Queeny Effe, una fotomodella alternativa

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Il suo nome d’arte racconta già molto del personaggio che è. Lei è Queeny Effe, dove E.F.F.E. sta per Eros foot fetish emboss. Attrice e fotomodella, ma soprattutto performer. Una di quelle ragazze che per strada potrebbero passare persino inosservate, nascoste da tuta e maglietta. Sul set, invece, hanno la forza e la potenzialità per trasformarsi. Per diventare degli autentici sex-symbol e diventare donne dalla carica erotica straordinaria. In più, come nel suo caso, c’è un elemento che è il cuore ed il cardine di tutto: i piedi. Una parte del corpo che ricorre in modo ossessivo in tutti i suoi set. Così, col passare del tempo, Queeny Effe si è specializzata in fotografie “alternative”, in generi in cui si osa con la posa più che con la nudità, in cui si provoca trasmettendo una forma d’arte sicuramente inedita. L’audience, per dirla in termini televisivi, non manca. Sono tanti i fotografi che prediligono il genere fetish e bondage – legato, quest’ultimo, alle legature del corpo – e sono ancor di più gli utenti che vanno matti per queste foto. “Perché erchè tutti in fondo sono attratti e incuriositi dall’eros e dalle sue infinite sfumature…” racconta Queeny, 28 anni, una ragazza che come tante altre nel quotidiano si diletta fra piscina, palestra e yoga, incuriosita dai film d’autore della lettura di romanzi, amante dei viaggi e delle città d’arte, appassionata di trekking ed escursioni subacquee. Insomma, descritta così, potrebbe essere una ragazza come milioni d’altre ce ne sono in giro per l’Europa. Invece, sul set, si trasforma in un personaggio che sta spopolando in Italia ma non solo. Il merito? La sua bellezza, in qualche caso la sua spregiudicatezza, ma soprattutto il lavoro che c’è sotto ogni scatto. “Sono solo all’inizio di questa carriera da fotomodella e attrice di genere Bdsm, quindi mi sto dando da fare per conoscere sempre meglio e a fondo questo mondo e per migliorarmi” ammette con naturalezza. La sensazione è che possa farcela per davvero. Sarà pure il corpo a fare la differenza, ma Queeny ha in tasca una Laurea triennale in Psicologia. Insomma, gli uomini li sa capire…

Ed infatti, la tua passione è diventata quella di studiare la mente umana.

In effetti è così, mi ha affascinato questo mondo e mi ci sono immersa. Da bambina ero molto timida e riservata e in effetti mai avrei pensato di fare un lavoro come questo che mi mette al centro dell’attenzione e in cui devi essere disinibita e sicura di te. Nonostante questa mia timidezza ricordo che già da piccola guardando la tv ammiravo molto le “vallette” e le attrici  e iniziavo a desiderare di essere come loro. Purtroppo però i miei genitori non erano molto d’accordo e non mi hanno mai incoraggiato in questo percorso, anzi…

Però poi crescendo hai sviluppato comunque questa tua predisposizione…

Ricordo che il mio primo approccio con la fotografia è stato alle scuole superiori, infatti ho frequentato il Liceo artistico ad indirizzo fotografico. Stavo però dall’altra parte dell’obiettivo! A 19 anni ho realizzato il mio primo book con un’agenzia e da lì ho iniziato ad entrare nel mondo della foto  come fotomodella; ho posato per diversi generi dal ritratto al nudo artistico, poi ho interrotto per dedicarmi allo studio. Finchè ho risentito il desiderio di tornare a posare…

E così navigando sul web sei stata subito attratta dalle fotografie di John Toda…

Un fotografo professionista che si occupa da più di 20 anni di foto fetish/bdsm.  Sono stata colpita dal forte impatto emotivo dei suoi lavori, dall’uso della luce e dal genere di abbigliamento e pose utilizzate: sicuramente non le classiche fotografie glamour.  Mi sono messa subito in contatto con lui e da lì sono rientrata nel mondo della foto soprattutto alternativa: fetish/bdsm. John Toda mi ha aiutata a scoprire che avevo un talento naturale per questo genere ed insieme abbiamo avviato un progetto che riguarda foto e video footfetish vale a dire riguardanti il feticismo del piede e delle scarpe. Il risultato è stato molto soddisfacente sia per le foto che per i video: la sua professionalità e bravura mi ha fatto sentire a mio agio fin da subito e ha permesso di instaurare un rapporto professionale stimolante e costruttivo.

E da lì il tuo personaggio ha preso il volo.

Ho cominciato ad essere contattata da altri fotografi in particolare per  foto bondage e shibari. Ho scoperto  anche qui un fortissimo feeling con il bondage; tra gli altri ho lavorato con Andrea Corda. Un genere che sta andando di moda nei video è il bondage unito al tickling vale a dire il solletico fatto soprattutto ai piedi: un unione tra footfetish e bondage.

Come descrivi il bondage, tu che sul set lo pratichi per professione?

Il bondage è una pratica che nonostante i luoghi comuni non ha nulla a che fare con la violenza o con la sopraffazione. L’arte del bondage è molto più sottile e ha dietro di sè una filosofia antichissima. Il bondage non è semplicemente legare una persona, è una linea diretta tra due personalità. Attraverso le corde, il rigger trasmette emozioni alla persona che è legata e viceversa; si tratta per me di una comunicazione diretta, senza filtri delle emozioni di due persone. Chi lega usa le corde come se fossero un prolungamento delle proprie braccia; le corde diventano così uno strumento per abbracciare la persona, come per volerla tenere stretta a sè, e lasciano le mani del rigger libere per prendersene cura e trasmettere sensazioni.

Anche sui social Queeny Effe sta diventando sempre più seguita…

Ho iniziato con instagram postando le mie foto fetish e bondage e devo dire che non mi sarei mai aspettata tutto questo successo! Infatti tra i miei prossimi progetti ci sono diverse trasferte in Europa per delle importanti collaborazioni; Mi piacerebbe anche partecipare al fetishcon in Florida. Negli USA sono molto avanti sia nel modo di vivere che di pensare l’arte BDSM!

Luca Fina

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