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“Le Beatrici” di Stefano Benni in Valtellina divertono e fanno riflettere

Data:

Sabato 13 agosto 2016, Teglio Teatro Festival Valtellina

Per i vacanzieri curiosi di cultura e di divertimento l’estate rappresenta un’eccellente occasione per conoscere le realta’ culturali, spesso molto vivaci, di localita’ lontane dalle grandi citta’.

Tra gli eventi piu’ interessanti dell’estate 2016 segnaliamo il Teglio Teatro Festival Valtellina. Come sempre ideato e diretto da Maria Agnese Bresesti, nella prima decade di agosto la rassegna ha proposto un calendario di 52 eventi in dodici location nella valle, anche di notevole pregio storico e artistico, che spazia dal teatro al cinema, alla musica, alla cultura e alla poesia.

In questa cornice e’ andato in scena a Teglio un adattamento in episodi de Le Beatrici di Stefano Benni, curato e diretto da Gigliola Amonini. Le Beatrici del titolo sono figure di donne che vivono le situazioni di vita piu’ diverse, ciascuna resa con vivide sfaccettature.

La piu’ nota delle Beatrici e’ ovviamente la musa del Poeta “canappione” (dal lungo naso), che prospetta una visione femminile inusuale e dissacrante del rapporto con Dante Alighieri.

Corriere_dello_SpettacoloE’ solo l’inizio di una girandola di situazioni e personaggi che percorre l’intera tastiera dei sentimenti umani. Lo spettacolo descrive quindi le mille contraddizioni e sofferenze della societa’ contemporanea e delle persone, in chiave di volta in volta ironica o grottesca. Vediamo cosi’ la donna industriale, grottescamente protesa verso soluzioni di riduzione del personale sempre piu’ creative e disumane. La coppia bionica che si rivela essere un mero assemblaggio di parti artificiali. La giovane insensibile e ossessionata dal look, che, quasi trasognata e inconsapevole, uccide la madre .

Riprendendo lo spirito dissacratorio iniziale, la divertente monaca en travesti incarna l’eterno conflitto tra fede e ragioni incontenibili della carne, in un episodio forse un po’ lungo ma molto efficace.

C’e’ spazio anche per momenti di poesia malinconica. Con il supporto di efficaci invenzioni multimediali, il dramma degli anziani soli negli appartamenti, abbandonati davanti alle televisioni, si trasforma in un sogno di malinconica dolcezza: affacciatisi alle finestre, si librano in un volo liberatorio. In un’atmosfera dalla luce estremamente suggestiva, tre donne raccontano dell’eterna attesa, destino femminile cui e’ impossibile sottrarsi (“aspettare aspettare ….. e non sembrera’ di aver mai fatto altro”), pur nella consapevolezza di essere state a loro volta inconsapevolmente attese da altri: mariti, figli, amanti, genitori.

L’impegno registico di Gigliola Amonini e’ stato determinante nell’organizzare e dirigere il folto gruppo di quasi venti attori di tutte le eta’, che comprende anche una persona down.

Lo spettacolo si inserisce in un progetto di promozione della cultura teatrale sul territorio, con un gruppo eterogeneo di persone in cui la diversità diventa risorsa,  potenza, forza creativa. Le produzioni nate dal 2009 hanno gettato un ponte culturale tra la Valtellina e l’adiacente Valposchiavo.

Guido Buttarelli

Le Beatrici
testo di Stefano Benni
con il laboratorio teatrale PGI di Brusio
regia di Gigliola Amonini


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