Pianista, musicologo e studioso del Belcanto, Simone Di Crescenzo ci racconta, attraverso una breve intervista, i suoi progetti nel periodo dedicato a Gioachino Rossini, in occasione dei 150 anni dalla scomparsa del “Cigno di Pesaro” (1868-2018). Nel mondo musicale sarà un anno dedicato alle celebrazioni per uno dei più amati compositori italiani di tutti i tempi.
Non solo Pesaro, ma anche altre città italiane stanno organizzando una serie di eventi per valorizzare il patrimonio musicale rossiniano. La rassegna fiorentina “Note al museo” propone un evento di grande interesse per il pubblico, in cui la raffinatezza del programma musicale si sposa all’intervento di due star internazionali, ovvero il giovane violinista Yury Revich, per la prima volta a Firenze e Sumi Jo, special guest dell’evento, entrambi accompagnati al pianoforte da Simone Di Crescenzo.
Ciao Simone, è da un bel po’ che non ci sentivamo, cosa hai fatto questo periodo?
Cari lettori del Corriere è stato un periodo molto intenso di studio e di ricerca in cui mi sono dedicato alla riscoperta di rarità nell’ambito del Belcanto italiano, che rimane il mio terreno d’elezione. Ho iniziato un prestigioso progetto di ricerca in collaborazione con la Fondazione “Paolo Grassi” di Martina Franca, che presto verrà annunciato. Inoltre mi sto occupando di alcuni progetti concertistici legati all’anno rossiniano.
E così parteciperai alla terza edizione della rassegna “Note al Museo”, puoi spiegarmi di cosa si tratta?
La rassegna “Note al Museo” è nata nel 2015 grazie all’impegno dell’Opera di Santa Maria del Fiore e si svolge nella magnifica Sala del Paradiso del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. In questo contesto la sinergia fra musica ed arte figurativa diventa una particolare fonte di attrazione per gli appassionati di musica, che seguono questi eventi con grande entusiasmo e partecipazione. Giunta alla sua terza edizione, quest’anno la stagione si concluderà con il nostro concerto dedicato a Rossini.
Collaborerai per l’occasione con il violinista Yury Revich e il soprano Sumi Jo. È la prima volta che ti ritrovi a suonare con loro?
Ho già collaborato con Sumi Jo in altre occasioni e per me è un grande onore e piacere poterla accompagnare anche nel repertorio rossiniano, che il Soprano ha interpretato con particolare sensibilità e raffinatezza. Sumi Jo è un’autentica virtuosa e possiede un carisma innato che la rende magnetica, unica. Per cantare Rossini non bastano soltanto doti vocali, occorre anche una grande anima: non dimentichiamo che il Maestro definiva il Belcanto come “Il cantar che nell’anima si sente”. Per me Sumi Jo raccoglie tutte queste caratteristiche e accompagnarla è ogni volta una grande esperienza.
Con Yury Revich è il nostro debutto in Italia e sono assolutamente entusiasta di questa collaborazione. Con lui mi diverto nel far musica insieme: è giovane, vivace e pieno di energia ! A Firenze suonerà il violino Stradivari “Principessa Aurora” del 1709, gentilmente concesso dalla Fondazione Goh di Singapore.
Il programma sarà dedicato a Rossini…
Sì, il programma è interamente dedicato al grande Maestro ed il titolo della manifestazione è “Gioachino Rossini, 150 anni dopo”. Il concerto si aprirà con due “Mélodies italiennes” su temi rossiniani da Aureliano in Palmira e Armida per violino e pianoforte di C. De Bériot e a seguire il Tema e Variazioni sull’aria “Non più mesta” dalla Cenerentola di G. Rossini op. 12 di N. Paganini. A questo punto entrerà in scena Sumi Jo, che eseguirà “La fioraja fiorentina” e la “Chanson de Zora” tratte dai Péchés de vieillesse di Rossini e il “Bolero” dalle Soirées musicales . Concluderemo la prima parte con la grande Aria “Ah, s’è ver, che in tal momento” da Il barbiere di Siviglia.
La seconda parte si aprirà con un’autentica rarità, ovvero l’Élégie di Rossini “Un mot à Paganini” per violino e pianoforte. A seguire la Cavatina di Amenaide dal Tancredi. Continueremo con una pagina di grande virtuosismo per Yury Revich, ovvero Introduzione e Variazioni sull’aria “Di tanti palpiti” dal Tancredi di G. Rossini op. 13 di Paganini. Concluderà il concerto Sumi Jo con l’Aria “Sombre forêt” dal Guillaume Tell di Rossini e il gran finale con fuochi d’artificio: “Bel raggio lusinghier” da Semiramide.
A parte questo, vuoi parlarmi di altri progetti futuri?
Allora, come ho già accennato ci saranno dei progetti sia nell’ambito della ricerca sia a livello concertistico. Con Yury Revich avremo altri concerti in estate, che saranno annunciati a primavera, il cui filo conduttore sarà sempre Rossini e Paganini. Per tutte le news invito i lettori del Corriere a seguirmi sulla mia pagina Facebook e sui vari social e a seguire con noi l’hashtag #Rossini150. E…come si dice in questi casi, Stay tuned!
Stefano Duranti Poccetti