La Valcanale è situata all’estremità nordorientale della penisola, al confine con l’Austria e la Slovenia. Qui, tra Tarvisio e Malborghetto si è svolta dal 19 al 22 ottobre la XIX edizione di Ein Prosit, un’interessante manifestazione enogastronomica diventata negli anni sempre più articolata; Contaminazioni è il tema scelto per il 2017.
Per quattro giorni è stato possibile scegliere tra ventisei menu degustazione (proposti da chef locali o provenienti da numerose parti d’Italia), ospiti dei tanti ristoranti del territorio, ma anche di famiglie che hanno aperto la propria casa offrendo così un’accoglienza meno formale.
Tante le possibilità: l’incontro tra piatti portati “da fuori” e vini regionali; l’assaggio di piatti tipici locali, rivisitati, abbinati a vini di diverse provenienze; degustazioni, guidate o meno, in luoghi non proprio usuali come le boutique o accompagnate da musica; presentazioni di libri legati al cibo o d’ambientazione culinaria; laboratori in cui assaggiare, in modo più contenuto rispetto a vere e proprie cene, specialità alimentari ed eccellenze enologiche del Friuli Venezia Giulia.
Oltre ai tanti chef presenti, il servizio delle diverse sessioni guidate e dei laboratori è stato curato da docenti e allievi di scuole alberghiere della provincia: il Linussio di Tolmezzo e lo Stringher di Udine.
Poi, nel fine settimana, la tradizionale Mostra Assaggio di prodotti enogastronomici esposti in un’ampia area all’interno del suggestivo Palazzo Veneziano di Malborghetto: in un ampio tendone disposto nella corte interna, dedicato all’agroalimentare e nelle numerose sale dell’edificio cinquecentesco per la parte vinicola, hanno trovato posto aziende regionali, italiane, ma anche straniere: una quarantina circa per la sezione “Culinaria” e circa il doppio nel “Vigneto”, alle quali vanno aggiunti gli oltre duecentosettanta vini selezionati dalla Guida Vinibuoni d’Italia.
La logistica e l’organizzazione ormai ben collaudate hanno permesso di seguire agevolmente l’esposizione orientandosi agevolmente tra i diversi filoni.
Il termine “contaminare” porta in sé significati molto diversi tra loro. Nel Vocabolario Treccani online sono essenzialmente due, con diverse ulteriori accezioni. Si passa dall’idea di “macchiare, deturpare, infettare, corrompere”, maggiormente vicina al mondo più propriamente concreto, a quella legata ad arte e letteratura, di “fondere elementi provenienti da opere diverse”.
Nel caso di Ein Prosit la contaminazione ha ispirato incontri non usuali tra alimenti a noi ben noti con altri molto più esotici e forse ancora non tanto conosciuti (sogliola, prugna di umeboshi, lattuga di terra e di mare, per fare un esempio) o abbinamenti insoliti, ma felici, tra cibi di solito apprezzati separatamente (la mostarda cremonese con il gelato al fiordilatte o l’olio extravergine d’oliva istriano con il sorbetto allo yogurt).
È stata occasione per vivere esperienze sensoriali gradevoli e gustose, a scoprire idee sorprendenti ideate a qualche centinaio di chilometri di distanza come l’aceto balsamico prodotto da ciliegie o più vicino, come il branzino affumicato sloveno o le verdure e le erbe spontanee in agrodolce realizzate da un’azienda artigianale creata da una coppia dedita da decenni alle passeggiate in montagna.
La maggior parte delle aziende partecipanti è giovane; molte sono a conduzione familiare, di piccole, medie o grandi dimensioni non importa; tante erano presentate dai produttori stessi che condividevano con “gli avventori”, attraverso la descrizione di ciò che offrivano, la propria passione, il proprio sogno, la propria vita, le gioie ma anche le fatiche.
È un’epoca, la nostra, in cui sempre più netta è la contrapposizione tra chi vorrebbe erigere muri e chi invece desidera abbatterli.
Ein Prosit è nato nel Tarvisiano. Era il 1998, meno di dieci anni dopo il crollo del Muro di Berlino. Si volle creare, attraverso la cultura enogastronomica, un’occasione d’incontro con le aziende d’Austria e di Slovenia, allora nazione giovanissima. Le popolazioni dei tre stati tra loro confinanti avevano vissuto sulla propria pelle cosa significasse trovarsi a pochi metri dalla Cortina di Ferro. Contaminazioni è un gran bel tema da svolgere, in luoghi come questi.
Paola Pini