“Spiritualmente laici”, una rassegna teatrale di alto livello

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Al teatro Lo Spazio di Roma, il 12 novembre, è sta inaugurata la quarta edizione della rassegna teatrale  “Spiritualmente laici, ideata e curata da DUSKA BISCONTI e STEFANIA PORRINO. La rassegna, come recita il titolo, è dedicata al tema del pensiero etico e spirituale, aldilà delle confessioni religiose, e si articola  in  sei incontri annuali, a cadenza mensile, durante i quali il pubblico assiste alla lettura di un testo teatrale scritto su un tema specifico, seguita dall’ intervento di un esperto della materia e infine da un dibattito con il pubblico. La lettura dei copioni è effettuata dagli attori: Massimo Roberto Beato, Carla Kaamini Carretti, Giulio Farnese, Paolo Lorimer, Maria Cristina Mastrangeli, Maria Libera Ranaudo, Cristina Borgogni, Michetta Farinelli e Maurizio Palladino, i quali, condividendo gli intenti del progetto, mettono la loro professionalità a disposizione degli autori. I temi specifici trattati riguardano quegli argomenti su cui da sempre gli esseri umani si interrogano senza trovare risposte o, a volte, trovandone più d’una.

Quest’anno i sei incontri vertono sul tema del DUALISMO, ovvero sulla scissione tra lo spirito  e la materia. I testi prescelti si incentrano quindi su personaggi storici che, attraverso le varie epoche, hanno  trattato l’argomento, alcuni arrivando persino a scegliere la morte sul rogo per non rinnegare il proprio pensiero, come nel caso della mistica francese MARGHERITA PORETE (Parigi, ?-1 giugno 1310). Infatti l’incontro del 12 novembre è dedicato appunto a questa donna d’eccezione, una teologa di altissima cultura, morta sul rogo a Parigi come eretica relapsa, cioè non pentita, per non aver voluto rinnegare il suo libro intitolato Lo Specchio della Anime semplici, oggi universalmente riconosciuto come uno dei massimi capolavori della letteratura spirituale di tutti i tempi. Scritto in medio-francese e in forma teatrale, il testo, nella riduzione di Ombretta De Biase, ha momenti di alta drammaticità e ha affascinato il pubblico anche grazie alla lettura intensa e partecipe degli attori: Massimo Roberto Beato, Carla KaaminiCarretti, Maria Cristina Mastrangeli, Maria Libera Ranaudo e Giulio Farnese. Al termine dell’applaudita  lettura, l’esperto Andrea De Pascalis ha illustrato le varie forme di un misticismo non dualistico, come nel caso del rapporto mistico Amato-Amante, ma teso all’unione in un Dio indicibile e inconoscibile chiamato semplicemente AMORE.

Andrea De Pascalis ha inoltre  parlato del fenomeno medievale coevo del MOVIMENTO delle BEGHINE, un evento durato circa 200 anni,  che coinvolse centinaia di migliaia di donne europee dedite all’aiuto dei bisognosi e sparse, con i loro beghinaggi, nelle città  d’Europa ma che, a partire dal XV secolo, scomparve del tutto dai libri, mentre l’immaginario collettivo continua a dare un’accezione dispregiativa alla parola ‘beghina’.

Gli incontri successivi tratteranno altri grandi personaggi come: Ildegarda Von Bingen, raccontata da Cristina Borgogni, nel suo aspetto di scienziata, musicista e medichessa più che di “santa”. Su Ildegarda e un possibile ritorno al “femminile sacro” parlerà Marie Noelle Urech.

Dal Medioevo si passa al Settecento illuminista  partendo dal testo di Stefania Porrino sulle sorelle Agnesi – la musicista Maria Teresa e la matematica Gaetana – che scelgono due modi completamente diversi di vivere la spiritualità, (una rimane nel mondo, l’altra se ne distacca) si  affronterà, con lo psicologo e psicoterapeuta Daniele De Paolis, il problema cardine di questi argomenti: chi rimane nel mondo è necessariamente meno spirituale di un altro che vi rinuncia? E cosa c’è dietro alla rinuncia? Si arriva  infine all’Ottocento con la protagonista del testo di Duska Bisconti, Isabelle Eberhardt, tormentata e anticonformista scrittrice svizzera, di origini russe, convertita all’islam.  Dei motivi e degli eventuali abbagli di questa scelta si discuterà con una esperta di tradizioni sufi, Maria Grazia Albanese. Infine, nel Novecento,  apparirà la figura di Coco Chanel che, nonostante l’apparente estraneità del mondo della moda rispetto ai temi della spiritualità, vive, come viene evidenziato nel testo di Massimo Roberto Beato, un rapporto particolare con i trapassati e con il mondo della medianità. I due esperti sul tema, Giulio Caratelli e Maria Luisa Felici, spiegheranno cosa c’è di vero e di falso nelle vaste testimonianze sui medium. Infine la rassegna si conclude con un testo di Maria Sandias su Simone Weil affrontando, con il contributo di Lidia Procacchia, il tema eterno della ‘volontà’ nella vita di ciascuno, ovvero del conflitto tra essere e “voler” essere e del rapporto tra ciò che siamo con ciò che è inconoscibile.

Per concludere, si tratta di una rassegna da seguire oltre che per la sua vivacità e il perfetto ritmo teatrale, anche per il nobile scopo che si prefigge: aiutare tutti noi, smarriti abitanti del XXI secolo, a riflettere sulla nostra vita e i nostri veri obiettivi.

Ombretta De Biase

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