OfficinaTeatro di San Leucio, il 21 e il 22 maggio 2016
Nessuna staticità, nessuna distrazione per lo spettacolo in scena a OfficinaTeatro, gli occhi degli spettatori erano fissi e spesso è scesa qualche lacrima. All’uscita tutti erano entusiasti e sorridenti, come dar loro torto?
Per la produzione di OfficinaLab va in scena “Stai” di Michele Pagano con Stefania Remino e Gerardo Benedetti.
Una storia, il dissidio interiore, i litigi a voce alta, la noia, le decisioni e il poco tempo che si ha per prenderle, tutto questo è vita di coppia. Tutto questo va in scena nel massimo della sua semplicità, cogliendo temi complicati, traendo situazioni limite in cui la recitazione spesso deve essere un soffio. Stefania Remino e Gerardo Benedetti sono perfetti in questo, sanno rendere la spensieratezza di momenti ilari e la difficoltà d’accettazione di momenti complessi. Non è facile essere in due sulla scena e restarci per tutta la durata dello spettacolo, sembra semplice a vedere loro. Gerardo Benedetti è esemplare nella pulizia di scena, pirotecnico nei cambi di scena repentini, incuriosisce e mantiene il ritmo del suo personaggio, un ragazzo un po’ imbranato e insicuro che tuttavia cerca di amare al meglio la sua fidanzata.
Stefania Remino è esplosiva, aggressiva sulla scena alternando momenti forti a momenti in cui sa essere tenera, detta il ritmo dello spettacolo ed emoziona il pubblico con la sua postura e la sua voce particolare.
Michele Pagano regala allo spettacolo una regia elegante, compita, precisa.
Prima di congedare il pubblico, OfficinaTeatro offre la possibilità di ascoltare attori e regista in un dibattito. Numerose le domande timide di spettatori ancora commossi di fronte ad attori timidi. Il regista racconta la nascita dello spettacolo e la genesi delle prove. Giovani ed effettivamente pieni di talento, Stefania Remino e Gerardo Benedetti sono l’incarnazione della frase “gli attori recitano sul serio quello che gli altri nella vita recitano male”, entrambi leoni sulla scena appaiono, poi, due ragazzi poco più che ventenni nella realtà. Il teatro trasforma, ingrandisce e armonizza.
Marina Cioppa