Proprio così, mentre la stragrande maggioranza delle persone si accingeva a “festeggiare” come di consueto la cosiddetta festa della donna, Torino aveva il privilegio di entrare nella storia dello Spazio!
Questo accadeva venerdì 9 marzo del 2001, fu una data e ora storica per l’Alenia Spazio con sede in Torino, dopo aver realizzato un modulo chiamato “Leonardo” e messo in orbita alle 12.40 circa dello stesso giorno con una diretta televisiva da Cape Canaveral fornita dalla NASA, e seguita su un grande maxischermo dalla sede Alenia, con commento sul lancio dall’astronauta Franco Malerba.
La fantascientifica visione sullo schermo terminò con un puntino luminoso in cielo alle 12.50, mentre la sala controllo di Cape Canaveral, annunciava che l’ultima fase si era conclusa in modo accademico, sganciando il contenitore contenente il propellente per alimentare il motore della navicella.
Un “gioiellino” da sessanta tonnellate senza menzionare il costo, ci teniamo a sottolineare con un pizzico d’orgoglio sabaudo <interamente italiano>.
Su questo progetto, hanno messo mano trecento tecnici… e finalmente… ma ancora ansiosi…lo erano sino a quando lo Shuttle si liberò come Sansone dai legami metallici che lo imbrigliava, intraprendeva la sua verticale con a bordo il prezioso carico, solo allora l’ansia iniziava ad affievolirsi lasciando posto a un sollievo respiro vedendo lo Shuttle fluttuare nello spazio, pronto a raggiungere la sua destinazione separandolo dalla Terra per agganciarsi alla stazione spaziale Alfa, insieme all’ equipaggio formato da sette astronauti.
Leonardo è un grosso contenitore orbitale, il primo dei “moduli -cargo” destinati al collegamento tra l’Alenia Aerospazio e la stazione spaziale internazionale, dove con i già esistenti tecnici, si aggiungeranno altri da formare un team specializzato sotto le direttive di ASI e ALENIA, il loro compito sarà il supporto tecnico da terra, consentendo agli astronauti europei di completare la preparazione delle future missioni.
Tutto questo per dirvi che una parte abitabile della stazione spaziale orbitante, sarà costruita a Torino, mentre i moduli-gargo continueranno a trasportare attrezzature, viveri e altri generi di prima necessità, in modo che sia allestita per essere un’abitazione, appena terminata potrà ospitare al suo interno sette “astronauti”. Con questo lancio italiano, l’Italia è la terza nazione dopo Sati Uniti e Russia a lanciare in orbita un componente alla base orbitante che nel tempo la futura struttura sarà grande come un campo di calcio e un peso di quattrocentocinquanta tonnellate. Si presume che i tempi “fumettistici o alcuni film”, l’utopistico viaggio Terra-Spazio sia imminente quasi come prendere un treno con ristorante e vagone letto al costo di Andata/Ritorno… a bordo Shuttle… questo non ancora per il pubblico, dovrà aspettare ancora molti anni…
Eccoci con la solita curiosità, sapete quanti giorni sono occorsi per mettere in funzione questi moduli dai nomi importanti come Leonardo, Raffaello e Donatello e farli viaggiare nello spazio? Vi possiamo accennare che al loro attivo, presumendo il lavoro effettuato in media dodici ore per turno, sia all’incirca di due milioni di ore.
Daniele Giordano