni che non andiamo in scena con uno spettacolo per adulti, è stare in sala, lavorare sul linguaggio. Ricerca oggi è sentire che quel messaggio è necessario, per te, comunicarlo. In sintesi per te è importante che gli uomini sappiano quello che per te è fondamentale e la ricerca sta nel come comunicarlo.

Come auto dirigersi? Pericoloso o rilassante?

È terribile. Probabilmente ne avrei fatto a meno (sorride). Per quanto riguarda la drammaturgia è per me la prima volta che mi cimento. Sebastiano Coticelli in questi due anni è stato il mio sostegno. Da sola sarebbe stato difficile, lo spettacolo è praticamente quasi senza parole e insieme a lui ho ricercato il modo di comunicare.

Sei una giovane attrice, cosa significa per te desiderare?

È un percorso attraverso se stessi, a partire dall’infanzia. Il desiderio parte da un’assenza che implica un viaggio. Sidera, in latino, significa stella e il prefisso “De”, privativo, crea il significato “assenza di stelle”.

Raccontaci “Desidera” e confessa per noi cos’è per te.

È un viaggio di ricerca durato due anni. Racconta di come attraverso l’assenza, l’assenza stessa si fa presenza. Racconta di come oggetti di uso quotidiano aiutano a rivivere, aiutano a ritrovare se stessi. È il percorso che testimonia Che passando per il banale talvolta si arriva in alto. “Desidera” è un viaggio dentro noi stessi che serve anche per capire chi siamo e dove stiamo andando.

Marina Cioppa

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