Al Teatro Cometa Off di Roma, fino al 21 gennaio 2018
Una discussa compositrice dalla travagliata esistenza per il difficile equilibrio psichico fu la meneghina ALDA MERINI che abitava lungo il naviglio,che era in contatto pure con il mondo universitario, tanto che nel lavoro di ANTONIO NOBILI, un docente dell’ateneo le telefona perché aiuti un suo giovane assistente nella ricerca su di lei come tesi di laurea. Ella che vive in modo trasgressivo e disordinato con scritte sulle pareti, fogli e lattine di coca cola accatastate sul tavolo, nonché mozziconi di sigarette sparsi per terra,mentre la badante l’assiste per l’incombenze domestiche e le medicine da prendere. Dopo titubanze e dinieghi per tale sua stravagante riservatezza,accetta di ricevere Paolo ed a poco a poco tra loro s’instaurerà un processo di complicità con lo svelamento delle reciproche identità più recondite e preziosi consigli, suggerimenti della poetessa, per l’esistenza d’un certo spessore psicoculturale. Ella si lascia trasportare da un sensibile e delicato”flusso di coscienza”, rivedendo nel ragazzo uno dei suoi tanti amori giovanili ora che è votata alla solitudine, mentre il suo segretario Arnoldo sta curando una raccolta delle liriche religiose e sentimentali di Alda che fuma e beve in continuazione,anche perché s’è invaghito della colf Anna e le farà una dichiarazione d’amore tra le piante dopo aver soggiornato nella stanza della scrittrice con il televisore a colori.La Merini desidera illuminare la vita di Paolo e scoprire con ingenuo candore i segreti del mondo critico ed ambiguo in cui s’è inseriti,per cui ella sorniona canticchia e brontola fra sé, irridendo il medico con i suoi assidui controlli, finché decide di farsi ricoverare, alzando con un istintivo scatto di volontà il telefono,intorno a cui ci sono fogli, foto, articoli di giornale e numeri,appunti scritti con il rossetto simbolo delle sue bizzarie: il suo ideale e la sarcastica e ludica libertà incondizionata, trasmessa nei suoi versi per cui l’autore A. Nobili rappresenta un po’ Paolo per lo studio che n’ha fatto e da cui ha ricavato il titolo sulla scena; questi è Daniel Terranegra che pende dalle labbra della Merini, una perfetta e precisa Antonella Petrone, mentre la coppia degli amanti Anna ed Arnoldo è data da Sara Morassut e Daniel De ROSSI; la nipotina spensierata della poetessa è Sharon Orlandini, mentre Alberto Albertini è lo scrupoloso camice bianco Gandini. Lo spettacolo è stato programmato dal 16 al 21 gennaio. La didascalica scenografia è di Fabio Pesaro, eloquente testimonianza del disadorno vivere della Merini.
Susanna Donatelli