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Le millevoci di Francesco Cicchella si fanno sentire

Data:

Al teatro Diana di Napoli dal 4 al 22 aprile 2018

Un vero show comico-musicale nel quale il camaleontico artista mostra tutte le sue doti di comico, cantante ed intrattenitore. Le mille voci a cui fa riferimento il titolo, sono quelle che Cicchella porta sul palco, e di quelle mille sfumature che possiede nella sua fantasmagorica voce facendo vivere una moltitudine di personaggi e giocando continuamente con la sua vocalità anche quando veste i panni di se stesso. Mai titolo fu più indicato per raccontare la storia e la verve artistica che Cicchella, vincitore della V edizione di Tale e Quale Show, porta in scena in uno spettacolo di quasi due ore.

Il performer fa apprezzare le sue doti canore passando da Stevie Wonder a Pino Daniele, da Michael Jackson ai Maroon 5, da Bruno Mars a Tiziano Ferro, senza mai perdere il suo talento e la sua credibilità di artista navigato, seppur cosi giovane, ed offrendo sempre allo spettatore un nuovo punto di vista, originale ed ironico. Cicchella regala momenti di puro divertimento oltre che performances musicali di classe, in uno show fresco, leggero, sempre godibile e di pregevole fattura.

Il giovane artista partenopeo, messosi in luce per le sue straordinarie performance soprattutto in “Tale e quale show” e “Made in Sud , ha dato un significato sociale che invita a riflettere seppur con il sorriso sulle labbra. Infatti il pubblico del teatro alla sua prima è stato molto partecipante e coinvolto applaudendo l’artista dall’inizio alla fine.

Sul palco con l’artista fino al 22 aprile ci sarà una band composta da cinque musiciste donne: un fiato, una tastierista, una batterista, chitarra e basso, capitanata dal Maestro Paco Ruggiero, collaboratore musicale di grandi artisti.

Cicchella sarà accompagnato dallo storico sparring partner Vincenzo De Honestis, “vittima sacrificale” di divertentissimi siparietti comici. Ottima la spalla, che non “soffoca” mai l’artista ma che anzi lo aiuta a respirare. Ottimo il feeling tra i due.

Al centro di tutto la musica. Lo spartito visto con gli occhi del protagonista, che si racconta negli aneddoti della sua vita da artista e spazia con le sue doti canore dai medley di brani anni ’60/70 rigorosamente rivisitati nei testi, gioca con le note insegnando che con i beat di brani celebri è possibile cantare qualsiasi cosa. Cicchella gioca sul fatto che alcune persone credono che non sia lui a cantare dal vivo durante le sue performances, ma vi posso assicurare che da quei suoi polmoni esce una grandissima voce in grado di riempire tutto il teatro.

Tre gli “ospiti” nello spettacolo, interpretati dallo stesso Cicchella e che sono anche i suoi cavalli di battaglia nel mondo del cabaret: Gigi D’Alessio e le sue immancabili “inedite – già sentite”, l’infaticabile (e povero) Massimo Ranieri, ed il “napo – americano” Michael Bublè, personaggio che lo ha lanciato nella trasmissione “Made in Sud”.

Ampio spazio alla tradizione partenopea, con l’interpretazione esilarante di cantanti neo-melodici napoletani e non solo, primi tra tutti Gigione. Cicchella trova il suo personale modo di affrontare anche temi sociali del nostro tempo, senza cadere nell’ovvio e nel banale.

Niente videoproiezioni, niente ricostruzioni di set, e in fondo a cosa servono quando si ha un simile talento?

– Una bella fusion di performances artistiche dirette per l’occasione da un regista d’eccezione del calibro di Gigi Proietti intervenuto durante la conferenza stampa attraverso un piccolo video messaggio, dove ha manifestato tutto il suo apprezzamento per il giovane talentuoso di casa nostra.

E a proposito di giovani talenti, “Tutti gli artisti – ha sottolineato Cicchella – hanno meno di trenta anni. E per me anche questo vuol dire essere innovatori” e subito il riferimento va agli altri due compagni di palcoscenico Giovanni Quaranta e Ciro Salatino che nello show interpretano il ruolo di due giovani attrezzisti di scena frustrati che vorrebbero diventare artisti famosi.

Promosso quindi a pieni voti lo spettacolo, questa nuova produzione della Best Live, che dopo Troppo Napoletano, sta puntando su “cavalli di razza” partenopei per riempire i teatri, fino ad ora, con risultati ottimi. Lo spettacolo sarà in tournée italiana per tutta l’estate

Ultima nota è la direzione artistica di Alessandro Siani che ha aiutato il giovane artista anche durante le prove antecedenti alla prima.

Marco Assante

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